D.all'amministratore la cosa più comoda, veloce e non costa nulla è quella di consegnare una richiesta tramite il portiere abilitato a ricevere la posta del condominio; imporre un sistema diverso e costoso lo trovo vessatorio; qualunque notifica purchè raggiunga lo scopo cioè in qualunque modo giunga al destinatario è idoneo dice la Cassazione.
R.Se le comunicazione avvengono tramite il portiere in entrata od uscita nessun problema se colui che le riceve ( portiere e condomino) firma una ricevuta (anche su apposito registro approntato dall' AC ) che attesti il ricevimento: diversamente si rischia di non "avere la prova " . Alle persone che sono solitamente in casa l' AC farà consegnare brevi mani ; chi non è generalmente in casa o abita in luogo diverso (magari perché ha locato) riceverà una raccomandata. Normale e corretto.
Le spese postali si spalmano su tutti in rapporto a millesimi di proprietà generale ( anche le raccomandate inviate per i singoli solleciti e destinate ai morosi )
In tal senso si è espressa più volte la Corte di Cassazione (sentenza n. 3946/1994; sentenza n. 24696/2008).
I documenti richiesti dal condomino devono essere oggetto di riconoscimento economico. E' giusto e logico : Ve lo immaginate un AC che amministra 100 condomini che disloca tutto il giorno gratuitamente una segretaria a fare e distribuire fotocopie di fatture, di ricevute di spesa diverse, di contratti di assicurazione, di contratti di appalto e quant' altro al condomino passa per la testa ? Ovvio che deve mettere a disposizione una signorina che mediamente all'ora effettiva costa dai 20 ai 25 euro ( sull'ora improduttiva perché non indirizzabile al reddito di studio , incidono anche una serie di altri costi indiretti quali affitto luce etc. )
-