basty

Membro Storico
Proprietario Casa
L'osservazione di essezeta mi pare corretta: anche se basta avere i dati di targa della caldaia, poi è richiesto l'allegato E: e non mi pare possa essere compilato dall'acquirente, cosa scritta solo per allegato F (sostit. infissi). La pratica se non trovi l'amico disponibile potrebbe essere più costosa, anche se pure lei detraibile.

Quanto a ciò che chiami DIA non mi sono ricreduto: dipende se devi fare solo la sostituzione caldaia o anche altri eventuali interventi.

Intanto io ho parlato solo di comunicazione inizio lavori, con l'asseverazione di un tecnico che certifica la tipologia degli interventi: qui si che il geom di turno può solo copiare i dati di caldaia, riportare il nuovo rendimento ecc. Questa è una procedura che non può incontrare eventuali contestazioni da parte del fisco, ed un tecnico onesto non ti chiederà la luna.

Quanto detto al post 28 è altrettanto praticata: di solito va a buon fine anche perchè forse la Agenzia delle Entrate non ha interesse a perdere tempo su piccole cose: ma all'inizio parevi voler avere una rassicurazione. Qui non sarei in grado di darla: ma non sono ne un fiscalista nè un addetto ai lavori.

p.s.: Mi pare che all'inizio non volessi mettere una caldaia a condensazione, e volessi puntualizzare l'aspetto normativo-fiscale.
 

Mognaga

Membro Attivo
Proprietario Casa
No, dai, se non siete informati non parlate.:^^:

Altrimenti chi legge potrebbe crearsi delle false convinzioni.

L'ENEA non pretende nessuna certificazione tecnica supplementare per la sostituzione della Caldaia a condensazione.

Difatti la scheda di ASSEVERAZIONE te la fornisce la casa produttrice della caldaia, in automatico (nel mio caso nel sito BAXI la può scaricare chiunque voglia acquistre la caldaia che io h scelto), e il modulo "E" da inviare entro 90 giorni deve essere compilato telematicamente anche dall'utente.
L'ENEA stessa fornisce e suggerisce i dati da inserire per la corrette compilazione, proprio per favorire la semplificazione e la speditezza.

Leggetevi le FAQ, in particolare la faq 56 (se non ricordo male) dal sito dell'ENEA e la guida dal sito dell'Agenzia delle Entrate.

Saluti.
 

diabolique1984

Nuovo Iscritto
VI AGGIORNO

sono andato al comune (di roma) e mi hanno detto che per i miei lavori (sostituzione caldaia convenzionale + impianto termico con aggiunta termosifoni, pavimento, muratura,... senza spostare tramezzi) è MANUTENZIONE ORDINARIA e per loro non serve NULLA, nè dia, cila, cil, scia..NIENTE.

Parlando delle detrazioni, loro mi rimandano all'agenzia delle entrate o ad un commercialista. Da quanto hanno capito loro la "straordinarietà" intesa dalla guida Agenzia delle Entrate non è la stessa "straordinarietà" intesa nell'urbanistica, ergo interventi che per l'Agenzia delle Entrate sono manutenzione straordinaria, per l'urbanistica sono di manutenzione ordinaria --> ma questo che significa?! che un intervento ordinario per il comune può essere straordinario per l'Agenzia delle Entrate e rientrare in detrazione? e chi lo dice che per l'Agenzia delle Entrate è straordinario?!

Quindi come cavolo (per non dire altro) bisogna fare?! Per l'Agenzia delle Entrate bisogna essere in straordinaria, il comune ti risponde cosi..ma che diavolo di paese!

E il commercialista se ne lava le mani..mah

Io ho trovato mille discussioni (su condomini punto qualcosa) che hanno detratto solo caldaia (convenzionale) senza alcun titolo, come suggeriva un utente all'inizio. farò cosi, però è assurda questa confusione da chi è profumatamente pagato.
 

meri56

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Ribadisco che telefonando al numero verde dell'Agenzia delle Entrate, 848.800.444, si possono avere informazioni sulle detrazioni fiscali. Orario lunedì/venerdì ore 9/13.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
No, dai, se non siete informati non parlate.

Altrimenti chi legge potrebbe crearsi delle false convinzioni.

