Anno 2005, condominio formato da 29 villette a schiera. Un condomino decide, senza chiedere il permesso al condominio, di dividere in due il proprio appartamento, accatastando il nuovo. Di fatto il condominio diventa di 30 appartamenti. Viene utilizzato il condono in quegli anni attivo, che il comune approva salvo diritti di terzi. Nessuno ricorre, anche perché il condomine nel frattempo garantisce al condominio di rifare le tabelle millesimale e quanto altro. Sennonché il condominio ha parti a comune indivisibili per un valore significativo, che i 29 proprietari originali pagarono nel 1992 15.000.000 milioni di lire per ognuno.
Oggi, le tabelle condominiali potrebbero essere state ridefinite, ma permane il dubbio se il 30esimo appartamento debba o meno pagare quota parte al condominio del valore delle parti a comune indivisibili delle quali comunque gode. Preciso che l'intervento sul 30esimo appartamento non ha comportato sopraelevazione e che si è trattato solo di opere di suddivisione interna.
Oggi, le tabelle condominiali potrebbero essere state ridefinite, ma permane il dubbio se il 30esimo appartamento debba o meno pagare quota parte al condominio del valore delle parti a comune indivisibili delle quali comunque gode. Preciso che l'intervento sul 30esimo appartamento non ha comportato sopraelevazione e che si è trattato solo di opere di suddivisione interna.