Biz Consulting

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strada ...termine che include anche quelle private
Attenzione, non c'è scritto "strada privata" che, nel senso urbanistico del termine, è una strada non pubblica che potrebbe consentire l'accesso anche ad altre case autonome e, addirittura, condomini.
E la @Pippo Latorre ha parlato di "strada condominiale"che, dunque, non è di proprietà esclusiva della sua unità, ma condivisa con altri edifici.

Di fatto, la locuzione usata e ricorrente nella definizione è "di proprietà esclusiva".
E il fatto che l'oggetto della definizione del MISE sia l'"unità unifamiliare", porta a intendere che l'uso dei termini "proprietà esclusiva" ed "uso esclusivo" (sia in riferimento agli impianti che agli spazi di affaccio degli ingressi autonomi) siano ad essa riferiti.

È scontato che se l'accesso autonomo dell'unità affaccia su suolo pubblico (piazza, strada, marciapiede, ecc.) non si pongano questioni.
Ma, vista la struttura della definizione, pare che per il MISE non sia la stessa cosa se lo spazio d'accesso (cortile, giardino, strada) è di proprietà/uso comune con altri edifici.

Ripeto, non sto dicendo che questa sia senza ombra di dubbio l'interpretazione del legislatore ma, allo stesso tempo, non sono neppure così sicuro che non lo sia, vista la modifica apportata alla definizione prima del testo definitivo.

Come sapete, prudenza e pignoleria sono le mie parole d'ordine, visto che per lavoro devo dare dei pareri che possono pesare sul portafoglio e sulla sicurezza dei miei clienti.

Quindi, non do mai nulla per scontato, sopratutto quando si tratta dell'ambito legislativo e burocratico del nostro Paese.
Penso che almeno sul fatto che quest'ultimo non sia esempio di chiarezza e semplicità siamo concordi tutti.
 

Pippo Latorre

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Provo a reinterpretare il mio quesito fermo restando che un chiarimento da parte del legislstore andrebbe fatto. Se, per essere unità indipendente, ci deve essere un "portone d'ingresso che consenta l'accesso dalla strada o da cortile o giardino di proprietà esclusiva", a ben interpretare la proprietà esclusiva deve essere di una delle tre ipotesi (strada o giardino o cortile) essendoci un "OR" logico e non un "AND". Se così non fosse tutte le case con accesso da strada pubblica verrebbero escluse. Il che non credo sia la volontà del legislatore. Ad essere ancora più pignoli la "o" che segue la parola strada apre una seconda e unica ipotesi "da cortile o giardino" (se ci fossero 2 ipotesi il legislatore avrebbe "da cortile o da giardino") disgiunta dalla prima ("accesso dalla strada") per cui è plausibile che la "proprietà esclusiva" sia riferita solo alla seconda ipotesi ("da cortile o giardino". Quindi secondo questa, a mio avviso, plausibile interpretazione, la mia abitazione è indipendente perchè il mio accessso è da giardino di proprietà anche se la strada per arrivarci è condominiale. Inoltre avrebbero diritto tutte le abitazioni indipendenti con accesso da strada pubblica perchè l'esclusività di possesso non riguarderebbe la strada di accesso.
Penso che questa sia la volontà del legislatore e credo che abbia scritto bene la legge anche se dà adito ad interpretazioni diverse. Come la pensate voi?
 

Biz Consulting

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a mia abitazione è indipendente perchè il mio accessso è da giardino di proprietà anche se la strada per arrivarci è condominiale
Beh, questo cambia parecchio le cose, visto che l'affaccio dell'ingresso all'unità è su un giardino di tua proprietà esclusiva (cosa che prima non avevi scritto) e non direttamente sulla strada condominiale.
Stando così le cose, nel tuo caso specifico è inutile farsi troppe s.... mentali sulla proprietà della strada.

In ogni caso, ho inviato al contact center dell'Agenzia delle Entrate una mail chiedendo lumi proprio sull' interpretazione dell'espressione "di proprietà esclusiva".
Vediamo cosa dicono.
Non sono loro i legislatori, ma almeno si potrà conoscere la loro campana e, magari, verrà loro lo scrupolo di interpellare i ministeri di competenza.
 

basty

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Proprietario Casa
ho inviato al contact center dell'Agenzia delle Entrate
Forse il percorso migliore era un interpello.

