Patch

Nuovo Iscritto
Buongiorno a tutti i membri della community.

In sostanza l'argomento è la responsabilità del proprietario attuale di un immobile costruito nel 1985 ed acquistato nel 1996 rispetto a difformità fra stato di fatto dell'immobile e dati catastali probabilmente attuate in fase di costruzione (il direttore dei lavori è lo stesso geom che ha fatto i progetti e che li ha depositati diversi in catasto e in comune).
In pratica il Comune vorrebbe sanzionare l'attuale proprietario e per la sanatoria si ipotizzano circa 15mila euro (fra sanzione del Comune e compensi professionali): è una cifra plausibile?
Tra l'altro il professionista, che ha avuto l'incarico di seguire la questione dell'eventuale sanatoria, ha già prodotto le tavv per la sanatoria senza la presentazione di alcun preventivo e senza la firma di alcun incarico. Queste tavole però presentano ancora alcune difformità dallo stato di fatto.
A fronte del pagamento di una cifra consistente per errori altrui non rimane il rischio di restare con un immobile non perfettamente in regola?

Grazie,

Patch
 

gcava

Membro Attivo
Professionista
se le opere realizzate corrispondono a quanto presentato in comune, la parte da sanare riguarda solo il catasto, con costi decimati. Immagino però che, come ipotizza Patch, le difformità si siano verificate in corso di costruzione pertanto, senza presentazione di varianti in corso d'opera, le opere realizzate sono diverse anche da quelle presentate in comune e quindi da sanare. 15.000 euro sono parecchi, è chiaro che per dare un parere più corretto occorrerebbe conoscere l'entità delle difformità e capire quanto sia la sanzione del comune, tenuto conto dell'influenza degli oneri, in modo da verificare che non sia troppo esosa la parcella del professionista.
 

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