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Il problema é che un avvocato ci ha consigliato di Andare in causa e vedere come va. Un architetto di darle quello che chiede e evitare la causa senno sicuramente perdiamo e il notaio che ci segue dice che secondo lui il fatto dei 3o anni non vale...
 

SuperRomu

Membro Junior
Professionista
Il problema é che un avvocato ci ha consigliato di Andare in causa e vedere come va. Un architetto di darle quello che chiede e evitare la causa senno sicuramente perdiamo e il notaio che ci segue dice che secondo lui il fatto dei 3o anni non vale...
Io mi ci trovo con l'avvocato, infondo con gli articolo di legge e corte di cassazione si riesce anche a vincere la causa, basta sottoporre tutto in giudizio al giudice. Io son fiducioso e convinto che perde tempo.
 

rita dedè

Membro Attivo
Proprietario Casa
sarebbe interessante sapere quanti soldi chiede tua zia, a quanto ammonta il patrimonio lasciato in eredità,se non ho capito male si tratta di calcolare 5 anni di affitti non pagati, e poi sarebbe interessante riuscire a calcolare grossomodo il costo della eventuale causa e la durata. e dopo decidere il dafarsi, fino adesso non ho letto informazioni concrete, si forse meglio la causa, meglio un accordo extragiudiziale insomma, si devono fare delle calcolazioni ben precise!
p.s. e sarebbe anche utile per voi poter valutare i possibili utili che il patrimonio caduto in eredità, potrebbe produrre negli anni a venire,sottraendo costi e tasse!
forse tua zia potrebbe avere diritto ad un rimborso economico solo se la sua quota legittima é stata lesa di molti soldi, ma di molti soldi! ora sono calcoli che dovete fare inevitabilmente insieme tua madre e tua zia!
un geometra potrebbe aiutarvi al meglio, secondo me!
 

meri56

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Il problema é che un avvocato ci ha consigliato di Andare in causa e vedere come va. Un architetto di darle quello che chiede e evitare la causa senno sicuramente perdiamo e il notaio che ci segue dice che secondo lui il fatto dei 3o anni non vale...
L'architetto è laureato in legge? Informatevi presso amici e parenti e cercate un altro avvocato, per avere il parere di un altro tecnico. Molte cose vanno considerate. Prima di prendere qualsiasi decisione prendete tempo e continuate a informarvi. Rischiate di aver paura di un fucile scarico.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
L'architetto è laureato in legge?
Presumibilmente no, anche se potrebbe anche aver conseguito la laurea in legge e non aver fatto l'esame per esercitare l'attività forense. Ma questo non gli preclude il diritto di esprimere un parere in merito, sopratutto se per lavoro fa il Consulente Tecnico del Tribunale o il Consulente Tecnico di Parte: può aver avuto delle esperienze in merito.
In un tuo intervento precedente avevi postato un collegamento interessante sull'argomento, anche se poi tutte le vicende hanno una loro storia e non è detto che il parere della Cassazione venga confermato (lo ha confermato l'avvocato dicendo"andiamo in causa e poi vediamo come va"):
"Cassazione Civile n. 24866/2006: “In tema di divisione ereditaria, non è qualificabile come donazione soggetta a collazione il godimento, a titolo gratuito di un immobile concesso durante la propria vita dal “de cuius” a uno degli eredi, atteso che l’arricchimento procurato dalla donazione non può essere identificato con il vantaggio che il comodatario trae dall’uso personale e gratuito della cosa comodata, in quanto detta utilità non costituisce il risultato finale dell’atto posto in essere dalle parti, come avviene nella donazione, bensì il contenuto tipico del comodato stesso. A tal fine non solo si deve escludere che venga integrata la causa della donazione (in luogo di quella del comodato) nell’ipotesi in cui il comodato sia pattuito per un periodo alquanto lungo o in relazione a beni di notevole valore, ma rileva la insussistenza dell'”animus donandi”, desumibile dalla temporaneità del godimento concesso al comodatario”.
In pratica il nonno della postante, ha sempre mantenuto la proprietà dell'appartamento, anche durante il comodato d'uso gratuito. Con la sua morte il bene è rientrato nell'asse ereditario perché la casa è di sua proprietà. Unica cosa: con la morte del proprietario la beneficiaria del comodato d'uso dovrebbe lasciare in tempi brevi l'appartamento ai legittimi eredi o agli eredi testamentari dell'appartamento.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
non può essere identificato con il vantaggio che il comodatario trae dall’uso personale e gratuito della cosa comodata, in quanto detta utilità non costituisce il risultato finale dell’atto posto in essere dalle parti, come avviene nella donazione,
Ricordavo questa sentenza. Essendomi io stesso posto il medesima domanda. Certo che tradurre in volgare la motivazione citata e condividerla è altro paio di maniche
 

meri56

Membro Assiduo
Proprietario Casa
questo non gli preclude il diritto di esprimere un parere in merito, sopratutto se per lavoro fa il Consulente Tecnico del Tribunale o il Consulente Tecnico di Parte: può aver avuto delle esperienze in merito.
Io non so quale sia la consistenza dell'asse ereditario, ma visto che vuole un appartamento e un box in più rispetto alla sorella ritengo che l'asse ereditario non sia composto da decine di appartamenti e box, cosa che renderebbe più facile acconsentire ai desideri della richiedente senza innescare una lite. Io continuo a pensare che le probabilità che la zia del postante speri di spaventare la sorella con una causa sono molto alte. Per questo io mi informerei presso più di un legale prima di prendere ogni decisione e proverei a cercarne uno esperto in questioni ereditarie.
 

meri56

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Ricordavo questa sentenza. Essendomi io stesso posto il medesima domanda. Certo che tradurre in volgare la motivazione citata e condividerla è altro paio di maniche
L'articolo che riporta la sentenza è stato scritto da un avvocato. Riterrei che la sua traduzione in "volgare" possa essere corretta.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Certo che tradurre in volgare la motivazione citata e condividerla è altro paio di maniche
sono pienamente d'accordo. Infatti nel mio primo intervento avevo sostenuto che la zia qualche ragione l'avesse. In pratica poter abitare un appartamento, che fa parte dei beni di famiglia, senza pagare affitto e tasse, a mio avviso, contrariamente a quello che hanno scritto i Giudici della Cassazione, è un
vantaggio che il comodatario trae dall’ uso personale e gratuito della cosa comodata
Non riesco a capire allora perché i soldi spesi per mantenere per anni un figlio all'estero debbano essere portati a collazione dal figlio una volta aperta la successione per la morte del genitore che lo ha mantenuto.
 

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