Nemesis

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La rinuncia all'eredità può essere impugnata?
No. Ma ex art. 524 c.c., nel caso di rinuncia all’eredità con danno dei creditori, questi possono farsi autorizzare ad accettare l’eredità rinunziata in nome e in luogo del rinunziante, al solo scopo di soddisfarsi sui beni ereditari.
In caso di morte del debitore rinunziante, l’azione può essere promossa nei confronti dell’erede.
 

quiproquo

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No. Ma ex art. 524 c.c., nel caso di rinuncia all’eredità con danno dei creditori, questi possono farsi autorizzare ad accettare l’eredità rinunziata in nome e in luogo del rinunziante, al solo scopo di soddisfarsi sui beni ereditari.
In caso di morte del debitore rinunziante, l’azione può essere promossa nei confronti dell’erede.
Grazie Nemesis. Sulla schizofrenia (per non dire parolaccie..) del Legislatore ho già detto e stradetto di tutto e quindi non faccio altri commenti...li lascio a chi di voi si fosse sensibilizzato nel senso che ho indicato più volte. Ripeto soltanto che la legge non colpisce un padre, degenere fino all'azzeramento del suo "avere", realizzando un'offesa materiale e immateriale perpetua nella memoria di sè, che pur tutti coltivano in vita, e, al contrario, lascia ampio margine agli eredi diretti e indiretti comunque beneficiati ante e post mortem di contestare le relative scelte e indicazioni. qpq.
P.S. Sarebbe interessante una ricerca giurisprudenziale, perchè non credo che sia un caso isolato.
 

Rovald

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Se non ho capito male i danni materiali causati da una rinuncia contano di più dei danni morali ed esistenziali che essa può provocare. Questa è la legge. Stop. Fossi stata un'estranea che vantava un credito nei confronti di mio padre avrei avuto tutto il diritto di impugnare la rinuncia e soddisfare le mie esigenze? In qualità di figlia naturale ma non in linea diretta della moglie da cui mio padre aveva ereditato invece non posso far nulla e moralmente, scusate il gioco di parole, questo è immorale. Ci ha umiliati in vita e da morto, non ha rispettato la madre dei suoi figli che hanno avuto solo la sfortuna di avere un uomo così come padre. E poi ci sono padri che danno la loro vita ai figli. E tenete presente che in ospedale mentre moriva c'eravamo noi figli. Con la nostra coscienza siamo sereni lui non lo so se esiste un aldilà...
 

quiproquo

Membro Senior
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Se non ho capito male i danni materiali causati da una rinuncia contano di più dei danni morali ed esistenziali che essa può provocare. Questa è la legge. Stop. Fossi stata un'estranea che vantava un credito nei confronti di mio padre avrei avuto tutto il diritto di impugnare la rinuncia e soddisfare le mie esigenze? In qualità di figlia naturale ma non in linea diretta della moglie da cui mio padre aveva ereditato invece non posso far nulla e moralmente, scusate il gioco di parole, questo è immorale. Ci ha umiliati in vita e da morto, non ha rispettato la madre dei suoi figli che hanno avuto solo la sfortuna di avere un uomo così come padre. E poi ci sono padri che danno la loro vita ai figli. E tenete presente che in ospedale mentre moriva c'eravamo noi figli. Con la nostra coscienza siamo sereni lui non lo so se esiste un aldilà...
Purtroppo no...Per il malvagio legislatore
italiano, in conflitto d'interesse per definizione e per posizione, esiste solo un "aldiqua"...e le azioni, le scelte, le filosofie in vita dei morti contano solo
come portatrici in pectore di ricchi contrasti e conseguenti "mandati a liti" per
i professionisti che come certe bestiole...omissis....o come certi imprenditori come...omissis...il cadavere
del de cuius è...vita...!!! Naturalmete deve
essere un de cuius ricco sia in vita, sia post, oppure solo una delle due. Io non ce l'ho con i professionisti tour cour ma con i loro colleghi che legiferano spudoratamente calpestando i più elementari diritti "naturali" derivanti dal libero arbitrio che perfino Innominedio ha concesso all'umanità intera...ebbene questi p....omissis...aumentando a dismisura i valori immateriali non fanno altro che aspettare il suo controvalore
materiale...in sintesi è il dilemma:
ESSERE o AVERE??? Dove con artefizi
inverocondi si santifica il primo e si demonizza il secondo...salvo poi godere sfacciatamente la crescita esponenziale del secondo. Non mi voglio dilungare come pur potrei...Risaluto e ringrazio le due gentili signore e tutti gli intervenuti
che si sono spesi con il proprio parere.
Quiproquo.
 

rita dedè

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@Rovald, il non ereditare può essere una grande ricchezza, sapere di avere dei diritti ereditari, e dover intraprendere battaglie giuridiche , è una gran bella maledizione, guarda la faccenda, da un altra angolazione! Forse vostro padre per risparmiarvi anni di cause ha preferito rinunciare alla eredità di sua moglie,per proteggere voi tre! E poi sarei curiosa di conoscere la consistenza del patrimonio a cui vostro padre ha rinunciato! Cioè si tratta di milioni di euro?..........
 

