Normative degli impianti di contabilizzazione del calore
Gli impianti di riscaldamento sono soggetti ad una specifica normativa che serve a regolarne i limiti di accensione. A seconda delle diverse zone climatiche in cui l’Italia è divisa, si devono rispettare alcuni orari e mesi per mettere in funzione l’impianto: naturalmente, sono previste più ore di riscaldamento per le zone fredde e meno per quelle miti mediterranee.
Tuttavia, queste regole si applicano agli impianti centralizzati di tipo tradizionale, ma non a quelli che prevedono la contabilizzazione del calore. Infatti, quest’ultimi non hanno limiti temporali e, se lo si desidera, si potrebbero perfino lasciare i riscaldamenti accesi per tutto il giorno. Naturalmente, a risentirne, oltre che l’ambiente, sarà la bolletta del condomino, ma non vi saranno conseguenze per tutti gli altri appartamenti, in termini di spesa.
La legge, inoltre, non prevede limitazioni anche nel caso in cui si possieda una caldaia con centralina climatica che consenta di impostare temperature diverse nel corso della giornata, e nel caso in cui si abbia installato un impianto a pavimento, il teleriscaldamento o similari.
Nel caso in cui si voglia modificare, quindi, l’impianto centralizzato rendendolo a contabilizzazione di calore, si dovrà decidere in seno all’assemblea condominiale. Nonostante ciò possa creare qualche problema, va segnalato che si tratta di una decisione che può essere presa a maggioranza dai presenti all’assemblea e anche in base alla maggioranza relativa, calcolata secondo le quote di proprietà.
Potrebbe capitare che, pur dopo la manifestazione di consenso, qualche condomino opponga un rifiuto all’installazione delle valvole nel proprio appartamento, dichiarandosi contrario alla contabilizzazione del calore. In questo caso, il problema diventa relativo al calcolo della spesa che tale occupante dovrà corrispondere. Fermo restando che un buon amministratore dovrebbe cercare di mediare tali posizioni, alcuni sostengono che l’attribuzione delle spese dovrebbe avvenire in base al consumo più elevato, che il condomino senza contabilizzazione dovrebbe comunque versare. Il consiglio, ad ogni modo, è di rivolgersi ad un professionista per verificare la normativa condominiale vigente.ciao