Come funziona il bonus stufe a pellet
Chi ha cquistato una stufa a pellet nel corso del 2020 poteva usufruire di un’agevolazione fiscale che vale il 50% o il 65% delle spese sostenute non solo per l’acquisto ma anche per i lavori di installazione della stufa stessa. L’agevolazione del 50% è stata concessa nel caso in cui l’installazione della stufa sia avvenuta nel corso di lavori di ristrutturazione della propria abitazione. L’agevolazione del 65%, invece, è stata concessa se la stufa a pellet permetteva di migliorare l’efficienza energetica del proprio immobile.
In questo secondo caso era necessario che la stufa rispettasse dei parametri ben precisi. In particolare:
- Rendimento utile alla potenza nominale della stufa pari ad almeno l’85% (classe 3 della norma europea EN 303-5);
- Rispetto del limite di emissioni fissato dal DL 152/2006
- Rispetto dei limiti di trasmittanza termica previsti dal DL 192 del 2005 per abitazioni ubicate nelle zone climatiche C, D, E, F
- Come chiedere il bonus stufe a pellet
Per usufruire del bonus stufe a pellet 2020 non era necessario effettuare alcuna richiesta. Andavano però rispettati precisi parametri sul fronte dei pagamenti, di chi esegue i lavori e della dichiarazione da presentare all’ENEA.
Nello specifico:
- L’installazione doveva essere effettuata da un tecnico certificato che rilasciasse il certificato di conformità
- Pagamento con bonifico parlante, che consentiva di tracciare la transazione, nel quale devevamo essere presenti i dati del “committente” dei lavori, mentre nella causale di versamento andava inserito il riferimento normativo a seconda se la detrazione è del 50% o del 65%
- Bisognava trasmettere all’ENEA entro 90 giorni i dettagli dell’intervento di efficientamento energetico
Se i lavori rispettavano i requisiti tecnici e quelli burocratici, sarà possibile portare in detrazione l’agevolazione fiscale di propria competenza.
Va ricordato che lo sgravio deve essere diviso in dieci rate annuali di pari importo.