Se è rivolta a me chiedo scusa se ho creato false convinzioni: mi pare però di aver cercato solo di "barcamenarmi" nelle dissonanze proprio ben descritte da diabolique, cercando di descrivere le varie soluzioni che mi sono state fornite in due casi estremi.

Confermo di aver preso spunto dalla guida dell'Agenzia delle Entrate sul risparmio energetico, che specifica come fattibile dall'utente finale solo l'allegato F e non l'allegato E.

Che poi il sito Enea metta a disposizione una procedura per la comunicazione, dove sono sufficienti i dati della certificazione della caldaia, ben venga: ma conferma l'approssimazione delle istruzioni scritte.
 

diabolique1984

Nuovo Iscritto
scusa meri, evidentemente la discussione è divenuta lunga e non hai potuto leggere tutti i miei interventi.

Ti ringrazio per la segnalazione, ma come ho già scritto all'inizio, ho chiamato l'Agenzia delle Entrate almeno 5 volte (l'ultima stamattina dopo che ho scritto qui) e OGNI VOLTA ho una risposta DIVERSA!

il primo disse che è agevolabile, il secondo no, il terzo forse..quello di oggi mi ha detto di SI, che è tutto agevolabile con questo iter (ma senza i dettagli che scrivo più sotto e che ho capito io da varie leggi/decreti/articoli/interventi):

- Fatture con specifica del CF della ditta e del CF dell'intestatario delle detrazioni
- Bonifico con specifica della legge n. 449/97 e indicazione di fattura e importo
- Certificazione dell'impresa che attesta un beneficio energetico.


IO aggiungo queste info alle quali sono arrivato dopo attente letture:
-in fattura indicare che è per "risparmio energetico"

-Il nuovo articolo del TUIR ai fini delle agevolazioni fiscali (da indicare nella causale del bonifico) è Dpr 917/86 nuovo art. 16 bis.

-oltre a ricevute bonifici, fatture/ricevute fiscali, certificazione installatore, va mantenuta (e quindi cercata per tempo) la dichiarazione della casa costruttrice della caldaia (o del tecnico installatore immagino sia lo stesso) che attesta che è una categoria 3 stelle ad alto rendimento e che rispetta la normativa in vigore per le agevolazioni fiscali. Ad esempio la vaillant ha un pdf con tutte le dichiarazioni in base al caso (caldaia a condensazione e detrazione 55, caldaia ad alto rendimento camera stagna convenzionale, caldaia a camera aperta che non dà diritto a detrazioni)

-nel contratto di appalto (eventuale) indicare che è tutto per risparmio energetico e se ci sono beni in più (pavimenti, pittura,..) che è tutto per il lavoro alla caldaia (tracce nuove,..)

-titolo abilitativo (da conservare in caso di controlli): cila/dia/scia o semplice cil o comunicazione inizio lavori in "carta semplice" fatta protocollare al comune. Dovete chiedere al VOSTRO COMUNE (ufficio urbanistica) qual'è il titolo abilitativo che serve. Poi solo e soltanto se servirà una cila ad esempio (con progetti tecnici ecc) rivolgetevi a architetti/geometri, che stanno li solo per spillare soldi. fare comunque una comunicazione inizio lavori all'ufficio tecnico (urbanistica) del proprio comune: nel mio caso, in carta semplice in cui si indicano i lavori che comunque possono essere intesi come straordinari

-si può usufruire della detrazione solo in caso di sostituzione della caldaia con un altra "ad alto rendimento". Cercando in rete sono le caldaie cosiddette di categoria "C" cioè a camera stagna e almeno con 3 stelle di rendimento effettivo (garantisce il "minimo 90% di rendimento effettivo misurato con metodo diretto" che è recitato dalla Legge 9/1/1991 n. 10 sul risparmio energetico all'art 8 lettera b) --> LEGGE 9 gennaio 1991, n. 10 - Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia.). inoltre (sembra che, dai siti degli installatori che ho trovato) il cambio di caldaia deve comportare il passaggio da una caldaia a camera aperta a una a camera stagna, o a condensazione.la mera sostituzione di una a camera aperta con una a camera aperta non sembra agevolabile (soprattutto perchè a camera aperta che rispetti il requisito del rendimento minimo 90% in commercio non se ne trovano molte).

