quando la fiamma si spegne il gas non esce più perché grazie alla bassa temperatura la termocoppia assume una forma tale che chiude l'orifizio del gas stesso
non mi sembra che si sia contestato il principio di funzionamento dei nuovi piani di cottura (volgarmente chiamati cucina) sulla finalità invece non sono d'accordo.
Lo scopo di chiudere la alimentazione del fuoco che si sta usando è quello di evitare che il locale cucina si saturi di gas. A parte il fatto che, grazie alla legge, nel gas viene inserita una molecola di un prodotto puzzolente per cui bastano piccole quantità di gas per avvertirne la presenza nel locale (e quindi dare la possibilità ai dimoranti di intervenire arieggiando la stanza e chiudendo il rubinetto del fuoco).
La fuoriuscita dalla pentola di liquidi in bollitura andrebbe a spegnere la fiamma del fuoco; se non ci fosse la termocoppia il gas continuerebbe ad uscire dal fuoco, senza per questo provocare un incendio, neanche andando a contatto con la ghisa del telaio del fuoco. La stanza in tempi brevi si saturerebbe di gas; quindi basterebbe la scintilla che si verifica nella scatola di un interruttore quando si accende la luce di quel locale, oppure la scintilla che si verifica nel motore elettrico che aziona il compressore del frigorifero, quando parte per comprimere il gas refrigerante, per innescare innanzitutto una esplosione, alla quale si associa, di solito, un principio di incendio. E' chiaro che se il gas continua ad uscire dal fuoco, si riaccende la fiamma in conseguenza della esplosione, magari non più regolata dal diffusore, e per questo motivo costituisce un focolaio di alimentazione di un incendio di più vaste proporzioni.