joers

Nuovo Iscritto
scusate se sono cosi' insistente, quindi per chiudere il discorso, secondo voi, nella peggiore delle ipotesi cosa rischia mio padre?
 

mtr

Membro Attivo
Posto, inoltre, che non essendo residenziale non si parla propriamente ddi agibilità ma -almeno da noi- di usabilità; e le caratteristiche che deve avere un box/garage per essere garantito 'usabile' devono già essere rispettate dal costtruttore, e descritte dallo stesso (progettista) in sede di collaudo finale.
Quindi, noi abbiamo parlato di agibilità in senso lato; per un garage non esiste l'agibilità.
Tuo padre si è dunque impegnato a fornire una certificazione di conformità del locale in caso esso dovesse essere utilizzato quale garage (essendo ciò permesso), giusto?
Ebbene: il compratore NON l'ha utilizzato come garage,ma come -appunto- deposito; poi ha deciso di trasferire un diritto disponibile per qs immobile ad un altro immobile, e vorrebbe fare pagare a tuo padre le spese (già assurde di per sè); a me sembra che il compratore voglia approffittare alla grande della 'fragilità' di tuo padre, mettendogliil tarlo di
una causa (che spaventa sempre..), sfruttando la clausola che tuo padre avrebbe garantto l'agibilità (che, ripeto, non esiste per un box..., cioè è un termine improprio). Ma per QUELL'IMMOBILE non per uno a caso scelto dal compratore!!!
 

raflomb

Membro Assiduo
Visti i fatti narrati, ritengo che tutte le richieste avanzate siano prive di fondamento giuridico, per i seguenti motivi che qui riepilogo:
1) impegno a fare avere l'agibilità: questa obbligazione risulta superata dal fatto che l'acquirente ha deliberatamente richiesto il cambiamento di destinazione d'uso, Questa richiesta avrebbe comunque vanificato l'ottenimento dell'agibilità nella precedente destinazione d'uso.
2) vincolo di parcheggio: risultando detto vincolo dall'accatastamento, tuo padre risulta essere in perfetta buona fede, questo elemento doveva essere, pertanto, posto in rilievo dal tecnico dell'acquirente nella nota tecnica allegata al rogito.
Se, poi, intendete tramsigere in quanto un impegno a fargli ottenere l'agibilità risulta contrattualmente, come ti ho già anticipato, fai un'offerta pro bono pacis, di € 1.000,00, a titolo di concorso nelle spese per l'agibilità.
 

w2fdr

Membro Attivo
Proprietario Casa
Alla luce di quanto fullmail ha esposto risulta che, non avendo accettato nel rogito la condizione di assenza di agibilità, essendo questa un requisito "essenziale" del bene oggetto della compravendita, la cui assenza ne condiziona sia la libera circolazione, che il valore del bene, è suo pieno diritto pretendere che il bene venga munito di detta concessione anche a posteriori del contratto.
Sarà esso stesso a richiederla con tutte le spese e oneri a carico del venditore.
Ove la concessione di agibilità non fosse ottenibile è diritto dell'acquirente chiedere la risoluzione del contratto con risarcimento dei danni.

In un caso del genere,
visto che l'agenzia viene pagata all'accettazione del contratto si recuperano quei soldi oppure chi ha dato ha dato .....
 

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