Nemesis

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... basterebbe l'implicito riscontro dell'avvenuta proroga (mod. di pagamento F24 Elide / cod. trib. 1504) senza l'ulteriore obbligo di comunicazione del mod. RLI.
Mi potete confermare che tale deduzione corrisponde al vero e dove posso trovare riscontri a livello normativo?
No. Tanto più che dal 1° gennaio 2017 si applicherà la modificazione introdotta dall'art. 32, comma 1, lett. a) del D. Lgs. n. 158/2015 all'art. 13, comma 1 del D.P.R. n. 131/1986.
Il periodo aggiunto a quel comma prevede che:
Entro il termine di trenta giorni deve essere presentata all'ufficio presso cui è stato registrato il contratto di locazione la comunicazione relativa alle cessioni, alle risoluzioni e alle proroghe anche tacite dello stesso.
 

sergioxcase

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Mi sembra che il quesito posto non abbia sollevato un gran vero interesse tra gli amici del forum, solo in due si sono dichiarati favorevoli, per esperienze negative fatte; tra le risposte più motivate ed "autorevoli" sembra che la normativa attuale sia accettabile, se non addirittura dovuta.
Io resto dell'idea che, visto che nel contratto tra le parti esiste la proroga automatica, in caso di tacito assenso, potrebbe anche l'Agenzia delle Entrate uniformarsi e se non vengono comunicate variazioni, prendere atto in modo automatico dell'avvenuta proroga alle stesse condizioni.
Penso di seguire il consiglio di happysmileone e postare il suggerimento all'Agenzia delle Entrate, se qualcuno vorrà potrà sottoscriverlo.... (non avendo d'altra parte molta fiducia nell'ottenimento di un risultato...ma non si sa mai...).
A questo punto mi faccio però un'altra domanda... la mancanza di un sollevamento ampio per una normativa da cambiare avviene solo in questo caso per l'oggetto della stessa, oppure esiste una "acquiscenza generalizzata"? Per verificarla farò un'altro post al riguardo, per sondare se esiste una legge od una norma che moltissimi vorrebbero fosse tolta o cambiata... e vediamo cosa succede.
 

russor14

Membro Attivo
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Se ho ben capito ad ogni fine periodo contrattuale (4 anni normale o 3 se concordato) dobbiamo comunicare all'Agenzia delle Entrate il permanere della condizione di cedolare secca. Domando agli amici del forum... non vi sembra un'inutile quanto assurda complicazione di cosa semplice? dovrebbe valere il regime di silenzio assenso, analogo al rinnovo stesso per altri 4 anni (normale) o 2 (nel caso di concordato). L'Agenzia delle Entrate si carica di un ulteriore inutile aggravio , visto che se vi sono variazioni occorre comunicarle. in questo caso basterebbe non comunicare alcunché, varrebbe per continuità il regime precedente. Nel contratto esiste già la postilla che il regime può essere variato solo tramite comunicazione... La cosa avrebbe validità solamente se la maggior parte dei contratti venisse variata in regime normale allo scadere del primo periodo contrattuale, cosa che non mi risulta avvenga. Nella logica della semplificazione si potrebbe chiedere ad Agenzia delle Entrate di variare tale normativa?
Scusi , ho seguito un po' quello che le e' capitato e le dico la mia esperienza. Avevo un contratto per un anno con un mio inquilino con regime di cedolare secca. Non sapevo che dovevo rinnovarlo e mi sono trovata a dover regolarizzare tre scadenze ma, essendo il contratto con cedolare secca ho dovuto pagare circa euro 2,50 per ogni anno. Le somme le ho versate con f24 con codice tributo 1509. Per essere tranquilla ho chiamato il numero verde dell' Agenzia delle Entrate e l'operatore mi ha confermato che il mio operato era giusto. Preciso che il fitto percepito era di € 350,00 ma se ricordo bene la somma che lei ha pagato corrispondeva ad un ritardato rinnovo in caso di contratto senza cedolare secca. Saluti
 

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