Da negazionista @ d applicazionalista (neologismo).
Dai uno sguardo al mio avatar (nuovo, ti piace?) l'uomo ha un cappello in testa.
Dalle mie parti si usa dire: chentu concasa chentu barrittasa, cioè cento teste cento cappelli; in pratica ognuno ha la sua testa e mette il cappello che vuole.
Un tizio ha una sua idea e un caio un'altra. Noi due, su questo tema dibattuto, siamo ai poli opposti. Partiamo dalla stessa stazione col treno del 15-18, constatiamo che i percorsi per arrivare a destinazione sono due, uno da fare, più corto, è tortuoso, salite e discese vertiginose da farsi male e produrre "disastri", mentre l'altro è sì più lungo e ci si impiega più ore, ma nello stesso tempo è più comodo e sopratutto è privo di pericoli.
Se il debito pubblico è rilevante non è colpa dei cittadini, anzi hanno pagato le tasse e hanno saputo persino risparmiare, bensì dei nostri governanti; alcuni eletti da noi, sbagliando, ed altri a noi imposti non democraticamente. Cosa vogliamo fare, che resti tutto calmo come una palude ma putrida? Non è giusto pagare ancora più tasse, siamo pieni a iosa. Hanno tolto l'IMU sulla prima casa?E' una presa per i fondelli. Il Comune ti fa pagare la TASI e sarà ancora più cara.
Gli Italiani sono sempre in attesa di qualcosa, anzi di qualcuno: un visitatore dallo spazio, un salvatore, un uomo forte (oppure debole, purchè porti a casa qualche risultato, come si dice).
Fissano l'orizzonte, si guardano intorno impazienti, sospirano, poi tornano a fissare l'orizzonte e qualcosa alla fine appare sempre (come s'è visto in ogni svolta difficile dell'ultimo secolo, dal fascismo in avanti, un'operazione di soccorso dopo l'altra).
Oggi è il turno del futurista fiorentino. Attendiamo che un miracolo si compia?
Il sacco dell'immondezza lo lascio sul vagone merci, non lo sentivo prima e non lo voglio sentire neanche ora il fetore.
Da Sardu Sardu a QPQ.