Salve a tutti,
Ho conferito un incarico per la richiesta di un condono edilizio. Poiché trattavasi di un geometra mio conoscente, tale incarico è stato conferito senza sottoscrivere alcun mandato. Il geometra ha istruito la pratica ma, non essendo abilitato, l’ha presentata con timbro e firma di un suo amico architetto.
Ho pagato le oblazioni e dopo qualche mese l’ufficio tecnico mi ha fatto recapitare un documento attestante che la richiesta era stata approvata; per il rilascio della concessione in sanatoria avrei dovuto pagare circa 8000 euro.
Qui nasce il problema. Questo documento non specificava che avevo solo due mesi di tempo per pagare tale cifra (io erroneamente credevo di averne 36) e il tecnico da me incaricato non mi ha informato di nulla. Ora la pratica è stata archiviata e ove ne ripresentassimo un’altra sarebbe - mi si dice - sicuramente respinta (poiché trattasi di un rudere acquistato a un’asta giudiziaria, l’ufficio tecnico era tenuto ad approvare qualsivoglia richiesta di concessione pervenisse loro entro un massimo di 120gg dall’acquisto).
Posto che, sebbene non ci sia incarico scritto, sono in possesso di tutte le mails intercorse fra me e il geometra, vorrei capire se ci siano gli estremi per intentare una causa di risarcimento danni.
Grazie a chi vorrà rispondere
Ho conferito un incarico per la richiesta di un condono edilizio. Poiché trattavasi di un geometra mio conoscente, tale incarico è stato conferito senza sottoscrivere alcun mandato. Il geometra ha istruito la pratica ma, non essendo abilitato, l’ha presentata con timbro e firma di un suo amico architetto.
Ho pagato le oblazioni e dopo qualche mese l’ufficio tecnico mi ha fatto recapitare un documento attestante che la richiesta era stata approvata; per il rilascio della concessione in sanatoria avrei dovuto pagare circa 8000 euro.
Qui nasce il problema. Questo documento non specificava che avevo solo due mesi di tempo per pagare tale cifra (io erroneamente credevo di averne 36) e il tecnico da me incaricato non mi ha informato di nulla. Ora la pratica è stata archiviata e ove ne ripresentassimo un’altra sarebbe - mi si dice - sicuramente respinta (poiché trattasi di un rudere acquistato a un’asta giudiziaria, l’ufficio tecnico era tenuto ad approvare qualsivoglia richiesta di concessione pervenisse loro entro un massimo di 120gg dall’acquisto).
Posto che, sebbene non ci sia incarico scritto, sono in possesso di tutte le mails intercorse fra me e il geometra, vorrei capire se ci siano gli estremi per intentare una causa di risarcimento danni.
Grazie a chi vorrà rispondere