Considerata la situazione precaria del tuo inquilino, che non sa prevedere l'andamento della sua attività e forse non potrà pagare i canoni seppure ridotti, secondo me lo sfratto per morosità è la soluzione migliore.
E' anche più sicura rispetto all'attivazione della clausola risolutiva espressa. Perché con lo sfratto se il conduttore non sana la morosità in udienza il contratto viene risolto dal giudice senza possibilità di "riportarlo in vita". E alla fine i locali verranno rilasciati, spontaneamente o con l'intervento dell'ufficiale giudiziario.
Se lo desideri facci sapere cosa ti consiglierà il tuo avvocato a fine mese e come si evolverà la vicenda.
la risposta dell’avvocato dopo aver avviato la pratica di sfratto per morosità (udienza 14/12):
lo sfratto per morosità è procedura d'urgenza, che si può concludere o in assenza del conduttore, definitivamente; oppure, in caso di opposizione, si apre una successiva fase di merito, che si conclude con sentenza, in cui il Tribunale può dichiarare la risoluzione del contratto in virtù di clausola risolutiva espressa, o per grave inadempimento. Questa, in termini semplificati, la procedura. Occorre comunque la causa, anche per la decisione sulla clausola risolutiva espressa, che non sempre viene accertata solo perché è scritta sul contratto.