Ciao John Best.
Non vedo problemi di principio ad utilizzare parti di proprietà diverse in un'unica Unità Immobiliare: dal punto di vista del diritto, quando le proprietà sono d'accordo nessun altro può interferire.
I problemi sono essenzialmente di ordine pratico e possono riguardare urbanistica, fiscalità comunale e catasto.
Molti altri ti sapranno dare risposte più complete, ma in generale non vedo problemi sotto l'aspetto urbanistico, che prescinde dall'intestazione degli immobili a cui si applica.
Invece ci possono essere difficoltà (ma assolutamente non divieti o impedimenti) per mettere nella corretta relazione Catasto e Comune riguardo agli aspetti fiscali.
Per il Catasto restano teoricamente distinte parti gravate da diritti differenti, e la correlazione funzionale dovrebbe essere individuata con apposite annotazioni. Il condizionale l'ho messo perché in alcune province mi risulta che nel passato si usava sistemare queste situazioni introducendo un elemento ufficialmente sconosciuto al Catasto: la Parte. In tal modo si identificava un'Unità Immobiliare, oltre che con i tradizionali Comune, Foglio, Mappale e Subalterno, anche con le sue diverse Parti.
Il secondo motivo per cui ho ritenuto necessario il condizionale, è che in alcuni comuni della tua provincia vige il sistema Tavolare, o del Libro Fondiario. E in questo caso non ho precisa idea di come funzionino esattamente le cose.
Una volta riusciti ad accatastare il tutto nel modo più rispondente alla realtà dei fatti, sarà poi necessario interloquire con il Comune per gli aspetti fiscali locali: i vantaggi per la prima casa sono legati all'intestazione dell'immobile in relazione a chi lo occupa!
Dunque mi sembra che sia un po' un'avventura, ma niente affatto impossibile da affrontare se pensiamo ai vantaggi logistici dell'accorpamento.
Leonardo