Una proposta se effettivamente carente degli elementi indicati difficilmente può essere oggetto di una diffida ad adempiere che produca l'effetto di legge e ciò anche se vi sia stata l'accettazione del venditore, salvo che quest'ultimo nel comunicarla al proponente non abbia integrato quanto in essa mancante e il proponente non abbia prontamente contestato tale comunicazione a sua volta non accettandone i termini.
Chiaramente quanto detto vale in via generale ma va verificato il contenuto dei documenti di cui il lettore parla per dare un parere adeguato e giustamente il buon jrogin consiglia di rivolgersi ad un legale, aggiungo io, esperto di diritto immobiliare.
Arriva poi l'intervento dell'esperto.
E con ciò leggo sul forum, non da un iscritto qualunque spesso non identificato, bensì da un membro dello staff di propit l'ennesimo inciso polemico e non certo piacevole verso chi esercita la professione forense.
Il commercialista, definito "esperto di c.i.", chiama fastidio per sua personale e singolare opinione, evidentemente derivante da proprie esperienze stressanti che si vorrebbero far credere ricorrenti, il dover corrispondere ad un avvocato ciò che chiama le spese legali (rectius il giusto compenso per chi ha acquisito con lo studio i titoli che possiede ed esercita la professione rischiando di persona e dunque è ben altro che un semplice "esperto").
Corrispondere il compenso a chi lavora è del tutto normale e dovuto in una società basata sul diritto ed è ovvio quando si incarica un avvocato di studiare una controversia, provocata dal comportamento delle parti che tentano di aggirare le regole della correttezza e del codice civile, cercando di applicare l'equità e il diritto e risolverla in sede stragiudiziale o in mancanza di accordo, giudiziale.
Ovviamente il "commercialista esperto"
, che parla di giurisprudenza vagamente, "parecchie sentenze", ma non è un operatore del diritto come lo è un avvocato iscritto all'albo (cui la legge conferisce anche una prerogativa di consulenza cd. riserva), riterrà viceversa che il suo compenso quale consulente in materia immobiliare non possa ritenersi un fastidio nè pensa possa provocare stress nel suo cliente.
Non di rado però i "consigli" del commercialista:-o provocano gli accertamenti dell'agenzia delle Entrate.
Dunque il commercialista può provocare e ha provocato, egli sì, lo stress del cliente che deve rivolgersi ad un avvocato per difendersi dalle pretese del Fisco !!!
Dimenticavo .... grazie a Dio l'Italia è una splendida nazione, dimentichiamo l'attualità se possibile, dove pullulano i consulenti e gli esperti i cui "consigli" portano spesso lavoro agli avvocati !
Luigi De Valeri:daccordo: