se ha trasferito 19.000 € sul c/c intestato solo alla moglie è una donazione di non modico valore per la quale è richiesta la forma scritta.
Al coniuge superstite spetta 1/3 del valore dei beni di proprietà del coniuge defunto, più l'uso della casa coniugale e del mobilio in essa contenuto.
Ai figli spettano i 2/3 del valore dei beni di proprietà del loro genitore defunto che devono dividere in parti uguali: in questo caso 1/3 ciascuno.
Se sul c/c del defunto sono rimasti 2.000 € , 666,67 € vanno alla moglie e 1.333,33 € vanno ai figli, da dividere in parti uguali cioè 666,66 € a testa.
Se invece ricomponiamo la giacenza del c/c a 21.000 € le quote sarebbero di 7.000 € a testa; quindi il danno di ciascun figlio è 7.000 - 666,67= 6.333,33 €.
Diverso è il discorso della casa dove il coniuge superstite è già proprietario di 1/2 per cui dopo la morte del genitore il nuovo assetto proprietario è: (1/3 di 1/2 =) 1/6 al coniuge superstite + 1/2 già suo = 4/6 di proprietà; a ciascuno dei due figli (2/3 di 1/2 : 2 =) 1/6 .
Infatti 4/6+1/6+1/6 = 6/6 = 1 cioè tutta la proprietà della casa.
Senza conoscere la situazione famigliare è difficile esprimere un giudizio, tuttavia mi sembra di percepire un certo astio dei figli del decuius nei confronti della di lui moglie che potrebbe non essere la loro madre.