Che la interpretazione restrittiva evidenzi una sorta di discriminazione eccessiva, lo darei per certo: il che non aggiunge niente , se non la speranza che la cosa giunga alle orecchie del "legislatore" e provveda ad emanare una definizione più ragionevole e chiara.
Non si capisce perchè il tutto valga per un condominio e non per una casa unifamiliare.
Io ad esempio ho un piccolo alloggio in montagna, terra-cielo come mi pare lo chiamate, oggi sarebbe un condominio a schiera, ma è nato addirittura lottizzando le fette del terreno: ed ogni casa accede attraverso un cortile, scala e strada comuni.
Si è discusso per anni su come considerare il tutto: con le regole della comunione o con quelle del condominio...; per fortuna non abbiamo in previsione di considerare sto bonus...!
 

basty

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Proprietario Casa
Fatta salva la tua conoscenza dell'organizzazione dello Stato (sicuramente migliore della mia),
A proposito di meccanismi legislativi/ministeriali, ho letto in questi giorni un divertente libello piuttosto istruttivo su come nascano e si svolgano queste procedure:

Titolo: Io sono il Potere.


Non condivido appieno la recensione allegata: la mia impressione è stata che non ci sia alcun anonimo dietro al libro, bensì una raccolta di testimonianze (... gossip) raccolte da Giuseppe Salvaggiulo e riportate in prima persona: certamente il tono è di autocompiacimento, ma mi è sembrata più una scelta letteraria. Una testimonianza più seriosa sarebbe stata noiosa.
A 20 anni mi sarei scandalizzato: alla mia età .... e ce n'è voluto di tempo.... ho capito che da che mondo è mondo, la politica, gli affari, la carriera, sono anche (o soprattutto?) il risultato di un insieme di relazioni.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Concordo, ma l'interpello ha dei costi in termini di tempo/uomo ben più alti rispetto ad una mail.
Sinceramente, finchè non ci sarà un cliente pagante che ha questo problema, me ne guardo bene da far preparare un interpello. :sorrisone:
Francamente mi stupisci: io me ne sono avvalso una o due volte, come privato cittadino, ed ho solo esposto il mio caso, la mia interpretazione e posto le domande.
Non mi è parso complicatissimo

La risposta è pervenuta dopo qualche mese, ma mi è servita.
 

Dimaraz

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Proprietario Casa
ma, in questo caso, è proprio quest'ultimo che parla di "accesso dalla strada o da cortile o giardino di proprietà esclusiva".

Torno brevemente data l'ora e la giornata pesante.

Intanto sottolineo che anche il legislatore ha usato la "o" e non la "e".

Quindi non devono "coesistere" tutte le caratteristiche ma basta una.

Poi sulle "spiegazioni" dell'Agenzia delle Entrate (siano di un addetto allo sportello, purché scritta, di un interpello o di una Circolare) ... la mia "filosofia" è che non sono probanti.
Se ti torna utile/comoda fanne uso...colpa loro se sbagliano..ma spesso contengono delle vere "castronerie"
Nella citata leggo che il Condominio fino ad 8 proprietari è "minimo", che in quanto tale non devono richiedere il Codice Fiscale .

Quanto al "decreto" partorito dal MISE mi risulta che siano stati già predisposte delle ulteriori precisazioni ma non ancora in GU perché all'esame della Corte dei Conti.

Ripeti la mia opinione sulla "truffa" che si cela in certi proclami del politico di turno.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Nella citata leggo che il Condominio fino ad 8 proprietari è "minimo", che in quanto tale non devono richiedere il Codice Fiscale .
Ricordo che su questo tema si era svolto uno dei primi "scontri" avuti con te: indubbiamente non ho la dimestichezza giuridica che tu vanti circa la lettura delle leggi ecc; ....
Ma anche questo presupposto da te riaffermato , se ricordi la discussione, secondo me già difettava di certezze: perché la legge sul codice fiscale , in particolare per questi soggetti senza personalità giuridica piena come il condominio, recitava che l'obbligo di dotarsi di codice fiscale, nasceva solo in caso di uso che lo richiedesse. (... vado a memoria...)

Non era quindi così esplicita la base del tuo argomentare che concludeva che dal momento che un soggetto vive in questa società, ne nasceva l'ovvia conseguenza che del CF non se ne poteva fare a meno. Il che è indiscutibilmente vero, ma quel solo è una delle tante perle della nostra legislazione. In contrasto con una altra legge che non prevedeva eccezioni.
 

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