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User_56645
Ospite
Buongiorno a tutti.
Come da oggetto ho un chiarimento da chiedere agli esperti del settore, non avendo davvero trovato nulla in rete dopo mesi e mesi di ricerche.
Ho casualmente ritrovato tra i documenti di famiglia una sentenza di condanna per abusivismo edilizio datata marzo 1979 emessa nei confronti di padre.
Tale sentenza redatta dal Pretore dell'epoca lo condannava ai sensi della legge sull'edificicabilità del suoli del tempo (legge Bucalossi numero 10 del 1977) alla pena (sospesa) dell'arresto (3 mesi) e ad un'ammenda di circa 1.500.000 delle vecchie lire.
Ciò che non capisco è come mai non è stata ordinata la sanzione accessoria della demolizione dell'edificio nonostante la legge del tempo lo prevedeva. Ci sono stati tanti casi di ordinanze di demolizione senza condanna documentati in rete ma non il vicerversa (cioè la mia situazione)
Da allora l'immobile di consistente cubatura, sorto su un terreno agricolo (indice di edificabilita 0,02 mc/mq) ma privo di altri vincoli (ambientali, idrogeologici, paesaggistici, sismici, aeroportuali etc) è stato completato e abitato.
Non è mai stato pagato il condono edilizio nonostante le 3 opportunità poichè mancavano i soldi ( e vi prego non vessatemi dicendomi che si è persa una grande occasione, io non ne ho colpa ed ero bambino). Però l'immobile è sempre stato censito in catasto, paga IMU, ICI, TARI, TASI, IRPEF sugli affitti regolarmente registrati all'Agenzia delle Entrate. Inoltre era stato conformemente progettato dall'ingegnere del tempo e fu anche prodotto il certificato di collaudo statico dal Genio Civile. Tale certificato e' attualmente depositato presso il genio civile che a suo tempo diede parere favorevole all'idoneita' dell'edificio.
Sono passati 41 anni e ne Magistratura ne Comune sono mai intervenuti.
Vi chiedo in tutta sincerità:
con la sentenza del pretore che difetta dell'ordine di demolizione che egli era tenuto ad emettere vi potrebbero essere delle speranze di salvare l'immobile in sede giurisdizionale nel caso in cui un giorno venisse censito come abusivo?
Basandosi magari sul lungo decorso che il tempo forse potrebbe legittimare?
Quando si aprira' una successione io sarei un chiamato all'eredita e sarei molto tentato alla rinuncia. L'abuso segue il colui che ha la disponibilita' dell'immobile anche se non ha commesso il reato penale con tutte le conseguenze previste dal testo unico dell'edilizia (demolizione e acquisizione al patrimonio comunale).
A meno di una ventennale battaglia legale tra ricorsi al tar, consiglio di stato, cassazione, cedu
Grazie a tutti.
Come da oggetto ho un chiarimento da chiedere agli esperti del settore, non avendo davvero trovato nulla in rete dopo mesi e mesi di ricerche.
Ho casualmente ritrovato tra i documenti di famiglia una sentenza di condanna per abusivismo edilizio datata marzo 1979 emessa nei confronti di padre.
Tale sentenza redatta dal Pretore dell'epoca lo condannava ai sensi della legge sull'edificicabilità del suoli del tempo (legge Bucalossi numero 10 del 1977) alla pena (sospesa) dell'arresto (3 mesi) e ad un'ammenda di circa 1.500.000 delle vecchie lire.
Ciò che non capisco è come mai non è stata ordinata la sanzione accessoria della demolizione dell'edificio nonostante la legge del tempo lo prevedeva. Ci sono stati tanti casi di ordinanze di demolizione senza condanna documentati in rete ma non il vicerversa (cioè la mia situazione)
Da allora l'immobile di consistente cubatura, sorto su un terreno agricolo (indice di edificabilita 0,02 mc/mq) ma privo di altri vincoli (ambientali, idrogeologici, paesaggistici, sismici, aeroportuali etc) è stato completato e abitato.
Non è mai stato pagato il condono edilizio nonostante le 3 opportunità poichè mancavano i soldi ( e vi prego non vessatemi dicendomi che si è persa una grande occasione, io non ne ho colpa ed ero bambino). Però l'immobile è sempre stato censito in catasto, paga IMU, ICI, TARI, TASI, IRPEF sugli affitti regolarmente registrati all'Agenzia delle Entrate. Inoltre era stato conformemente progettato dall'ingegnere del tempo e fu anche prodotto il certificato di collaudo statico dal Genio Civile. Tale certificato e' attualmente depositato presso il genio civile che a suo tempo diede parere favorevole all'idoneita' dell'edificio.
Sono passati 41 anni e ne Magistratura ne Comune sono mai intervenuti.
Vi chiedo in tutta sincerità:
con la sentenza del pretore che difetta dell'ordine di demolizione che egli era tenuto ad emettere vi potrebbero essere delle speranze di salvare l'immobile in sede giurisdizionale nel caso in cui un giorno venisse censito come abusivo?
Basandosi magari sul lungo decorso che il tempo forse potrebbe legittimare?
Quando si aprira' una successione io sarei un chiamato all'eredita e sarei molto tentato alla rinuncia. L'abuso segue il colui che ha la disponibilita' dell'immobile anche se non ha commesso il reato penale con tutte le conseguenze previste dal testo unico dell'edilizia (demolizione e acquisizione al patrimonio comunale).
A meno di una ventennale battaglia legale tra ricorsi al tar, consiglio di stato, cassazione, cedu
Grazie a tutti.