confesso che non ho capito molto di quello che ha scritto Ollj ma questo è un mio limite-Ad azione corrisponde reazione...diventa puerile tentare una difesa adducendo che successivamente hai citato questioni e Sentenze finalmente inerenti (peraltro "smontate" nella loro interpretazione fallata come avevo dimostrato e co nfermato dal ben più autorevole Ollj)...come vedi non ho evitato di risponderti, e quella mia affermazione additata come "spocchia" andava intesa come avvertimento su quelli che dovevano essere i confini di un "sano" dibattere.
Mi permetto di postare solo 2 esempi che dimostrano la fallicità di una diversa applicazione (tua e di altri "interpreti/autori) del peso di un "astenuto" in assemblea di Condominio.
-Si deve deliberare se agire in giudizio contro un gruppo di condomini (proprietari). Questi ovviamente non possono esprimere voto perchè in palese conflitto di interessi.
Se si valutasse come "contrario" il voto dell' astenuto ...la loro astensione diventerebbe automaticamente voto contro l' azione in giudizio.
-Si deve deliberare il rimborso di una spesa lecitamente anticipata da un condomino (proprietario) o per un lavoro eseguito da ditta di sua proprietà (con regolare fattura) .
Questi, se presente, dovrebbe astenersi dal voto...ma con il criterio che tu "avalli" automaticamente diventerebbe "contrario" al giusto pagamento.
Cogito ergo sum.
In merito agli esempi che hai portato credo che nel primo credo che tu sia andato fuori tema.
Cbe quorum si richiede per autorizzare l'azione legale '? non mi sembra che ci quindi il problema non si pone.
Nel secondo non capisco come si possa deliberare il rimborso di una spesa lecitamente anticipata da un condomino
Probabilmente è colpa mia in tutto questo dibattito io volevo solo dire che quando c'è da raggiungere un quorum chi si astiene non concorre a raggiungerlo e pertanto l'astensione agisce come voto contrario