-per il 50% (ex 36) non sono necessarie le valvole termostatiche a tutti i termosofoni e nessuna comunicazione all'enea

-no comunicazione all'asl per ditte con meno di 200persone e se c'è una sola ditta nel cantiere (in soldoni se vi fa tutti i lavori una ditta sola)

-IVA: tutta al 10% per l'intero importo, ma deve fatturare tutto (servizi e beni) la stessa (unica ditta). IN caso di beni significativi (caldaia, pavimento,..) il 10% sui beni va calcolato fino al raggiungimento del costo della manodopera, dopodichè sulla restante parte è da fatturare al 21%. Sulle cose che si comprano da soli c'è l'IVA al 21% ma poi si possono comunque detrarre-->fate comprare tutto alla ditta, al massimo comprerà al 21 e poi rifatturerà a voi al 10. In particolare al al cap. 2 della guida alle ristrutturazioni. E troverai scritto che:
""a) sia che si tratti di manutenzione ordinaria che straordinaria, i beni significativi acquistati direttamente dal committente sono soggetti all'IVA ordinaria(21%). Se pagati con bonifico corretto e completo per le agevolazioni , la spesa è comunque detraibile!
b) se invece i beni finiti significativi acquistati direttamente dal committente rientrano in un intervento edilizio qualificato come restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione (quindi dichiarati come tali dall'autorizzazione comunale) si applica l'IVA al 10%.""
Questo sono nel caso di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; nel caso di ristrutturazioni, restauri conservativi, l'IVA è al 10% sul totale dell'intervento mentre su nuove costruzioni o ampliamenti di prima casa l'IVA è al 4% sul totale dell'intervento.


TUTTO QUESTO è ciò che farò IO, ma la verità non si sa qual'è, perchè l'agenzia delle entrate è piena di incompetenti (ci saranno eccezioni ovviamente), come in qualsiasi settore del pubblico con cui ho avuto a che fare (idem per il privato comunque: tutti si fanno pagare profumatamente ma quando c'è da lavorare, cercare, vedere, capire,...ammazza!)
 

diabolique1984

Nuovo Iscritto
INFINE aggiungo che oltre a ricevute bonifici, fatture/ricevute fiscali, certificazione installatore, va mantenuta (e quindi cercata per tempo) la dichiarazione della casa costruttrice della caldaia (o del tecnico installatore immagino sia lo stesso) che attesta che è una categoria 3 stelle ad alto rendimento e che rispetta la normativa in vigore per le agevolazioni fiscali. Ad esempio la vaillant ha un pdf con tutte le dichiarazioni in base al caso (caldaia a condensazione e detrazione 55, caldaia ad alto rendimento camera stagna convenzionale, caldaia a camera aperta che non dà diritto a detrazioni)

Per chi leggerà solo questi ultimi interventi: c'è necessità del titolo abilitativo (da conservare in caso di controlli): cila/dia/scia o semplice cil o comunicazione inizio lavori in "carta semplice" fatta protocollare al comune. Dovete chiedere al VOSTRO COMUNE (ufficio urbanistica) qual'è il titolo abilitativo che serve. Poi solo e soltanto se servirà una cila ad esempio (con progetti tecnici ecc) rivolgetevi a architetti/geometri, che stanno li solo per spillare soldi.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Sulle cose che si comprano da soli c'è l'IVA al 10% ma poi non si possono detrarre-->

... spero che mognaga non mi bacchetti di nuovo, e confermi quanto sotto:

1) Alla tua bella sintesi potresti aggiungere eventuali dettagli alla L. 10 aggiunti in sede regionale. (ma forse non vanno a modificare la sostanza del ns caso)
2) Certamente invece la frase citata è imprecisa: vai al cap. 2 della guida alle ristrutturazioni. E troverai scritto che:
a) sia che si tratti di manutenzione ordinaria che straordinaria, i beni significativi acquistati direttamente dal committente sono soggetti all'IVA ordinaria(21%). Se pagati con bonifico corretto e completo per le agevolazioni , la spesa è comunque detraibile!
b) se invece i beni finiti significativi acquistati direttamente dal committente rientrano in un intervento edilizio qualificato come restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione (quindi dichiarati come tali dall'autorizzazione comunale) si applica l'IVA al 10%.

