Elisabetta48

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Ancora per Mapeit. Ho solo una esperienza di ricorso alla Commissione Tributaria. Era contro un Comune per una questione ICI. Anche allora l’Ufficio Tributi aveva aggiunto delle richieste non presenti nel Regolamento emanato dal Consiglio Comunale, quindi andando oltre le sue attribuzioni e in carenza di potere, anche allora era stato maltrattato lo Statuto dei diritti del contribuente, anche allora c’era una norma nel Regolamento che si prestava a diverse interpretazioni. Per questo avevo invocato il “fumus boni iuris”. Non siamo nemmeno arrivati a una sentenza, perché il Comune, letto il ricorso, si è ritirato dandomi ragione (ragione sempre negata prima di arrivare alla Commissione Tributaria). Certo l’Agenzia delle Entrate ha le spalle più larghe, la questione ha carattere nazionale e non locale, chi ha il “fumus” è una legge dello Stato e non un Regolamento comunale... Ma non si può nemmeno ingoiare sempre tutto.
 

mapeit

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Anch'io ho avuto un'esperienza come la tua in tema di ICI dove il Comune si è ritirato prima della sentenza e si è pure accollato le spese :risata:
Però qui è una questione nazionale e senza dubbio, anche se ti ripeto che dal punto di vista teorico tu hai perfettamente ragione e sposo a 360 gradi le tue convinzioni, dal punto di vista della prassi con la quale ho spesso a che fare negli uffici pubblici lo statuto del contribuente viene calpestato e stropicciato migliaia di volte. Basti pensare quante volte ti chiedono di produrre documenti di cui entrerebbero facilmente in possesso richiedendoli loro direttamente alla stessa o a un'altra pubblica amministrazione. Non è questa forse una continua e ripetuta violazione dello statuto del contribuente ?
Purtroppo, nella prassi, bisogna rendersi conto di aver a che fare con tante Italie (quello che pensano all'Agenzia delle Entrate di Roma non è sempre uguale a ciò che pensano all'Agenzia delle Entrate di Milano) e con tanti funzionari che non hanno nessun interesse reale a facilitarti il compito, tanto a loro non viene nulla in tasca. Per cui se ti dicono che una cosa non si può fare sta a te decidere se ti conviene (finanziariamente) opporti anche se hai ragione, oppure no. Sono molte le situazioni così in Italia purtroppo.
 

tovrm

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Basti pensare quante volte ti chiedono di produrre documenti di cui entrerebbero facilmente in possesso richiedendoli loro direttamente alla stessa o a un'altra pubblica amministrazione. Non è questa forse una continua e ripetuta violazione dello statuto del contribuente ?

Vorrei a tale proposito rilevare che nel caso in cui il cittadino dichiari che determinati fatti, stati o qualità risultino da documenti già in possesso della pubblica amministrazione (non solo dell'ufficio competente ma di qualsiasi pubblica amministrazione) i documenti stessi devono essere acquisiti d'ufficio.

Inoltre, dal 1° gennaio 2012, le Pubbliche amministrazioni non possono più richiedere ai cittadini la presentazione di documenti detenuti da altre Pubbliche amministrazioni. L'eventuale richiesta di certificati dovrà essere acquisita direttamente dalle amministrazioni certificanti o, in alternativa, potrà essere richiesta la produzione solo di dichiarazioni sostitutive di certificazione o dell’atto di notorietà al cittadino.
La novità è stata introdotta dall'articolo 15, comma 1, della Legge 12 novembre 2011, n. 183, che ha modificato il «Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa» di cui al DPR 28 dicembre 2000, n. 445.
 

mapeit

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Speriamo solo che venga applicata e che non ci si senta dire, come al solito, "sa... lei ha ragione però se la richiediamo noi passa troppo tempo, se invece ce la fa avere lei facciamo prima..." :rabbia:
 