Rovald

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Vorrei chiudere definitivamente questa discussione ringraziando tutti colore che hanno espresso la loro opinione. Per rispondere a @rita dedè se l'ipotesi che Lei ha prospettato e cioè evitare da parte di mio padre a me e mio fratello eventuali problemi e cause derivanti in un futuro avesse avuto un fondamento ne avrebbe potuto parlare con noi invece di farlo con persone terze che avevano tutto l'interesse per motivi personali che non sto ad elencare. Questa signora deceduta prima di mio padre era sua moglie, come ho già ribadito non ha concesso il divorzio a mio padre e questo ha creato una marea di altri problemi. Riceveva una cospicua somma mensile da mio padre, denaro che per legge non le toccava perché autosufficiente e senza figli in comune e soprattutto perché neppure separata né consensuale né legale. Denaro tolto dal bilancio della famiglia composta da nostra madre che ha sempre lavorato e anche a noi figli almeno fino a quando non siamo diventati maggiorenni e autosufficienti. Il fatto è che come persona mio padre per tanti altri motivi che non sto ad elencare non è stato un esempio. Avrebbe potuto farsi un esame di coscienza (ma è palese che non l'ha mai avuta...) e riparare in extremis a tanti e tanti errori e piccole cattiverie fatte a mia madre e a noi figli. Ha per l'ennesima volta considerato altre persone e precisamente i nipoti della de cuius. Il valore della quota a cui ha rinunciato sono la metà di un appartamento, di una villetta, circa 60 mila mq di terreno. Non è sicuramente una eredità milionaria ma per due persone che comunque lavorano e non vivono di rendita (come invece faceva la moglie defunta...) avrebbe permesso di guardare al futuro dei propri figli (nipoti di sangue del gran padre) con un po' più di serenità senza ledere interessi di altre persone. Stop. Abbiamo preso atto che contano più i nipoti di una moglie lasciata quasi 57 anni fa e non i suoi. Ma ripeto quel venerdì 30 agosto del 2014 in ospedale c'erano i suoi figli e neanche la "fidanzata " che si era messo in casa che lo aveva "consigliato" di fare la rinuncia senza dire niente a noi e che nel corso degli anni aveva pensato solo di depredare la casa dove aveva vissuto con nostra mamma fino alla morte.
 

quiproquo

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Vorrei chiudere definitivamente questa discussione ringraziando tutti colore che hanno espresso la loro opinione. Per rispondere a @rita dedè se l'ipotesi che Lei ha prospettato e cioè evitare da parte di mio padre a me e mio fratello eventuali problemi e cause derivanti in un futuro avesse avuto un fondamento ne avrebbe potuto parlare con noi invece di farlo con persone terze che avevano tutto l'interesse per motivi personali che non sto ad elencare. Questa signora deceduta prima di mio padre era sua moglie, come ho già ribadito non ha concesso il divorzio a mio padre e questo ha creato una marea di altri problemi. Riceveva una cospicua somma mensile da mio padre, denaro che per legge non le toccava perché autosufficiente e senza figli in comune e soprattutto perché neppure separata né consensuale né legale. Denaro tolto dal bilancio della famiglia composta da nostra madre che ha sempre lavorato e anche a noi figli almeno fino a quando non siamo diventati maggiorenni e autosufficienti. Il fatto è che come persona mio padre per tanti altri motivi che non sto ad elencare non è stato un esempio. Avrebbe potuto farsi un esame di coscienza (ma è palese che non l'ha mai avuta...) e riparare in extremis a tanti e tanti errori e piccole cattiverie fatte a mia madre e a noi figli. Ha per l'ennesima volta considerato altre persone e precisamente i nipoti della de cuius. Il valore della quota a cui ha rinunciato sono la metà di un appartamento, di una villetta, circa 60 mila mq di terreno. Non è sicuramente una eredità milionaria ma per due persone che comunque lavorano e non vivono di rendita (come invece faceva la moglie defunta...) avrebbe permesso di guardare al futuro dei propri figli (nipoti di sangue del gran padre) con un po' più di serenità senza ledere interessi di altre persone. Stop. Abbiamo preso atto che contano più i nipoti di una moglie lasciata quasi 57 anni fa e non i suoi. Ma ripeto quel venerdì 30 agosto del 2014 in ospedale c'erano i suoi figli e neanche la "fidanzata " che si era messo in casa che lo aveva "consigliato" di fare la rinuncia senza dire niente a noi e che nel corso degli anni aveva pensato solo di depredare la casa dove aveva vissuto con nostra mamma fino alla morte.
A questo punto potresti precisare la data
della rinuncia...perchè se fatta nel periodo
ultimo di fine vita (15-30 agosto 2014) si potrebbe ipotizzare
una incapacità, anche solo parziale, del
padre poco padre e, nel caso, la conseguente impugnazione della rinuncia
che credo sia prevista dal codice. Sarà Nemesis, eventualmente e se crede,a confermarlo o meno. Quiproquo.
civile.
 

Rovald

Membro Attivo
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No era perfettamente capace di intendere e volere. La rinuncia l'ha fatta 6 anni fa e noi lo abbiamo scoperto alla sua morte dell'entità reale degli immobili a cui ha rinunciato. Perfettamente in linea a come ha vissuto cioè indifferente verso i figli. Un gran signore
 

Rovald

Membro Attivo
Proprietario Casa
Le campane in questo caso suonano a morte. Per me la questione è chiusa. Poi come ho già ribadito questa è la mia verità con dati di fatti che devono essere valutati solo per questo. I giudizi morali non sono credo previsti dalla legge. Io ho chiesto alcune cose a un forum. Il forum mi ha dato risposte convincenti poi per il resto solo io che ho vissuto con questa persona che si definiva mio padre posso esprimere giudizi. Le campane hanno suonato solo in un'unica direzione. Ne prendo atto.
 

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