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Io mi ci trovo con l'avvocato, infondo con gli articolo di legge e corte di cassazione si riesce anche a vincere la causa, basta sottoporre tutto in giudizio al giudice. Io son fiducioso e convinto che perde tempo.Il problema é che un avvocato ci ha consigliato di Andare in causa e vedere come va. Un architetto di darle quello che chiede e evitare la causa senno sicuramente perdiamo e il notaio che ci segue dice che secondo lui il fatto dei 3o anni non vale...
Io mi ci trovo con l'avvocato, infondo con gli articolo di legge e corte di cassazione si riesce anche a vincere la causa, basta sottoporre tutto in giudizio al giudice. Io son fiducioso e convinto che perde tempo.
L'architetto è laureato in legge? Informatevi presso amici e parenti e cercate un altro avvocato, per avere il parere di un altro tecnico. Molte cose vanno considerate. Prima di prendere qualsiasi decisione prendete tempo e continuate a informarvi. Rischiate di aver paura di un fucile scarico.Il problema é che un avvocato ci ha consigliato di Andare in causa e vedere come va. Un architetto di darle quello che chiede e evitare la causa senno sicuramente perdiamo e il notaio che ci segue dice che secondo lui il fatto dei 3o anni non vale...
Presumibilmente no, anche se potrebbe anche aver conseguito la laurea in legge e non aver fatto l'esame per esercitare l'attività forense. Ma questo non gli preclude il diritto di esprimere un parere in merito, sopratutto se per lavoro fa il Consulente Tecnico del Tribunale o il Consulente Tecnico di Parte: può aver avuto delle esperienze in merito.L'architetto è laureato in legge?
Ricordavo questa sentenza. Essendomi io stesso posto il medesima domanda. Certo che tradurre in volgare la motivazione citata e condividerla è altro paio di manichenon può essere identificato con il vantaggio che il comodatario trae dall’uso personale e gratuito della cosa comodata, in quanto detta utilità non costituisce il risultato finale dell’atto posto in essere dalle parti, come avviene nella donazione,
Io non so quale sia la consistenza dell'asse ereditario, ma visto che vuole un appartamento e un box in più rispetto alla sorella ritengo che l'asse ereditario non sia composto da decine di appartamenti e box, cosa che renderebbe più facile acconsentire ai desideri della richiedente senza innescare una lite. Io continuo a pensare che le probabilità che la zia del postante speri di spaventare la sorella con una causa sono molto alte. Per questo io mi informerei presso più di un legale prima di prendere ogni decisione e proverei a cercarne uno esperto in questioni ereditarie.questo non gli preclude il diritto di esprimere un parere in merito, sopratutto se per lavoro fa il Consulente Tecnico del Tribunale o il Consulente Tecnico di Parte: può aver avuto delle esperienze in merito.
L'articolo che riporta la sentenza è stato scritto da un avvocato. Riterrei che la sua traduzione in "volgare" possa essere corretta.Ricordavo questa sentenza. Essendomi io stesso posto il medesima domanda. Certo che tradurre in volgare la motivazione citata e condividerla è altro paio di maniche
sono pienamente d'accordo. Infatti nel mio primo intervento avevo sostenuto che la zia qualche ragione l'avesse. In pratica poter abitare un appartamento, che fa parte dei beni di famiglia, senza pagare affitto e tasse, a mio avviso, contrariamente a quello che hanno scritto i Giudici della Cassazione, è unCerto che tradurre in volgare la motivazione citata e condividerla è altro paio di maniche
Non riesco a capire allora perché i soldi spesi per mantenere per anni un figlio all'estero debbano essere portati a collazione dal figlio una volta aperta la successione per la morte del genitore che lo ha mantenuto.vantaggio che il comodatario trae dall’ uso personale e gratuito della cosa comodata
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