mapeit

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Per registrare un rinegoziazione del canone (come una diminuzione per un periodo del canone di locazione a causa Covid ecc.) ci si può avvalere della procedura RLI Web, mediante la quale il tutto si effettua in maniera veloce e senza necessità di allegare l'accordo.
In pratica basta ricercare e riprendere il contratto di locazione precedentemente registrato, verificare le date di decorrenza e di scadenza, immettere nuovamente il regime fiscale (cedolare o no) e inserire la data di inizio rinegoziazione, quella di fine e il nuovo importo annuo (o dell'intero periodo contrattuale se inferiore all'anno) valido per quel periodo.
Si possono registrare rinegoziazioni fino ad un anno dopo la loro decorrenza (così è specificato nelle istruzioni). Per le precedenti è necessario rivolgersi agli sportelli Agenzia delle Entrate.
La mia domanda riguarda le rinegoziazioni registrate "a distanza" prima dell'approntamento della procedura RLI Web, mediante invio all'Agenzia delle Entrate del modello 69, della dichiarazione sostitutiva di atto notorio e della copia dell'accordo via PEC o Raccomandata.
Personalmente non ho mai avuto riscontro dell'invio via PEC di tali pratiche, a parte la ricevuta stessa della PEC. Mi chiedo pertanto se queste pratiche, che si riferiscono a periodi del 2020 siano state evase o meno e che quindi se ne tenga conto nel calcolo degli importi dei canoni dichiarati in fase di registrazione dei contratti di locazione. Con la procedura RLI Web è impossibile verificarlo e il mio dubbio è che nei controlli sulle dichiarazioni per i redditi 2020 non se ne tenga conto.
Secondo voi, premettendo che è ovviamente sbagliato richiedere due volte la registrazione dello stesso atto, si andrebbe incontro a sanzioni registrando nuovamente tali rinegoziazioni del canone ora tramite procedura RLI Web ?
La registrazione sarebbe tecnicamente possibile se le date di decorrenza sono non anteriori a un anno.
I termini di registrazione sono stati prorogati più volte, ma essendo locazioni in cedolare secca anche se sono scaduti non dovrebbero generare sanzioni.
Che ne pensate ? Grazie.
 

uva

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se queste pratiche, che si riferiscono a periodi del 2020 siano state evase o meno e che quindi se ne tenga conto
Io sinceramente non ho questa preoccupazione.
Le registrazioni degli accordi riduzione canone fatte l'anno scorso tramite mail (non era necessaria la pec) inviando il mod. 69 e allegando tutta la documentazione, secondo me sono regolari se il contribuente ha poi consegnato la pratica cartacea all'Agenzia delle Entrate.
Qui a Torino ormai da molti mesi gli Uffici territoriali dell'Agenzia ricevono su appuntamento, e si possono consegnare le pratiche senza difficoltà.

è ovviamente sbagliato richiedere due volte la registrazione dello stesso atto,
Penso anch'io che è sbagliato e crea confusione, ma non so se è sanzionabile.
Chi vuole procedere così potrebbe specificare in qualche modo che si tratta di una seconda registrazione dello stesso atto, facendo riferimento alla mail/pec inviata nel 2020.
 

basty

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secondo me sono regolari se il contribuente ha poi consegnato la pratica cartacea all'Agenzia delle Entrate.
Questo mi pare ovvio e scontato. Io credo che @mapeit si riferisse invece alle pratiche cui non è stato dato seguito con la consegna dei documenti cartacei.
Il ragionamento che suppongo abbia fatto , e che mi sono fatto anch'io, consiste nel fatto che sostanzialmente con la nuova RLI non viene più chiesto di allegare l'accordo. Sembra quindi una fossilizzazione burocratica pretenderlo per gli adempimenti precedenti, specie in relazione ai tempi covid.

Ma come è ovvio non dispongo della risposta certa: temo che ogni agenzia si comporterà a suo modo: in Piemonte per una pratica hanno preso tranquillamente atto senza pretendere nulla; per una seconda nello stesso ufficio mi hanno risposto che "sarebbe megli" fargli avere l'originale dell'accordo.

In Lombardia, nonostante invio con pec e documento firmato digitalmente sono andati avanti per tre mesi....: e una delle soluzioni propostemi è stata proprio quella di rifare la registrazione mediante RLIweb nuovo: salvo poi non sapermi rispondere se questo era regolare e se RLI mi avrebbe fatto scattare delle sanzioni.
All'ennesima richiesta di completamento dell'iter, piuttosto contrariato ho inviato una richiesta-interpello alla Dir Regionale: e qui ne ho scoperta un'altra.
1) La mia richiesta si configurava quasi come una segnalazione in autotutela: comunque pur non considerandolo un interpello, la Dir Regionale, (un ufficio che lo aveva preso in esame) mi ha dato ragione provvedendo a segnalare la pratica all'UT competente.
2) Dopo un paio di mesi mi è stata recapitata una seconda risposta: questa volta pervenuta dall'ufficio interpelli, che all'oscuro della prima risposta, mi segnalava la inappropriatezza dell'interpello, e il fatto che a lei comunque non risultava il documento firmato digitalmente....Probabile che io ne avessi allegata copia normale come semplice riferimento: ma l'oggetto della mia segnalazione consisteva proprio nel chiedere ragione del perchè una PA non riconosce la validità di pratiche inviate con Pec e firma, cosa addirittura prescritta per innumerevoli altre pratiche ben più delicate (Costituzioni di società, invii alla CCIAA, atti notarili, Istanze in tribunale, ecc)

