scusa meri, evidentemente la discussione è divenuta lunga e non hai potuto leggere tutti i miei interventi.
Ti ringrazio per la segnalazione, ma come ho già scritto all'inizio, ho chiamato l'Agenzia delle Entrate almeno 5 volte (l'ultima stamattina dopo che ho scritto qui) e OGNI VOLTA ho una risposta DIVERSA!
il primo disse che è agevolabile, il secondo no, il terzo forse..quello di oggi mi ha detto di SI, che è tutto agevolabile con questo iter (ma senza i dettagli che scrivo più sotto e che ho capito io da varie leggi/decreti/articoli/interventi):
- Fatture con specifica del CF della ditta e del CF dell'intestatario delle detrazioni
- Bonifico con specifica della legge n. 449/97 e indicazione di fattura e importo
- Certificazione dell'impresa che attesta un beneficio energetico.
IO aggiungo queste info alle quali sono arrivato dopo attente letture:
-in fattura indicare che è per "risparmio energetico"
-Il nuovo articolo del TUIR ai fini delle agevolazioni fiscali (da indicare nella causale del bonifico) è Dpr 917/86 nuovo art. 16 bis.
-oltre a ricevute bonifici, fatture/ricevute fiscali, certificazione installatore, va mantenuta (e quindi cercata per tempo) la dichiarazione della casa costruttrice della caldaia (o del tecnico installatore immagino sia lo stesso) che attesta che è una categoria 3 stelle ad alto rendimento e che rispetta la normativa in vigore per le agevolazioni fiscali. Ad esempio la vaillant ha un pdf con tutte le dichiarazioni in base al caso (caldaia a condensazione e detrazione 55, caldaia ad alto rendimento camera stagna convenzionale, caldaia a camera aperta che non dà diritto a detrazioni)
-nel contratto di appalto (eventuale) indicare che è tutto per risparmio energetico e se ci sono beni in più (pavimenti, pittura,..) che è tutto per il lavoro alla caldaia (tracce nuove,..)
-titolo abilitativo (da conservare in caso di controlli): cila/dia/scia o semplice cil o comunicazione inizio lavori in "carta semplice" fatta protocollare al comune. Dovete chiedere al VOSTRO COMUNE (ufficio urbanistica) qual'è il titolo abilitativo che serve. Poi solo e soltanto se servirà una cila ad esempio (con progetti tecnici ecc) rivolgetevi a architetti/geometri, che stanno li solo per spillare soldi. fare comunque una comunicazione inizio lavori all'ufficio tecnico (urbanistica) del proprio comune: nel mio caso, in carta semplice in cui si indicano i lavori che comunque possono essere intesi come straordinari
-si può usufruire della detrazione solo in caso di sostituzione della caldaia con un altra "ad alto rendimento". Cercando in rete sono le caldaie cosiddette di categoria "C" cioè a camera stagna e almeno con 3 stelle di rendimento effettivo (garantisce il "minimo 90% di rendimento effettivo misurato con metodo diretto" che è recitato dalla Legge 9/1/1991 n. 10 sul risparmio energetico all'art 8 lettera b) --> LEGGE 9 gennaio 1991, n. 10 - Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia.). inoltre (sembra che, dai siti degli installatori che ho trovato) il cambio di caldaia deve comportare il passaggio da una caldaia a camera aperta a una a camera stagna, o a condensazione.la mera sostituzione di una a camera aperta con una a camera aperta non sembra agevolabile (soprattutto perchè a camera aperta che rispetti il requisito del rendimento minimo 90% in commercio non se ne trovano molte).
-per il 50% (ex 36) non sono necessarie le valvole termostatiche a tutti i termosofoni e nessuna comunicazione all'enea
-no comunicazione all'asl per ditte con meno di 200persone e se c'è una sola ditta nel cantiere (in soldoni se vi fa tutti i lavori una ditta sola)
-IVA: tutta al 10% per l'intero importo, ma deve fatturare tutto (servizi e beni) la stessa (unica ditta). IN caso di beni significativi (caldaia, pavimento,..) il 10% sui beni va calcolato fino al raggiungimento del costo della manodopera, dopodichè sulla restante parte è da fatturare al 21%. Sulle cose che si comprano da soli c'è l'IVA al 21% ma poi si possono comunque detrarre-->fate comprare tutto alla ditta, al massimo comprerà al 21 e poi rifatturerà a voi al 10. In particolare al al cap. 2 della guida alle ristrutturazioni. E troverai scritto che:
""a) sia che si tratti di manutenzione ordinaria che straordinaria, i beni significativi acquistati direttamente dal committente sono soggetti all'IVA ordinaria(21%). Se pagati con bonifico corretto e completo per le agevolazioni , la spesa è comunque detraibile!
b) se invece i beni finiti significativi acquistati direttamente dal committente rientrano in un intervento edilizio qualificato come restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione (quindi dichiarati come tali dall'autorizzazione comunale) si applica l'IVA al 10%.""
Questo sono nel caso di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; nel caso di ristrutturazioni, restauri conservativi, l'IVA è al 10% sul totale dell'intervento mentre su nuove costruzioni o ampliamenti di prima casa l'IVA è al 4% sul totale dell'intervento.
TUTTO QUESTO è ciò che farò IO, ma la verità non si sa qual'è, perchè l'agenzia delle entrate è piena di incompetenti (ci saranno eccezioni ovviamente), come in qualsiasi settore del pubblico con cui ho avuto a che fare (idem per il privato comunque: tutti si fanno pagare profumatamente ma quando c'è da lavorare, cercare, vedere, capire,...ammazza!)