Gianco

Membro Storico
Professionista
Tanto per iniziare e sperando che sia sufficiente, io invierei una raccomandata A.R. o una PEC, lamentando il problema ed invitandolo a porre rimedio in tempi brevi, superati i quali sarai costretto adire le vie legali ed i relativi costi gli saranno addebitati.
Se l'interessato non è un prepotente, incivile, rimedierà in tempi brevi.
 

peopeo

Membro Attivo
Proprietario Casa
Grazie per le utili risposte.

Vorrei però che il coinvolgimento delle autorità (ASL, Comune) partisse dall'amministratore e non direttamente da me.

Il danno è infatti arrecato non solo nei confronti dell'appartamento più vicino (il mio), ma nei confronti dell'intero condominio e più in generale nei confronti della salute pubblica. Vorrei anche evitare che il problema degeneri in un conflitto fra me e il mio vicino.

Non esistono obblighi in questo senso da parte dell'amministratore del condominio, una volta informato della situazione?
 

peopeo

Membro Attivo
Proprietario Casa
Tanto per iniziare e sperando che sia sufficiente, io invierei una raccomandata A.R. o una PEC, lamentando il problema ed invitandolo a porre rimedio in tempi brevi, superati i quali sarai costretto adire le vie legali ed i relativi costi gli saranno addebitati.
Se l'interessato non è un prepotente, incivile, rimedierà in tempi brevi.
Purtroppo è un avvocato. Per questo vorrei che a rivolgersi a lui fosse l'amministratore del condominio.
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
Vorrei però che il coinvolgimento delle autorità (ASL, Comune) partisse dall'Amministratore e non direttamente da me.
il danno è privato non inficia le strutture comuni, l'amministratore condominiale non entra tra le beghe dei condomini. Se c'è qualche altro condomino che è infastidito dalle emissioni gassose seguirà la tua stessa strada.
Il danno è infatti arrecato non solo nei confronti dell'appartamento più vicino (il mio), ma nei confronti dell'intero condominio e più in generale nei confronti della salute pubblica.
esagerem minga.
Purtroppo è un avvocato. Per questo vorrei che a rivolgersi a lui fosse l'amministratore del condominio.
e allora rivolgiti ad un avvocato pure tu se hai questa sudditanza psicologica. Forse è avvocato anche il vostro amministratore? Magari il tuo vicino è un avvocato matrimonialista.
 

peopeo

Membro Attivo
Proprietario Casa
il danno è privato non inficia le strutture comuni, l'amministratore condominiale non entra tra le beghe dei condomini. Se c'è qualche altro condomino che è infastidito dalle emissioni gassose seguirà la tua stessa strada.

esagerem minga.

e allora rivolgiti ad un avvocato pure tu se hai questa sudditanza psicologica. Forse è avvocato anche il vostro amministratore? Magari il tuo vicino è un avvocato matrimonialista.
Le norme che vietano gli scarichi a parete (L 90/2013 Dlgs n.102/2014) citano ragioni di tutela della salute pubblica, dato che i prodotti di combusione sono nocivi. Se non si rispetta la normativa facendo uscire uno scarico dalla parete dell'edificio, il danno è arrecato all'intero stabile ed alla salute pubblica, e non solo all'appartamento più vicino al punto di emissione. Per questo ritengo che ad occuparsi della questione, richiedendo gli accertamenti delle autorità competenti, debba essere il condominio, attraverso il suo amministratore, e non il singolo condomino. Sollevando il problema faccio gli interessi di tutti, non solo il mio.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Sono soltanto in cerca di consigli utili su come procedere. D'accordo sul non esagerare (esageruma nen in piemontese), ma la tutela della salute non è una bega fra condomini!

Sei tu che travisi quella frase sulla "salute pubblica".

Essa non è riferibile all'intera collettività visto che scaricare a parete o scaricare a tetto cambia praticamente nulla se non per quanti (nel primo caso) sono nelle immediate vicinanze.

L'amministratore del Condominio non c'entra nulla e non puoi "pretendere" sia lui a fare da mediatore.

A suo tempo non avevo incrociato questa discussione quindi "faccio le pulci":
fumo delle caldaie a condensazione si vede, mentre le precedenti no.

Non è così automatica la cosa...ed in ogni caso non è il vapore acqueo a determinare l'illegittimità
Entrambe scaricano gli stessi inquinanti.
Piuttosto da regolarizzare lo scarico della condensa (acida) ma questo un installatore certificato dovrebbe saperlo.

Al piano di sotto di un appartamento di mia proprietà attualmente locato situato a Torino, è stato piazzato uno scarico della caldaia che fuoriesce dalla veranda posta sul balcone.
A differenza del caso di chi ha iniziato la discussione il tuo è un "nuovo" scarico che deve essere in regola ed autorizzato.
Non devi farti intimorire dal fatto che il "malfattore" sia un avvocato...se commette una irregolarità e lede un tuo diritto non è il suo titolo a metterlo al riparo.

Gli avvocati perdono almeno il 50% delle volte.
 
Ultima modifica:

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Le norme che vietano gli scarichi a parete (L 90/2013 Dlgs n.102/2014)
Non ho riletto tali norme, (per inciso sto seguendo la trafila dei Dlgs 192/2005, 412/93 , DPR 74/2013, Dgls 48/2020 dove tra abrogazioni, modifiche ecc....si dice tutto ed il contrario di tutto: aprirò una discussione in proposito per ricevere lumi....) ma considererei anche la UNI 7129 che (almeno fino alla edizione 2008 e seguente) prevedeva anche, per caldaie tipo B e C, con opportune riserve e distanze, lo scarico a parete.
 

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