Caro Mapeit: che conclusioni trai?
 

uva

Membro Storico
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si riferisse invece alle pratiche cui non è stato dato seguito con la consegna dei documenti cartacei.
Sì, certamente, questo è chiaro.

La domanda è: perché ad una determinata pratica inviata per mail nel 2020, nei mesi in cui non era possibile registrare gli accordi riduzione canone con RLIWeb, non è stato dato seguito con la consegna dei documenti cartacei?

Gli Uffici territoriali dell'Agenzia delle Entrate sono aperti, seppure con orario ridotto.
E' possibile, in alcuni casi necessario, prenotare online un appuntamento.
Andandoci su appuntamento non si trovano situazioni di pericolo contagio Covid (non ci sono affollamenti).
I cittadini vanno in banca, alla posta, in alcuni uffici pubblici per svolgere le pratiche. A mio parere possono andare anche all'Agenzia delle Entrate.

Se un contribuente è proprio impossibilitato per motivi di salute, vecchiaia, ecc e non può delegare nessuno, allora è giusto riservargli un canale facilitato. Così pure per chi abita in una Regione diversa e non si può spostare a causa delle restrizioni in vigore ancora oggi, anche se quasi tutta l'Italia è in zona gialla.
Ma non penso siano situazioni generalizzate.
 

mapeit

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Questo mi pare ovvio e scontato. Io credo che @mapeit si riferisse invece alle pratiche cui non è stato dato seguito con la consegna dei documenti cartacei.
Il ragionamento che suppongo abbia fatto , e che mi sono fatto anch'io, consiste nel fatto che sostanzialmente con la nuova RLI non viene più chiesto di allegare l'accordo. Sembra quindi una fossilizzazione burocratica pretenderlo per gli adempimenti precedenti, specie in relazione ai tempi covid.


Caro Mapeit: che conclusioni trai?
Hai centrato esattamente il problema @basty e le conclusioni che traggo sono abbastanza sconfortanti. Ti dirò, in tutta franchezza, che penso che se io registrassi nuovamente gli accordi dell'anno scorso tramite RLI Web nessuno se ne accorgerebbe. In quanto ad eventuali sanzioni, non credo che ve ne possano essere se una pratica viene svolta due volte.
 

mapeit

Membro Senior
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Sì, certamente, questo è chiaro.

La domanda è: perché ad una determinata pratica inviata per mail nel 2020, nei mesi in cui non era possibile registrare gli accordi riduzione canone con RLIWeb, non è stato dato seguito con la consegna dei documenti cartacei?

Gli Uffici territoriali dell'Agenzia delle Entrate sono aperti, seppure con orario ridotto.
E' possibile, in alcuni casi necessario, prenotare online un appuntamento.
Andandoci su appuntamento non si trovano situazioni di pericolo contagio Covid (non ci sono affollamenti).
I cittadini vanno in banca, alla posta, in alcuni uffici pubblici per svolgere le pratiche. A mio parere possono andare anche all'Agenzia delle Entrate.
La domanda è proprio quella.
Vedi @uva , non è una questione di impossibilità di andare presso gli uffici Agenzia delle Entrate con appuntamento. A parte il pericolo di contagio, che comunque esiste ogniqualvolta entri in un luogo affollato come un ufficio pubblico, è una questione di principio.
Tutti si riempiono la bocca con la necessità di digitalizzare la P.A., di snellire la burocrazia, di semplificare le procedure amministrative, di volere un fisco nuovo e al servizio del cittadino e poi, per una registrazione di un atto privato di scarsissima importanza e levatura, tu vieni costretto a recarti di persona in un ufficio pubblico perdendo - se va bene - un'ora del tuo tempo considerando parcheggio ecc. ma soprattutto facendo perdere del tempo all'impiegato della P.A. (il cui tempo viene retribuito con le nostre imposte) che potrebbe dedicare la sua professionalità a qualcosa di più redditizio.
Io non sopporto gli sprechi e le perdite di tempo soprattutto quando sono pagati da me. Credo comunque che un colloquio con un funzionario della P.A. ci possa, anzi ci debba essere, solo in caso di questioni molto importanti e significative ... e ben venga. Ma per queste cose banali, se si possono risolvere in via telematica, credo che si dovrebbe iniziare a farlo seriamente favorendo il cittadino in tutti i modi ... soprattutto in questo periodo di pandemia.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Hai centrato esattamente il problema ..
Un conto è porsi delle domande, un conto poi decidere per una strada o l'altra.
Concordo con l'intervento di @uva, che in fondo è risolutivo: ma rimane il disagio di una strada supina alla illogicità della burocrazia nostrana.

