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User_29045

Ospite
OK, questo significa che bisogna guardare la rendita catastale della casa di Milano, calcolarne PER TENERSI UN PO' LARGHI l'11% (anziché il 10%), e basarsi su quella come canone "concordato" per la locazione.

A questo punto bisogna però prendere la calcolatrice e risolvere il seguente problema:

"Dato un canone di locazione mensile pari all'11% della rendita catastale, che darebbe diritto ad un'IMU agevolata pari al 9,6 per mille , conviene non avere alcun canone e pagare l'IMU ordinaria pari al 10,6 per mille, considerando una tassazione del 38% sul canone?"
 
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User_29045

Ospite
Altre variabili di costo entrano in gioco, per esempio le spese per la registrazione, il fatto che il papà può scegliere di applicare la "cedolare secca" per pagare il 21% anziché il 38%, a patto di tenere bloccato il canone per 4 anni, il fatto che registrare un contratto ha un costo in marche da bollo per ogni pagina, e così via.
 
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User_29045

Ospite
E' meglio precisare che la cedolare secca sostituisce l’IRPEF e le relative addizionali, l’imposta di registro e l’imposta di bollo.

Hai ragione, mio fratello me l'ha ripetuto 100 volte ma mi dimentico sempre. Anche la tassa di risoluzione anticipata non si paga, in caso di adesione alla cedolare secca.
 

alby49

Membro Junior
L'importo di IMU che mi toccherà pagare è di 1220 euro (rispetto a 0 euro del precedente regolamento ICI, bella botta!).
Oltre alla possibilità di fare un contratto di locazione regolare "agevolato", che mi farebbe risparmiare solo lo 0.1% (ovvero pagherei 1105 euro), sto valutando la cessione dell'usufrutto che, è vero, ha un discreto costo "una tantum" (ca. 2000 euro), ma si abbatte l'IMU a 460 euro (prima casa per mia figlia) e si eliminano tutti gli altri costi (imposte) anche se modesti, da pagare tutti gli anni, mettendoci al riparo da qualsiasi altra rogna.
Quanto sopra vale solo se non torna "ghe pensi mi", perché in tal caso..........
 
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User_29045

Ospite
"Ad ogni risparmio corrisponde una tassa uguale e contraria".

Vale a dire che ogni scelta può essere giusta o sbagliata, non si può sapere a priori. Basta fare una nuova legge per vanificare anche il giochetto della cessione di usufrutto, per esempio fissando una data spartiacque ("solo per gli usufrutti acquisiti fino al giorno XY/ZY/20JQ").
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Ho letto , sia pur di fretta, le varie risposte successive al mio ultimo intervento. Aggiungo alla libera discussione che ne è seguita alcune personali considerazioni a ruota libera.

1) la precisazione di possessore sulla differenza tra di trattamento fiscale tra comodato e locazione formalmente è ineccepibile. Ma la ovvia considerazione sul fatto che basterebbe fare un contratto d'affittoad 1 € annuale per rientrare nel regime di locazione, mi fa continuare a sperare che gli amministratori milanesi non siabno completamente usciti di senno e posseggano ancora un pò di logica.
Concordo sul fatto che con l'IMU si sia voluto evitare l'elusione dell'imposta, stringendo i casi ammessi all'aliquota di casa principale: l'abolizione della aliquota ridotta per le case date in comodato ai parenti, elimina una possibile fonte di elusione. Questo scopo però è ottenuto nella misura in cui si venga ad applicare l'aliquota per le case locate. Del resto l'aliquota massima, fissata per le case sfitte e per quelle tenute a disposizione (2° case), è stata posta proprio per disincentivare la pratica delle case sfitte: un appartamento dato in comodato d'uso ad una figlia non può essere assimilato ad una casa sfitta o a disposizione personale. Ritengo quindi che il caso posto da alby ? potrà essere ragionevolmente risolto, a parte altre vie più complesse, applicando l'aliquota delle locazioni a canone libero.
In ogni caso, la mia come quelle che mi hanno precedute, sono interpretazioni personali: chiederei o aspetterei un intervento chiarificatore all'ufficio tributi comunale. Arriverei anche a dire che nel caso di risposta negativa da parte dello stesso, prenderei in considerazione un ricorso (ma questa ovviamente è una personale scelta).

2) Limiti all'ammontare del canone: non mi risulta che qualcuno possa obiettare sull'ammontare del canone, sia pur di 1 € annuale. La 431/98 permette la libera fissazione del canone.

3) Tassazione del reddito: se il canone è inferiore alla rendita catastale , ai fini IRPEF viene tassata la rendita catastale. Anche qui userei la logica. Dichiarare che l'alloggio è stato locato ad un euro l'anno applicando la cedolare secca, si configurerebbe in un evidente comportamento elusivo. Calcolare invece la tassazione sul reddito sulla base della rendita è perfettamente conforme alla legge.

4) Certamente le nuove regole di applicazione dell IMU sono penalizzanti per i genitori che prima concedevano un appartamento ai figli a titolo gratuito. Però si può condividerne la logica , anche se non ci si può dichiarare contenti. Soluzioni che aggirino questo nuovo balzello possono rivelarsi utili, ma è bene non dimenticarsi le condizioni al contorno: ad esempio il pari trattamento verso i figli, eventuali necessità che dovessero insorgere a livello personale, ecc.
 

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