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A Torino funziona così: al primo accesso l'Ufficiale giudiziario non esegue mai lo sfratto, si limita a lasciare nella cassetta delle lettere dello sfrattato un avviso con la data del secondo accesso.

Se poi quel giorno riscontra delle criticità nel nucleo familiare da sfrattare (minori, persone malate o disabili, situazioni di indigenza) coinvolge i servizi sociali e concede ulteriori rinvii.


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