Il locatore proprietario deve provvedere al mantenimento della cosa locata in buono stato conservativo secondo l'uso convenuto e garantirne il pacifico godimento all'inquilino durante la locazione ai sensi dell'art. 1575 del codice civile e provvedere alle riparazioni necessarie.
Restano escluse le riparazioni di piccola manutenzione (art. 1576 Cod. civ.) previste dall'art. 1609, Codice civile, che sono quelle dovute, non a vetustà o caso fortuito, ma a deterioramento derivato dall'utilizzo delle cose che devono esser sottoposte a ordinaria manutenzione (qualcuno poi spieghi come si fa a distinguere il deterioramento dovuto a vetustà da quello dovuto all'utilizzo) e che restano a carico dell'inquilino conduttore.
La valutazione della categoria delle piccole riparazioni è rimessa all'apprezzamento del giudice di merito.
Non competono al conduttore le riparazioni, seppure di piccola manutenzione, che riguardano gli impianti interni alla struttura del fabbricato (per esempio le tubazioni dell'acqua incassate nei muri).
Non ci sono quindi regole precise per cui una spesa la paga il proprietario e l'altra la paga l'inquilino, ma solo delle indicazioni orientative. Molto dipende anche da quello che dice il contratto di locazione, nonché la sua tipologia.
sono dell'idea che conviene mettersi d'accordo. Per esempio se l'inquilino chiede l'installazione del boiler a gas in sostituzione di quello elettrico che non intende riparare perché antieconomico. Si può stabilire di dividere la spesa al 50% ciascuno. E' una soluzione, ma se ne possono trovare altre di comune accordo.
Inoltre inserire nel contratto di locazione un richiamo ad una delle tante tabelle di ripartizione spese approvate dalle rispettive organizzazioni di categoria della proprietà e degli inquilini e che trovi d'accordo soprattutto i due contraenti in modo da evitare fututri contenziosi su chi si deve accollare una certa spesa.
ciao