marcanto

Membro Senior
Professionista
La richiamata sentenza se pur tratta un caso differente dalla fattispecie questione, resta ottimo riferimento e punto di forza da cui partire.
Punto di forza perchè in questo caso le radici sono sul proprio fondo, il tombino e la condotta sono sempre su quel fondo in virtù di una servitù in essere.......le radici NON invadono fondo altrui ma restano nel fondo di competenza.

Significativa la parte finale del link
"A sostegno del proprio ragionamento, il Giudice ha richiamato una sentenza della Corte di Cassazione, con la quale è stato affermato proprio il principio secondo cui il proprietario dell’albero da cui partono le radici non è responsabile dei danni causati al vicino a causa delle stesse, se quest’ultimo non si avvale del potere di reciderle riconosciutogli dalla legge."

se il vicino
"non si avvale del potere di reciderle riconosciutogli dalla legge"
tradotto se il vicino non provvede alla manutenzione, alla stessa manutenzione vi può provvedere chi gode di una servitù......e il proprietario del fondo non si può esimere dal dare consenso all'accesso allo stesso
4) chi è che doveva fare manutenzione .......il proprietario del fondo ?

PS: in effetti i concetti erano semplici ......
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
che abbia degli agganci del codice civile a riguardo della custodia e della responsabilità.

Gli "agganci" sono che la responsabilità è in capo al proprietario del "bene" che causa il danno.

Il pozzetto si trova nel terreno di @ccchiara in forza di una servitù e non si fa "manutenzione" al tratto di tubo che sversa salvo occlusioni,/intasamenti.

L'oleandro è di @ccchiara e le sue radici non hanno "invaso" il terreno del vicino che non ha alcun modo di verificarne lo sviluppo ne tantomeno onere.

Per similitudine si può far riferimento al danno causato all'impermeabilizzazione dalle radici delle piante "private" di un giardino pensile in Condominio: paga il proprietario della pianta.

L'art. 896 del CC statuisce un diritto imprescrittibile di far tagliare i rami che protendono oltre il confine e la facoltà di tagliare autonomamente le radici.

Facoltà non significa "onere".
 
Ultima modifica:

chiacchia

Membro Storico
Proprietario Casa
Beh! tu la vedi cosi io no se lui avesse fatto la manutenzione allo scarico si sarebbe accorto di quello che stava succedendo pertanto l'incuria e anche del proprietario dello scarico. Anche io ho la mia fogna che cammina per un tratto nel cortile condominiale prima di incanalarsi nella condotta finale e quando si è verificato un piccolo crollo delle pareti ( si tratta di fogne antiche fatte in muratura ) tanto mi sono accorto dell'intasamento quando mi è arrivato il problema in casa, in quel caso dovevo chiedere al condominio di ripararmi la fogna perché passa sotto al cortile condominiale il tratto crollato? anche se serve solo a me? da quell'episodio una volta all'anno faccio una ispezione, non approfondita ma quantomeno do uno sguardo alzando il tombino e faccio scendere l'acqua per vedere se scende regolarmente oppure no, è mio interesse.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
e quando si è verificato un piccolo crollo delle pareti ( si tratta di fogne antiche fatte in muratura ) ...in quel caso dovevo chiedere al condominio di ripararmi la fogna perché passa sotto al cortile condominiale il tratto crollato?

Suvvia @chiacchia ...puoi paragonare il crollo della tua fognatura con il proliferare delle radici di una pianta altrui?
Il paragone era se il crollo era determinato dalla caduta di un albero secolare condominiale...o dall'erosione determinata dalla rottura di un tubo dell'acquedotto condominiale.

Tu puoi rimanere della tua idea al pari di tutti quanti si sono espressi in tal senso arrivando a postulare sul parere di un "mediatore"...io però ti sconsiglierei di "sperimentarlo" in Tribunale.
Contrariamente alle chiacchere posso contrapporre sentenze vere...anche di Cassazione.
 

chiacchia

Membro Storico
Proprietario Casa
Ma vedi Dimaranz io sono d'accordo con te infatti chiamai l'espurgo feci pulire l'intera condotta sia la mia che il tratto condominiale, tanto il costo era uguale, e pagai io, se fossi stato un tipo diverso avrei attribuito il crollo al fatto che prima le macchine non entravano nel cortile mentre oggi e un andare e venire continuo pertanto anche questo ha provocato il crollo, ed ecco perché ho ventilato di dividere la spesa uno per la pulizia e l'altro per il taglio delle radici
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Non è il materiale utilizzato, ma l'opera che, essendo eseguita maldestramente, ha permesso alle radici di infilarsi e provocare i danni lamentati.

Io non ho mai visto condotte fognarie/ o scarichi costruiti in modo che le radici delle piante potessero infilarsi nella varie connessioni...sai che perdite ci sarebbero???!!!

Quando poi si cita la mancanza di "mastice" il sospetto del resoconto "di parte" è aufomatico.

Ammesso e non concesso rimane il fatto che il "dominus" non ha alcuna colpa se l'oleandro è stato piantato successivamente...e non può essere tacciato di mancato controllo continuo perché non ha alcun diritto di accedere al fondo servente se non per manutenzioni e sempre dopo aver ottenuto permesso.

Quanto poi linkato a propria difesa rafforza la mia impressione: cerca scusanti ma sia la norma che la giurisprudenza è chiara.
 

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