Scusate se pongo questa domanda e soprattutto se apro una nuova discussione, ma come immagino tutti intuiranno, quando c'è in ballo un'eredità, seppur piccola (anche se in questo caso forse tanto piccola non è) c'è sempre qualcuno che non si comporta come (forse) dovrebbe. Mi spiego meglio.
Siamo quattro fratelli e nostro padre (adoratissimo) ha lascato noi e nostra madre, circa quattro mesi fa.
Uno di noi, benchè assolutamente indipendente sia economicamente e con abitazione propria, ormai ritornato single, era da tempo praticamente ritornato a vivere con i nostri ormai anziani genitori. Apparentemente sembrava per far loro compagnia (ci sta, per carità), ma nella realtà per farsi i fatti suoi, infatti questa sua volontaria "missione" era ben ripagata dal fatto che praticamente aveva trovato (in nostra madre) chi trattava lui ed il figlio, come nessuna moglie avrebbe potuto fare! Ma questa è un altra storia!
Deceduto papà, io e gli altri fratelli, quasi tacitamente abbiamo lasciato che fosse lui ad occuparsi delle varie incombenze (leggi: funerali, lapide, ecc.), aspettando che prima o poi ci informasse della situazione e che ci facesse sapere cosa papà avesse lasciato, oltre all'immobile, anche in liquidi...
Alcune mie recenti difficoltà economiche, ovviamente note a tutti i miei fratelli, lui compreso, mi hanno di fatto quasi costretto a cercare di sollecitare questo incontro(pensate che per poche migliaia di euro sto rischiando di perdere la casa!), e scopro che gli altri due sapevano, informati da lui, che si, papà "ha lasciato qualcosa"...
Finalmente ieri, mi chiama mio fratello, che nel frattemo si era sentito con l'altro in oggetto e scopro che questo "qualcosa" erano SOLTANTO 98.000 euro! Ogni commento è davvero superfluo e adesso vorrei gentilmente sapere, da qualcuno di voi, se il comportamento di questo, pseudo "fratello", praticamente autonominatosi amministratore, è stato corretto, che cosa posso fare, anche legalmente, per tutelare i miei sacrosanti diritti e soprattutto in base a quale criterio si è arrogato il diritto di non informarmi tempestivamente di quanto sono certo era un mio diritto sapere...
Posso dirvi di quanto sono amareggiato per questa situazione? Come ha potuto un fratello comportarsi così, sapendo anche della mia situazione e fregandosene, nonostante ci fosse anche la disponibilità per altro nemmeno sua?
Grazie anticipate a chi volesse rispondermi.
Siamo quattro fratelli e nostro padre (adoratissimo) ha lascato noi e nostra madre, circa quattro mesi fa.
Uno di noi, benchè assolutamente indipendente sia economicamente e con abitazione propria, ormai ritornato single, era da tempo praticamente ritornato a vivere con i nostri ormai anziani genitori. Apparentemente sembrava per far loro compagnia (ci sta, per carità), ma nella realtà per farsi i fatti suoi, infatti questa sua volontaria "missione" era ben ripagata dal fatto che praticamente aveva trovato (in nostra madre) chi trattava lui ed il figlio, come nessuna moglie avrebbe potuto fare! Ma questa è un altra storia!
Deceduto papà, io e gli altri fratelli, quasi tacitamente abbiamo lasciato che fosse lui ad occuparsi delle varie incombenze (leggi: funerali, lapide, ecc.), aspettando che prima o poi ci informasse della situazione e che ci facesse sapere cosa papà avesse lasciato, oltre all'immobile, anche in liquidi...
Alcune mie recenti difficoltà economiche, ovviamente note a tutti i miei fratelli, lui compreso, mi hanno di fatto quasi costretto a cercare di sollecitare questo incontro(pensate che per poche migliaia di euro sto rischiando di perdere la casa!), e scopro che gli altri due sapevano, informati da lui, che si, papà "ha lasciato qualcosa"...
Finalmente ieri, mi chiama mio fratello, che nel frattemo si era sentito con l'altro in oggetto e scopro che questo "qualcosa" erano SOLTANTO 98.000 euro! Ogni commento è davvero superfluo e adesso vorrei gentilmente sapere, da qualcuno di voi, se il comportamento di questo, pseudo "fratello", praticamente autonominatosi amministratore, è stato corretto, che cosa posso fare, anche legalmente, per tutelare i miei sacrosanti diritti e soprattutto in base a quale criterio si è arrogato il diritto di non informarmi tempestivamente di quanto sono certo era un mio diritto sapere...
Posso dirvi di quanto sono amareggiato per questa situazione? Come ha potuto un fratello comportarsi così, sapendo anche della mia situazione e fregandosene, nonostante ci fosse anche la disponibilità per altro nemmeno sua?
Grazie anticipate a chi volesse rispondermi.