no. E' perito industriale, ma, anche in questo caso, come dicevo , la musica non cambia: è sempre italiana.
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Grazie a tutti per le risposte. Apro una parentesi e vi dico che anche io, libero professionista (in tutt'altro settore, ma il succo resta), mi rendo conto di quanto la concorrenza dei "giovani" (nel mio settore parliamo proprio di dilettanti allo sbaraglio, non essendo necessaria nessuna certificaizone legale) sia deleteria, perchè spesso e volentieri il cliente non capisce che il tuo costo (un po') più alto ha un senso e soprattutto che si ripagherà da solo.dal punto di vista catastale il problema lo risolvi facendo redigere una nuova planimetria con un aggiornamento della consistenza con la causale "esatta rappresentazione grafica", l'immobile è già censito al catasto dei fabbricati quindi la corrispondenza ai terreni è scontata
corretto quanto scrivi, le mie osservazioni in effetti riguardavano quasto aspetto, c'è stato chi ha scritto che il praticante dedica molte ore di lavoro ed è pagato pochissimo ma si deve capire che il praticante è fondamentalmente ignorante della pratica professionale, va istruito, corretto, seguito, la scuola non prepara a svolgere le professioni se non a grandi linee (del resto come potrebbe in una materia così complessa?), quindi il praticante dovrebbe per assurdo pagare queste lezioni formative, ne deriva che una buona formazione in uno studio vale e costa al professionista; poi il praticante sveglio ed intelligente afferra presto e bene i concetti, acquisice una certa indipendenza operativa e comincia a diventare un buon collaboratore e lì dovrebbe iniziare ad essere pagato il giusto, salvo che se ne vada in un altro studio che lo prende per quanto ha imparato, lo paga in proporzione e tu devi trovarne un altro@griz Il problema è che per avere esperienza un collaboratore praticante deve essere anche formato. Posso anche accettare stipendi da fame tipo 100€ al mese (ammesso che la famiglia dietro mi sostenga nel periodo) a patto che però mi venga insegnato tutto e se subito non comprendo non fare le cose di corsa perché bisogna consegnare velocemente (già mi sto sacrificando economicamente). Disponibile e puntuale va bene ma fesso no. Purtroppo nostri colleghi hanno delle PESSIME abitudini, parlano bene e razzolano malissimo. Io piuttosto faccio da me, non mi piace prendere in giro le persone, facendoli fare "facchinaggio" senza pagare. Ho imparato pure a dosare la disponibilità, prima era incondizionata, ora vediamo se la meriti.
Il 50% dipende dal praticante l'altro 50% dal professionista. Se il praticante ha voglia d'impegnarsi è puntuale ed ha un minimo di capacità la responsabilità dei problemi probabilmente risiede nel metodo d'insegnamento. Viceversa la responsabilità sarebbe di chi apprende la professione. Basta che una due delle parti "pecchi" e il praticantato va a farsi benedire...con buona pace dell'una e dell'altra parte. Ovviamente queste pecche, ammesso che si passi l'Esame di Stato per aver accesso alla libera professione, poi si riflettono anche sulla pratica e qui mi ricollego ai casini causati ai clienti di cui parlava anche @Gianco, che per essere risolti hanno bisogno giustamente di provata esperienza per essere risolti per il bene del committente.Il problema del praticantato è che è obbligatorio se vuoi essere un professionista un domani, per il resto tutto dipende dal praticante, se vuole intraprendere la professione autonoma o rimanere sempre alle dipendenze di altri professionisti
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