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L’Agenzia delle Entrate chiarisce se sia possibile continuare a richiedere le rate residue di detrazione alla fine del contratto di comodato
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29/07/2020 – È possibile usufruire del bonus ristrutturazione per le spese effettuate in un appartamento dato in comodato, sia esso gratuito o no. Ma cosa accade se il contratto di comodato scade prima della fine della fruizione dell’agevolazione?
A chiarirlo l’Agenzia delle Entrate tramite la posta di FiscoOggi.
Bonus ristrutturazioni nel caso di comodato d’uso
L’Agenzia ha ricordato che possono fruire della detrazione tutti i
soggetti passivi dell'IRPEF che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo,
l'immobile sul quale sono stati effettuati gli interventi.
Di conseguenza, la detrazione per gli interventi di ristrutturazione edilizia, oltre che al proprietario dell’immobile,
spetta anche a chi lo detiene sulla base di un contratto di
locazione o di comodato,
a condizione che abbia il consenso all’esecuzione dei lavori da parte del proprietario.
È
necessario, però,
che l’atto attestante la detenzione risulti
regolarmente registrato al momento di avvio dei lavori o al momento del pagamento delle spese ammesse in detrazione, se precedente.
Ristrutturazioni: il bonus vale anche dopo la scadenza del contratto?
Le Entrate, inoltre, hanno chiarito che al cessare del contratto di comodato le
quote residue di detrazione
potranno essere richieste dal comodatario.
Il comodatario, infatti,
conserva il diritto all’agevolazione anche dopo la restituzione dell’immobile che deteneva.