griz

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comunque va detto che ci sono persone e persone, anch'io ho avuto dei collabnoratori e cercavo di pagarli il giusto ma il più delle volte mi sono reso conto che il lavoro avrei fatto meglio a farlo da me così avrei evitato figure, il collaboratore affidabile deve avere una certa esperienza e questo puoi pagarlo bene, il collaboratore giovane ed inesperto deve costare poco altrimenti non ti conviene, certo che poi quando impara, ha acquisito le capacità sufficienti, diventa prezioso e se se ne va, sei da capo
 

Daniele 78

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@griz Il problema è che per avere esperienza un collaboratore praticante deve essere anche formato. Posso anche accettare stipendi da fame tipo 100€ al mese (ammesso che la famiglia dietro mi sostenga nel periodo) a patto che però mi venga insegnato tutto e se subito non comprendo non fare le cose di corsa perché bisogna consegnare velocemente (già mi sto sacrificando economicamente). Disponibile e puntuale va bene ma fesso no. Purtroppo nostri colleghi hanno delle PESSIME abitudini, parlano bene e razzolano malissimo. Io piuttosto faccio da me, non mi piace prendere in giro le persone, facendoli fare "facchinaggio" senza pagare. Ho imparato pure a dosare la disponibilità, prima era incondizionata, ora vediamo se la meriti.
 

orlandomaria

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dal punto di vista catastale il problema lo risolvi facendo redigere una nuova planimetria con un aggiornamento della consistenza con la causale "esatta rappresentazione grafica", l'immobile è già censito al catasto dei fabbricati quindi la corrispondenza ai terreni è scontata
Grazie a tutti per le risposte. Apro una parentesi e vi dico che anche io, libero professionista (in tutt'altro settore, ma il succo resta), mi rendo conto di quanto la concorrenza dei "giovani" (nel mio settore parliamo proprio di dilettanti allo sbaraglio, non essendo necessaria nessuna certificaizone legale) sia deleteria, perchè spesso e volentieri il cliente non capisce che il tuo costo (un po') più alto ha un senso e soprattutto che si ripagherà da solo.
Detto questo -e proprio per questo- ho intenzione di rivolgermi a professionisti veri. Conosco geometri con 15 anni di esperienza (non pochi) che hanno fatto errori di valutazione (seri e con gravi conseguenze) addirittura sulle loro proprie abitazioni, quindi considero gli anni di esperienza un buon parametro per valutare un professionista (in qualunque settore) ma non il solo parametro da considerare, motivo per cui mi sto affidando (e mi affiderò) a chi il lavoro lo sa fare davvero e lo dimostra coi fatti.
Certo, nei limiti del budget. Ma non partirei se non avessi un budget adeguato, che mi consentirà di affrontare la ristrutturazione con serenità e soprattutto di affidarmi a professionisti veri.
Precisato questo (e "tornando a bomba", come si direbbe dalle mie parti), ringrazio per le info che mi avete dato. In particolare la notizia che mi ha dato griz che ho quotato mi rincuora parecchio. E grazie mille anche a Daniele 78 per la velocità e la completezza della riposta.
Tra un paio di giorni andrò all'ufficio tecnico con l'architetto che al momento sta seguendo la pratica (a cui sto ancora valutando se affidare il progetto vero e proprio, voglio proprio vedere come affronterà questo primo ostacolo e poi deciderò).
Vi tengo aggiornati, per ora ancora grazie,
orlando
 

Gianco

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L'accatastamento potrà essere abbastanza semplice ma se passi alle categorie D occorre una certa esperienza, altrimenti metti nei casini il cliente che non sa che c'è professionista e professionista. L'accatastamento generalmente è una prosecuzione della pratica che viene preceduta dal tipo mappale. Questo è il punto debole. L'inesperto che non conosce il catasto e le mappe catastali, si fida ciecamente del GPS senza conoscere i suoi limiti. Ti posso assicurare che si vedono certe castronerie che, se il giovane fosse meno presuntuoso, sentirebbe l'opinione dei colleghi anziani che operano nel campo specifico. Molto spesso devo intervenire per correggere errori grossolani dovuti all'inesperienza. Fin qui è l'esperienza della vita. La cosa peggiore è che pur di intascarsi quattro euro sono disponibili a fare lavori tralasciando di esaminare con cura il risultato. Molto spesso questi errori portano dritti, dritti, dall'avvocato.
Dimenticavo di dire che ho avuto tanti tirocinanti che si sono realizzati. Alcuni ancora mi vengono a trovare per sentire i consigli di chi ha tanta esperienza.
 

griz

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@griz Il problema è che per avere esperienza un collaboratore praticante deve essere anche formato. Posso anche accettare stipendi da fame tipo 100€ al mese (ammesso che la famiglia dietro mi sostenga nel periodo) a patto che però mi venga insegnato tutto e se subito non comprendo non fare le cose di corsa perché bisogna consegnare velocemente (già mi sto sacrificando economicamente). Disponibile e puntuale va bene ma fesso no. Purtroppo nostri colleghi hanno delle PESSIME abitudini, parlano bene e razzolano malissimo. Io piuttosto faccio da me, non mi piace prendere in giro le persone, facendoli fare "facchinaggio" senza pagare. Ho imparato pure a dosare la disponibilità, prima era incondizionata, ora vediamo se la meriti.
corretto quanto scrivi, le mie osservazioni in effetti riguardavano quasto aspetto, c'è stato chi ha scritto che il praticante dedica molte ore di lavoro ed è pagato pochissimo ma si deve capire che il praticante è fondamentalmente ignorante della pratica professionale, va istruito, corretto, seguito, la scuola non prepara a svolgere le professioni se non a grandi linee (del resto come potrebbe in una materia così complessa?), quindi il praticante dovrebbe per assurdo pagare queste lezioni formative, ne deriva che una buona formazione in uno studio vale e costa al professionista; poi il praticante sveglio ed intelligente afferra presto e bene i concetti, acquisice una certa indipendenza operativa e comincia a diventare un buon collaboratore e lì dovrebbe iniziare ad essere pagato il giusto, salvo che se ne vada in un altro studio che lo prende per quanto ha imparato, lo paga in proporzione e tu devi trovarne un altro :)
 

adimecasa

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Il problema del praticantato è che è obbligatorio se vuoi essere un professionista un domani, per il resto tutto dipende dal praticante, se vuole intraprendere la professione autonoma o rimanere sempre alle dipendenze di altri professionisti
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Il problema del praticantato è che è obbligatorio se vuoi essere un professionista un domani, per il resto tutto dipende dal praticante, se vuole intraprendere la professione autonoma o rimanere sempre alle dipendenze di altri professionisti
Il 50% dipende dal praticante l'altro 50% dal professionista. Se il praticante ha voglia d'impegnarsi è puntuale ed ha un minimo di capacità la responsabilità dei problemi probabilmente risiede nel metodo d'insegnamento. Viceversa la responsabilità sarebbe di chi apprende la professione. Basta che una due delle parti "pecchi" e il praticantato va a farsi benedire...con buona pace dell'una e dell'altra parte. Ovviamente queste pecche, ammesso che si passi l'Esame di Stato per aver accesso alla libera professione, poi si riflettono anche sulla pratica e qui mi ricollego ai casini causati ai clienti di cui parlava anche @Gianco, che per essere risolti hanno bisogno giustamente di provata esperienza per essere risolti per il bene del committente.
Ognuno di noi deve prendersi sempre le proprie responsabilità senza nascondersi dietro al filo d'erba. Tutto qua. Un saluto a voi tutti.
 

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