Ovviamente far comprare tutto dall'installatore al 21%, che poi fatturerà al 10%, significa capire che il povero installatore sarà costretto ad anticipare i soldi, ed a fatturare l'importo nominale del bene acquistato e fornito, almeno con un sovraccarico del 20% per ricoprirsi dalla maggiore tassazione derivante dal maggiore fatturato dichiarato: lascio ai lettori scegliere quale strada perseguire.
 

diabolique1984

Nuovo Iscritto
... spero che mognaga non mi bacchetti di nuovo, e confermi quanto sotto:

1) Alla tua bella sintesi potresti aggiungere eventuali dettagli alla L. 10 aggiunti in sede regionale. (ma forse non vanno a modificare la sostanza del ns caso)
2) Certamente invece la frase citata è imprecisa: vai al cap. 2 della guida alle ristrutturazioni. E troverai scritto che:
a) sia che si tratti di manutenzione ordinaria che straordinaria, i beni significativi acquistati direttamente dal committente sono soggetti all'IVA ordinaria(21%). Se pagati con bonifico corretto e completo per le agevolazioni , la spesa è comunque detraibile!
b) se invece i beni finiti significativi acquistati direttamente dal committente rientrano in un intervento edilizio qualificato come restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione (quindi dichiarati come tali dall'autorizzazione comunale) si applica l'IVA al 10%.

Ovviamente far comprare tutto dall'installatore al 21%, che poi fatturerà al 10%, significa capire che il povero installatore sarà costretto ad anticipare i soldi, ed a fatturare l'importo nominale del bene acquistato e fornito, almeno con un sovraccarico del 20% per ricoprirsi dalla maggiore tassazione derivante dal maggiore fatturato dichiarato: lascio ai lettori scegliere quale strada perseguire.

grazie per la segnalazione, nella "foga" di descrivere tutto senza tralasciare niente sono stato immancabilmente impreciso. Non posso più modificare, vale ciò che hai detto aggiungo che, non ricordo dove, ma ho letto che se i beni non superano il 50% della spesa totale dell'intervento (beni+servizi) allora è TUTTO al 10%.

Io comunque ho scritto l'iter che seguirò IO, poi se è tutto ok lo scoprirò solo in fase di dichiarazione e soprattutto negli anni successivi in caso di controlli. Mi fila TUTTO tranne il solito fatto della straordinatierà dell'intervento, che per il comune è ordinario, ma ciò non significa che per l'Agenzia delle Entrate non sia straordinario (almeno questo sembra il mio caso)
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
grazie per la segnalazione,

Ancora qualche segnalazione:
1) non c'è più l'obbligo della fatturazione con l'evidenza della manodopera. Ma rimane comunque il criterio che impone che l'IVA ridotta sui beni finiti significativi sia applicabile solo fino a concorrenza del valore della prestazione al netto di questi beni (la storia della manodopera rientra dalla finestra) (sempre nel caso di manutenzioni)
2) circa l'apparente dilemma su ciò che è ordinario e ciò che è straordinario, io ribadisco quanto raccontato in precedenza: non posso pensare che ci siano due (o più) interpretazioni: anche la guida Agenzia delle Entrate in proposito fa riferimento a quanto riportato dal DPR 380/2001 (Testo Unico x edilizia). Ritengo cioè che la detrazione per la caldaia rientri si nella manutenzione ordinaria, ma l'agevolazione sia concessa se si attesta un risparmio energetico.

Non dimenticherei che in proposito, la regola del 36% è stata resa definitiva e riportata nel testo unico delle imposte, mentre l'agevolazione del 55% per risparmio energetico sembra sia a termine e rientrare in quella standard delle "ristrutturazioni+risparmio energetico".

Semmai si porrà il problema di quali saranno i parametri energetici da ottenere: la agevolazione dell'ex 55% era data a fronte di prestazioni superiori allo standard (mi riferisco ad esempio alla trasmittanza degli infissi).

Diciamo che siamo in un paese .... elastico e flessibile?
 

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