Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
La Costituzione (quella ancora non stravolta) dice che ogni cittadino può fissare la propria residenza dove ne abbia voglia.
non è proprio così.
La residenza è il luogo nel quale la persona ha la sua abituale dimora. Ciò significa che la residenza indica quel luogo nel quale l'individuo vive con una certa stabilità, non perpetua ma duratura, e nel quale ha l'intenzione di stabilire la propria abitazione. Ciascun individuo è libero di stabilire la propria residenza dove ritiene più opportuno, con limitazioni previste per determinati soggetti (gli incapaci, i militari ecc.).
La legge obbliga l’ufficiale anagrafico a verificare la sussistenza del requisito della abitualità della dimora di chi richiede l’iscrizione nell’Anagrafe del comune. Gli accertamenti devono essere svolti dal corpo di polizia municipale o da altro personale comunale a ciò autorizzato. I controlli devono essere effettuati nei 45 giorni successivi alla dichiarazione resa o inviata nei modi previsti dalla legge (posta, e-mail ecc.).
Nel caso in cui dagli accertamenti anagrafici emergono discordanze con la dichiarazione resa da chi richiede l’iscrizione anagrafica, l’ufficiale dell’Anagrafe è tenuto a segnalare quanto è emerso alla competente autorità di pubblica sicurezza.
Tutto questo è previsto in quanto il presupposto per richiedere l’iscrizione all’Anagrafe della popolazione residente di un determinato comune, a seguito del trasferimento della residenza da altro comune o dall’estero, è costituito appunto dal fatto di risiedere entro tale comune, vale a dire di avervi stabilito la propria residenza o dimora abituale.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
La legge obbliga l’ufficiale anagrafico a verificare la sussistenza del requisito della abitualità della dimora di chi richiede l’iscrizione nell’Anagrafe del comune.
È un requisito necessario, ma non sufficiente.
Tutto questo è previsto in quanto il presupposto per richiedere l’iscrizione all’Anagrafe della popolazione residente di un determinato comune, a seguito del trasferimento della residenza da altro comune o dall’estero, è costituito appunto dal fatto di risiedere entro tale comune, vale a dire di avervi stabilito la propria residenza o dimora abituale.
Ma occorre necessariamente che l'occupazione dell'immobile non sia abusiva, e in base a un titolo valido. Altrimenti gli atti emessi in violazione di tale prescrizione sono nulli a tutti gli effetti di legge.
P.S.: bisognerebbe accertarsi che quanto si riporta sia conforme con l'attuale normativa.
 

asana

Membro Attivo
Proprietario Casa
un aggiornamento.
da la nazione, firenze, di oggi.
Prossima udienza il 4 agosto. Le due donne ora sono ospiti delle suore
ANCORA nessuna decisione sul caso delle due donne di Tavarnuzze sfrattate da casa loro dalla ex badante: il giudice ha deciso di rinviare tutto al 4 agosto per permettere alla donna che sta occupando l’appartamento di ripresentarsi assistita da un avvocato. Un caso che sta coinvolgendo tutto un paese, mobilitato attorno a Rosetta, 86 anni, e alla figlia di oltre 50 anni con grave disabilità. Si sono dovute allontanare dal loro appartamento per due mesi: la mamma è stata ricoverata a Villa Le Terme per una delicata riabilitazione post frattura di femore, mentre la figlia Lucia è stata accolta in una struttura protetta gestita da suore. Ma quando avrebbero potuto rientrare a casa, l’hanno trovata occupata dalla loro ex badante, che ha portato a viverci anche la figlia e il nipotino di pochi mesi. «L’udienza civile – spiega l’avvocato Saura Bardi che insieme alla collega Chiara Mancini sta assistendo le due donne per conto del loro tutore e procuratore generale Antonio Borgioli – si è risolta con un rinvio, nonostante le nostre eccezioni.
La ex badante infatti si è presentata da sola, senza un avvocato, e il magistrato le ha detto di tornare ad agosto con un difensore per eccepire le sue ragioni». Ma questo rinvio, temono gli avvocati e il tutore, non potrà che danneggiare ulteriormente le condizioni di Rosetta e Lucia: ora si trovano insieme perché grazie all’intervento di amici e alla disponibilità dell’istituto di suore, la mamma si è trasferita insieme alla figlia. Ma stanno male, raccontano le persone che stanno intorno a loro: l’impossibilità di tornare a casa, il lungo periodo di lontananza l’una dall’altra, la situazione di incertezza in cui si trovano, le ha profondamente colpite.
Gli avvocati dicono di aver presentato tutte le denunce del caso, anche col supporto di una relazione dell’assistente sociale che testimonia la necessità di Rosetta e Lucia di tornare urgentemente a casa propria, per non aggravare ulteriormente la situazione.
Manuela Plastina
 

asana

Membro Attivo
Proprietario Casa
ciao, aggiornamento in corso della notizia,
da "la nazione, firenze", odierna.
CONTINUA la mobilitazione di Tavarnuzze per Rosetta e Lucia. Madre (85 anni) e figlia (ultra50enne con grave disabilità congenita) sono ospiti in un istituto di suore perché l’appartamento di loro proprietà è stato occupato dalla ex badante: la donna, approfittando dell’assenza per un ricovero della signora Rosetta, dopo essere stata licenziata ha continuato a vivere dentro la casa delle sue ex datrici di lavoro dove ha la residenza (ma c’è una denuncia contro di lei per un presunto falso in atto pubblico). Con lei si sono trasferite anche la figlia e il nipotino di 8 mesi. Così una volta dimessa, la proprietaria e la figlia che nel frattempo era stata ospitata in un istituto, non hanno potuto più rientrare nel loro appartamento.
TAVARNUZZE si è stretta intorno alle sue concittadine, molto conosciute e attive nel volontariato del paese. Hanno organizzato una manifestazione e una fiaccolata e hanno portato a tutti i livelli istituzionali il caso clamoroso delle due donne, sfrattate dalla loro ex badante. Il giudice durante la prima udienza della denuncia civile (ancora non si sa quando ci sarà quella penale) ha rinviato tutto al 4 agosto: la ex badante, infatti, si è presentata senza avvocato. Il magistrato le ha concesso del tempo per tornare accompagnata da un difensore. Così Rosetta e Lucia restano ancora fuori casa. Ma i loro concittadini vogliono poter dire la loro: hanno lanciato un appello che sta rimbalzando per le vie del paese e attraverso la virtualità dei social network e di whatsapp. I sostenitori delle due donne si danno appuntamento davanti al palazzo di giustizia di Novoli a Firenze alle 9,30 del 4 agosto: intendono partecipare in massa all’udienza pubblica del giudice che dovrà decidere sullo sfratto esecutivo dell’ex-badante. «Invitiamo chi può a venire – si legge nell’appello – per far capire al giudice quante persone sono a sostegno di due donne fragili e quanto siamo arrabbiati e delusi di fronte a una vicenda così grave e inaccettabile».
Manuela Plastina
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Alto