Purtroppo sono le ottusità dell'Agenzia delle Entrate, che pretende che le ditte intestate delle due particelle siano perfettamente identiche, sebbene nella sostanza siano la stessa cosa. Per intenderci nel nostro caso, la prima particella è intestata al 50% ciascuno, mentre l'altra è in comunione legale. Cambiano i termini ma nella sostanza sono comproprietari.
Aggiungo, se uno dei proprietari indica anche il secondo nome, pur restando invariati tutti gli altri identificativi, per l'Agenzia delle Entrate sono due ditte diverse. Questa è la pignoleria incomprensibile degli uffici pubblici, regolati da norme con il paraocchi.