Spending Review o Tagli nella Terza Repubblica.
Il contenimento dei costi dello Stato è il tema cardine della Terza Repubblica, dopo che i migliori ministri dell’economia e con loro i primi Ministri, hanno fallito da Tremonti, Giarda… a Cottarelli/Renzi. Abbiamo capito che di tagli potremmo farne un’indigestione ma veti e gelosie riescono, con ricatti insormontabili, a sterilizzare ogni azione.
Per questo si sente la necessità di “sparigliare le carte” e di introdurre nuove regole e nuove visioni. Se è vero che siamo un Paese che appartiene alla Comunità Europea, è ora che vengano diffuse percentuali standardizzate di spesa Pubblica.
Mi spiego, uno studio o fotografia dei 10 Paesi Comunitari più “virtuosi” ci indicherà subito quale percentuale di spesa sul PIL, in percentuale quindi, deve essere destinata alla istruzione, alla difesa, alla sanità, ecc.ecc..
Il PIL lo rappresentiamo come una grande TORTA, e le fette da destinare ai singoli Ministeri sono della grandezza media che i Paesi “virtuosi” hanno per quel capitolo di spesa.
La grande sfida sarà all’interno dei singoli Ministeri, dove ricevendo la quota di risorse, si dovrà ricercare l’efficienza per far bastare i “denari” migliorando, di anno in anno, il servizio. Il consenso del Ministro di riferimento, dipenderà in gran parte dal suo voler ottimizzare le risorse e farle arrivare ai cittadini. Traspare evidente che si ricercheranno Ministri competenti e conoscitori della materia.
Ma la grande opportunità, sarà per la prima volta, il controllo della spesa globale del paese, la Torta è grande come il nostro PIL e una volta tagliate le “fette” non ci sarà più da mangiare.
Mai come in questo momento si avverte la necessità che non si mangi più del lecito!.
Rimane evidente che a PIL in crescita corrisponderanno finanziamenti in crescita, e viceversa in recessione si destineranno risorse contratte, legando tutti i Ministeri ad un senso di compartecipazione al risultato nazionale.
La grande sfida, avrà un altro comparto sensibile, la spesa degli Enti Locali, una delle voci maggiormente fuori controllo soprattutto per l ‘incapacità di molti amministratori locali.
Siamo nel campo dei costi standard.Bisognerà introdurre un tetto di spesa pro capite ai quali amministrazioni locali dovranno attenersi, proprio per garantire che la tassazione locale ai cittadini non venga sforata a piacimento.
D’altra parte è stato detto da più parti che l’economia è il tema sul quale dobbiamo confrontarci e queste sono regole di Bilancio alle quali dobbiamo attenerci per restare nell’Occidente.
Adriano Giacomelli
Il contenimento dei costi dello Stato è il tema cardine della Terza Repubblica, dopo che i migliori ministri dell’economia e con loro i primi Ministri, hanno fallito da Tremonti, Giarda… a Cottarelli/Renzi. Abbiamo capito che di tagli potremmo farne un’indigestione ma veti e gelosie riescono, con ricatti insormontabili, a sterilizzare ogni azione.
Per questo si sente la necessità di “sparigliare le carte” e di introdurre nuove regole e nuove visioni. Se è vero che siamo un Paese che appartiene alla Comunità Europea, è ora che vengano diffuse percentuali standardizzate di spesa Pubblica.
Mi spiego, uno studio o fotografia dei 10 Paesi Comunitari più “virtuosi” ci indicherà subito quale percentuale di spesa sul PIL, in percentuale quindi, deve essere destinata alla istruzione, alla difesa, alla sanità, ecc.ecc..
Il PIL lo rappresentiamo come una grande TORTA, e le fette da destinare ai singoli Ministeri sono della grandezza media che i Paesi “virtuosi” hanno per quel capitolo di spesa.
La grande sfida sarà all’interno dei singoli Ministeri, dove ricevendo la quota di risorse, si dovrà ricercare l’efficienza per far bastare i “denari” migliorando, di anno in anno, il servizio. Il consenso del Ministro di riferimento, dipenderà in gran parte dal suo voler ottimizzare le risorse e farle arrivare ai cittadini. Traspare evidente che si ricercheranno Ministri competenti e conoscitori della materia.
Ma la grande opportunità, sarà per la prima volta, il controllo della spesa globale del paese, la Torta è grande come il nostro PIL e una volta tagliate le “fette” non ci sarà più da mangiare.
Mai come in questo momento si avverte la necessità che non si mangi più del lecito!.
Rimane evidente che a PIL in crescita corrisponderanno finanziamenti in crescita, e viceversa in recessione si destineranno risorse contratte, legando tutti i Ministeri ad un senso di compartecipazione al risultato nazionale.
La grande sfida, avrà un altro comparto sensibile, la spesa degli Enti Locali, una delle voci maggiormente fuori controllo soprattutto per l ‘incapacità di molti amministratori locali.
Siamo nel campo dei costi standard.Bisognerà introdurre un tetto di spesa pro capite ai quali amministrazioni locali dovranno attenersi, proprio per garantire che la tassazione locale ai cittadini non venga sforata a piacimento.
D’altra parte è stato detto da più parti che l’economia è il tema sul quale dobbiamo confrontarci e queste sono regole di Bilancio alle quali dobbiamo attenerci per restare nell’Occidente.
Adriano Giacomelli