Elisabetta48

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Al Comune di Parma lo fanno. Se domandi un certificato ti chiedono per cosa serve e non ne rilasciano di destinati ad altre amministrazioni pubbliche. Ti danno in mano il modulo per la autocertificazione
 

Elisabetta48

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Provo a sintetizzare: mi hanno negato il diritto a una aliquota ridotta perchè non avevo prodotto "entro l'anno di riferimento una dichiarazione sostitutiva di certificazione attestante il diritto". Peccato che due anni prima avevo prodotto regolare dichiarazione ICI dalla quale il diritto in questione discendeva e che lo stesso diritto era stato riconosciuto nei due anni da allora intercorsi.
In effetti nelle istruzioni emanate dall'Ufficio ICI si parlava di questa dichiarazione sostitutiva di certificazione da produrre entro l'anno di riferimento (in pratica un nuovo modulo da compilare) mentre nel Regolamento emanato dalla Giunta Comunale si parlava solo genericamente di "dichiarazione da produrre entro l'anno".
Allora l'aggiungere "sostitutiva di certificazione" alla richiesta di "dichiarazione" era una limitazione non prevista dal Regolamento: l'Ufficio Tributi era andato oltre le sue attribuzioni, essendo il Regolamento emanato dal Consiglio Comunale (L.267/2000 –art.42, c.2). Questa richiesta era dunque stata emanata in carenza di potere e come tale illegittima.
Poi era violato lo Statuto del contribuente che vieta alle amministrazioni di richiedere dati già in suo possesso . Era poi violato lo stesso Regolamento comunale che esordiva all'art. 1 affermando di essere improntato a semplificazione per i contribuenti.
Il "fumus" era sul significato di "entro l'anno di riferimento". Diversi dizionari concordano che voglia dire "entro il 31 dicembre di quell'anno" senza porre una data iniziale. Quindi una dichiarazione prodotta due anni prima era, a mio parere, prodotta entro l'anno di riferimento, perchè prima del 31 dicembre di quell'anno. Per indicare dal 1 gennaio al 31 dicembre la richiesta avrebbe dovuto essere "nel corso dell'anno di riferimento" e comunque avrebbe violato tutto perchè avrebbe voluto dire ripresentare tutte le richieste tutti gli anni anche in mancanza di variazioni.
Questo era il succo. In più a mio favore c'era che negli anni successivi (e l'ho citato) nel Regolamento era stato specificato il senso di "entro l'anno di riferimento" e che era stato aggiunto che solo le variazioni andavano segnalate con la famosa dichiarazione sostitutiva.
A me la cosa sembrava chiara. Solo l'ufficio ICI diceva che dovevo pagare di più.
Però non so in quanti abbiamo fatto ricorso. Tutti gli alttri hanno pagato. Spero di essere stata abbastanza chiara. Non è semplice essere sintetici ed esaustivi al tempo stesso. Ciao a tutti
 

Elisabetta48

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Tu dici che l'Agenzia delle Entrate non controllerà mai. Io invece penso che controllerà al momento della denuncia dei redditi. Per poter detrarre il 36% per le ristrutturazioni bisogna allegare la fotocopia della ricevuta dell'invio della raccomandata (a parte che ora quella è stata abolita). Credo che sarà quello il momento della verità (ed è per quello che sto preparando il ricorso: io alla fine di aprile ho fatto firmare una raccomasndata a mano)
 

Elisabetta48

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Sei un legale?

No: laurea in Fisica. Mi ero chiusa per una settimana in Biblioteca Comunale a cercare tra le leggi, tutte quelle richiamate dal Regolamento e mi ero procurata tutti i Regolamenti degli ultimi anni per vedere come e perchè venivano modificati anno per anno. A quel punto capita di scoprire che le direttive dell'ufficio ICI sono un po' diverse da quanto richiesto... Il che ci riporta alla partenza: all'Agenzia delle Entrate che pone una limitazione che nella legge non c'è.
 

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