Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Nuova Discussione
Annunci
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi Messaggi Profilo
Ultime Attività
Iscritti
Visitatori online
Nuovi Messaggi Profilo
Cerca tra i Messaggi Profilo
? Aiuto
Faccine
Codici BB
Traguardi
Utilizzo dei Cookie
Termini e Condizioni d'uso del sito
Accedi
Registrati
Novità
Cerca
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Menu
Accedi
Registrati
Installa l'app
Installa
Proprietari di Immobili
Essere Proprietari Immobiliari
Previdenza complementare e divorzio
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure usare
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Rispondi alla discussione
Registrati in 30 Secondi
Registrarsi è gratis ed elimina la pubblicità
Testo
<blockquote data-quote="mapeit" data-source="post: 484366" data-attributes="member: 17237"><p>Nel divorzio giudiziale l'<strong>assegno divorzile</strong> è soggetto a particolari condizioni, a particolari <strong>requisiti</strong> e ad una attenta valutazione da parte del giudice.</p><p>Il Giudice deve accertare che il coniuge che chiede l’assegno <strong>non abbia redditi propri</strong> che gli permettano di ottemperare al proprio sostentamento o, quantomeno, che <strong>non possa procurarseli per ragioni oggettive</strong>.</p><p>Su questo punto la Corte di Cassazione ha scardinato la precedente impostazione che era orientata alla valutazione tenore di vita goduto in costanza di matrimonio quale criterio per determinare l’entità dell’assegno.</p><p>Ai fini della concessione dell’ <strong>assegno divorzile</strong> il Giudice deve esaminare le condizioni reddituali dei coniugi, ma anche le ragioni della decisione ed il contributo personale ed economico fornito da entrambe le parti alla conduzione della famiglia (compreso, quindi, il lavoro domestico e la cura dei figli), il tutto parametrato in base alla durata del matrimonio.</p><p>Nel valutare la disparità economica tra moglie e marito non devono essere esaminati unicamente i redditi da lavoro e da pensione ma, più in generale, <strong>tutta la consistenza patrimoniale di entrambi</strong> (proprietà immobiliari, partecipazioni societarie, azioni, obbligazioni, denaro ecc.).</p><p>Pertanto anche la pensione integrativa, in parte riscossa in conto capitale e in parte quale rendita vitalizia, contribuisce ad aumentare la consistenza patrimoniale dell'ex marito.</p><p>Se la ex moglie richiede una rivalutazione del suo <strong>assegno divorzile</strong> in base a questi parametri, è probabile che il giudice gliela conceda.</p><p>Naturalmente, fermi restando i<strong> requisiti</strong> di cui sopra.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="mapeit, post: 484366, member: 17237"] Nel divorzio giudiziale l'[B]assegno divorzile[/B] è soggetto a particolari condizioni, a particolari [B]requisiti[/B] e ad una attenta valutazione da parte del giudice. Il Giudice deve accertare che il coniuge che chiede l’assegno [B]non abbia redditi propri[/B] che gli permettano di ottemperare al proprio sostentamento o, quantomeno, che [B]non possa procurarseli per ragioni oggettive[/B]. Su questo punto la Corte di Cassazione ha scardinato la precedente impostazione che era orientata alla valutazione tenore di vita goduto in costanza di matrimonio quale criterio per determinare l’entità dell’assegno. Ai fini della concessione dell’ [B]assegno divorzile[/B] il Giudice deve esaminare le condizioni reddituali dei coniugi, ma anche le ragioni della decisione ed il contributo personale ed economico fornito da entrambe le parti alla conduzione della famiglia (compreso, quindi, il lavoro domestico e la cura dei figli), il tutto parametrato in base alla durata del matrimonio. Nel valutare la disparità economica tra moglie e marito non devono essere esaminati unicamente i redditi da lavoro e da pensione ma, più in generale, [B]tutta la consistenza patrimoniale di entrambi[/B] (proprietà immobiliari, partecipazioni societarie, azioni, obbligazioni, denaro ecc.). Pertanto anche la pensione integrativa, in parte riscossa in conto capitale e in parte quale rendita vitalizia, contribuisce ad aumentare la consistenza patrimoniale dell'ex marito. Se la ex moglie richiede una rivalutazione del suo [B]assegno divorzile[/B] in base a questi parametri, è probabile che il giudice gliela conceda. Naturalmente, fermi restando i[B] requisiti[/B] di cui sopra. [/QUOTE]
Riporta citazioni…
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Proprietari di Immobili
Essere Proprietari Immobiliari
Previdenza complementare e divorzio
Alto