Va bene il conservatorismo di uva ed il suo senso dello stato, ma reagire di fronte ad una incongruenza burocratica mi pare altrettanto doveroso.
Come cittadino , non dovrei spiegare ad un servizio dello stato (che è al mio servizio) i motivi per cui non mi aggrada prenotare un appuntamento, recarmi in un ufficio Agenzia delle Entrate che magari è in altra città o regione, anche se non ci fosse o ci fosse stata la pandemia. Se oggi certi adempimenti si possono espletare comodamente a tavolino, perchè mai dovrei agire come si lavorava 50 anni fa?

Nel caso come il tuo, se ne hai la possibilità, proporrei di scrivere una mail all'ufficio competente segnalandogli che data la situazione intendi procedere a replicare l'adempimento (tardivamente) via RLIweb: e sentirei che dicono o che giustificazioni contrarie adducono. Interessante sapere anche cosa succede se si sovrappongono le due pratiche. Poi decidi

ps: ci siamo sovrapposti, e constato che siamo un po' bastain-contrari entrambi: con velleità di raddrizzare le cose storte.
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Basandomi su quanto affermato da @mapeit mi sono riletto le istruzioni del RLIWEB ed in particolare la frase:
"Data inizio canone rinegoziato Indicare nel presente campo la data di inizio validità del nuovo canone.Nel caso in cui la data dell’atto di rinegoziazione o di validità del nuovo canone sia antecedente dioltre un anno alla data della richiesta di registrazione, per l’adempimento è necessario rivolgersi al-l’ufficio presso cui è stata effettuata la registrazione del contratto di locazione. "
noin so se sia stata sempre presente ma avevamo discusso a lungo circa la possibilita' di registrare una riduzione canone con decorrenza anticipata del canone ridotto ora dalle istruzioni sembra che tale possibilita' sia espressamente prevista ed accettata.
Mi sbaglio ?
 

mapeit

Membro Senior
Proprietario Casa
non so se sia stata sempre presente ma avevamo discusso a lungo circa la possibilità di registrare una riduzione canone con decorrenza anticipata del canone ridotto ora dalle istruzioni sembra che tale possibilità sia espressamente prevista ed accettata.
Mi sbaglio ?
Direi che non ti sbagli. Del resto anche per i contratti è possibile effettuare una registrazione "anticipata" poiché i termini decorrono dalla data di stipula, non da quella di decorrenza del contratto.

Il discorso che avevo affrontato io invece era riferito esattamente al contrario. Vista l'istruzione che anche tu hai notato, si presuppone che si possano registrare rinegoziazioni del canone anche "vecchie", purché non antecedenti a un anno.
Per questo mi chiedevo se fosse sanzionabile il fatto di registrare di nuovo quelle inviate con vari metodi più o meno ortodossi nel periodo di lock-down del 2020.
 

Aidualc

Membro Attivo
Professionista
Sanzionabili anche secondo me non lo sono. Repetita iuvant. Vedrei bene il suggerimento di Basty al post #7 di mandare mail.

Ne approfitto anche'io per un domanda più operativa.
Le altre riduzioni fatte le ho mandate nel periodo "intermedio" via mail e poi consegnate fisicamente.
Ora mi trovo a dover sistemare questa situazione:

contratto con decorrenza 12/04/2016 in cedolare a 420 euro al mese (un appartamentino mini)
ancora non è stata fatta la proroga per motivi vari cmq ora è da fare. Il proprietario mi ha anche comunicato di aver concesso una riduzione di canone già da un anno circa, l'inquilino paga 300 al mese.

Quindi io pensavo di registrare la riduzione (adempimenti successivi, cod. 8) dal12/02/2020 e poi fare la proroga.
La riduzione è perenne.

Quindi penso dovrò fare, in ordine:
1. registrazione riduzione dal 12/02/20 all'11/04/2020
2. proroga con riduzione canone. Corretto?

oppure
1. registrazione riduzione dal 12/02/20 all'11/04/2020
2. proroga
3. riduzione canone per il quadriennio 2020-24

La registrazione di riduzione canone senza la data "fine" non me la accetta. E poi, cosa devo mettere nel campo "corrispettivo cessazione/riduzione/canone rinegoziato"? 3600 come riduzione annuale o solo 600 (i 2 mesi febbraio-aprile effettivamente ridotti?
 

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