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La risposta tecnica è stata ampiamente discussa e data.direi che la morale non c'entra nulla.
Ognuno ha la sua morale e se sia più immorale crescere male una famiglia o stare in giudizio per la divisione ereditaria non compete certo al forumista entrare nel merito.
Ognuno sa da quale famiglia origina e di quali genitori ha avuto sorte di essere figlio.
Il quesito rimane sempre solo tecnico
Il giudice per applicare la legge al caso pratico, deve prima interpretarla, in maniera letterale, storica, logica, per analogia.Anche perché, caro amico, il giudice quando emette una sentenza, fa queste stesse considerazioni. Purtroppo o meno male!!
Niente da eccepire jerri, ma soffermiamoci su questa tua frase che, dal mio punto, casca a fagiolo: " LE LITI NASCONO..."Non sono tutti uguali i genitori, come pure i figli non hanno le teste pensanti in una unica direzione di rispetto delle scelte effettuate dai genitori.
Le liti in effetti nascono e vanno avanti per decenni sperperando anche il patrimonio ereditato per pagare gli avvocati per delle fesserie, come pure per questioni più importanti di disparità di trattamento ricevuto dai genitori.
Ed ecco perchè entra in gioco la legge, le normative. Tu stai litigando: ma stai attento perchè ci sono le direttive che devi seguire e che non ti devi scordare se vuoi andare avanti nelle tue pretese, assistito dagli avvocati chi in questi casi ci sguazzano e fanno lievitare il loro reddito e quello dei loro consulenti.
Scusa Luigi, il figlio B non pensa che gli era dovuto...è il padre che decide se...come ...e quando...Quei soldi destinati a quel progetto dovranno essere utilizzati possibilmente per realizzarlo...e il "beneficiario" B, mentre il fratello dice che si fa un mazzo così..., anche lui studiando come deve non è da meno...Sarebbe diverso quando gli esborsi (le elargizioni) del padre venissero poi distorti per scopi meno nobili rendendo vano il raggiungimento dell'obiettivo. Il beneficiario "B" normalmente dedica un tempo molto rilevante allo studio...di fatto conduce una vita spartana e non di rado si attiva per una piccola occupazione...Per il resto hola legge cerca di dare equità dal punto materialistico della eredità. Secondo me se per esempio il Figlio A si è fermato al diploma e poi è riuscito a trovarsi un lavoro sta a lui, ma sta anche a come è stato allevato, valutare se è il caso di recriminare sulla eredità lasciata dal padre. Ma allo stesso modo il Figlio B, che è stato mantenuto per tutto il corso di studi universitari, magari fuori sede, magari con un master all'estero, non può pensare che tutto gli era dovuto visto che al fratello più grande non ha avuto lo stesso trattamento. Dovrebbe essere lui, e qui ritorna il fatto di come è stato allevato, che dovrebbe farsi avanti per primo e far capire all'altro fratello che vorrebbe dare a lui qualcosa.
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