motivo per cui lei diceva "non è possibile che se guadagno 1300 euro a causa della comunione dei beni e di immobili che ha deciso di acquistare "lui" devo pagare uno scaglione IRPEF più alto rispetto a quello che pagherei se non avessi questi immobili e sarei sola.
Pretesa di una inesperta in questioni fiscali o di una donna ancora in preda all'isteria per il tradimento?
1) Se il marito, in regime di comunione dei beni, ha acquistato immobili allora anche il coniuge ne diventa proprietario e ha il diritto di percepire quota del ricavatao sul quale pagherà le inevitabili tasse
2)Anche se il ricavato da locazione fa salire il suo reddito nel scaglione successivo...l'aliquota si paga solo sulla parte eccedente quindi in realtà lei non paga nulla di più di quanto non dovrebbe.
Traduco:
-se la signora percepisce 28mila euro di reddito lordo annuo per il solo lavoro dipendente paga il 23% fino a 15mila + il 27% sui restanti 13mila. (3.450+3.510=6.960 Euro)
-ipotizzando un canone di locazione di 2.600 Euro (???) ne deriva una sua quota di 1.300...e solo su tale importo pagherà il 38%. (494 da sommare ai 6.960).
Se la comprensione della matematica fiscale le è indigesta dille che in sede di separazione faccia donazione della sua quota al marito.