basty

Membro Storico
Proprietario Casa
La dia in sanatoria richiede la firma di tutti i proprietari e quindi il problema non non può risolverlo il singolo proprietario.
Purtoppo.

Per curiosità, questo lo ha detto il comune o il tecnico interpellato? La conseguenza sarebbe singolare; mi sarei aspettato che fosse sufficiente l'autodenuncia di uno qualunque dei proprietari, per far scattare una sanzione e se compatibile con le norme urbanistiche, una sanatoria, però con comminazione delle sanzioni e contributi dovuti, a ciascun titolare di diritti sugli immobili non in regola.
 

pierodiroma

Nuovo Iscritto
Sperando di essere più chiaro preciso che il notaio tramite il proprio tecnico ha acquisito il progetto originario dei boxes della licenza edilizia concessa che però è palesemente difforme dalla realtà. Il notaio ha anche acquisito progetto di variante per la diversa distribuzione dei locali che pur portando un numero di protocollo non risulta esitata. Presso il catasto invece le planimetrie (almeno quella del mio box) rispondono alla realtà. Secondo un tecnico la situazione potrebbe essere risolta con una Dia in sanatoria con pagamento di sanzioni ed oneri.
E' ovvio che io preferisco questa soluzione per evitare lungaggini contenziose con l'acquirente e condominio. E' altrettanto ovvio che in caso negativo dovrò sollevare il problema presso gli uffici competenti.
Mi interessa quindi al momento avere qualche eventuale indicazione circa gli obblighi dell'amministratore del condominio che continua ad eludere qualsiasi iniziativa pur più volte sollecitatagli ed eventuali precedenti noti a qualche amico del forum. Le norme sulla patente del fabbricato possono essere di aiuto?

Grazie
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Mi interessa quindi al momento avere qualche eventuale indicazione circa gli obblighi dell'amministratore del condominio che continua ad eludere qualsiasi iniziativa

Dubito che l'amministratore sia obbligato a verificare e far rispettare le conformità urbanistiche.
Sarei certo di poter dire che nel dubbio, si guardano bene dal sollevare un simile problema.
Non mi risulta abbiano l'obbligo di portare all'o.d.g. dell'assemblea una richiesta di un condomino: certo sarebbe buona norma. In alternativa credo siano obbligati a portare a conoscenza del condominio una richiesta formale proveniente da un condomino, che faccia esplicita richiesta di trasmissione ai condomini e chieda la discussione del tema nella prossima assemblea.

Si ritorna però al punto di partenza: se l'assemblea non si dimostrasse favorevole a cambiare le cose, rimarrebbe solo l'iniziativa personale. A mia volta mi chiedo quali conseguenze, anche sul profilo delle spese da sostenere, incorrerebbero anche in capo ai condomini che non hanno aderito all'iniziativa.
 

ergobbo

Membro Attivo
diversa distribuzione dei locali

In effetti se si tratta solo di una divisione tra due locali privati che non incide in nessun modo su parti comuni (intendo ad esempio un tramezzo tra due box privati...), l'amministratore ci entrerebbe poco o nulla.
La firma della DIA in santoria dovrebbe essere quella dei proprietari interessati e non certo quella di tutti i condomini.
 

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