La ricostruzione verosimile dei fatti, vista la frammentarietà e la lacunosità del racconto, dovrebbe essere questa.
- 1984 Nasce Leonix; il Papà Y del ragazzo rompe unilateralmente il matrimonio che aveva in essere e lascia la casa coniugale. Contestualmente redige una scrittura privata nella quale afferma di donare alla moglie ed ai tre figli la casa coniugale (sperando che sia stata sua al 100%) e di rinunciare a qualsiasi pretesa generata da questa unione. Giusto?
Prima domanda, dopo questa separazione di fatto, c’è stata una sentenza di divorzio?
Seconda domanda questo divorzio è stato consensuale oppure per colpa di chi ha abbandonato il tetto coniugale e, avendo avuto un figlio al di fuori del matrimonio, ha dato prova di essere stato infedele (se il matrimonio fu celebrato con rito concordatario, cioè in chiesa, è richiesta la fedeltà coniugale)?
Terza domanda la donazione è stata registrata (cioè fatta davanti ad un notaio)? Altrimenti è come se non fossa mai stata fatta. Oppure se c’è stata una sentenza di divorzio è stata inserita nella suddivisione dei beni. In quest’ultimo caso a te non spetterebbe nulla sulla casa della ex moglie.
Quarta domanda il matrimonio era stato celebrato in regime di comunione dei beni o in regime di separazione? Se non c’è stata una sentenza di divorzio bisogna fare attenzione perché colei che risulta essere ancora la moglie ha dei diritti sulle proprietà del marito (per esempio la reversibilità della pensione) se questo nel frattempo gli premuore.
- 1985 Sul terreno agricolo che nonno X aveva in concessione dalla Regione viene edificata in fretta e furia una casa dove ci va ad abitare Papà Y, la sua compagna ed il loro figlio. Giusto? Che la costruzione sia abusiva è fuori di dubbio perché è stata fatta da persone non aventi il diritto di proprietà sul terreno e senza avere il permesso del legittimo proprietario del fondo (che probabilmente non era neanche edificabile all’ epoca della edificazione).
- 2002 Nonno X diventa proprietario per usucapione del lotto del terreno avuto in gestione e quindi anche della casa che, nel frattempo, era stata costruita al suo interno.
Nello stesso anno Papà Y registra l’edificio al solo Catasto Fabbricati che gli assegna un numero di particella e subalterno: bisognerebbe appurare se questo sia stato fatto in nome e per conto di Nonno X oppure di Papà Y perché nella seconda delle ipotesi tu saresti uno degli eredi dell’edificio assieme agli altri tre fratelli (niente alla ex moglie se divorziata altrimenti, se solo separata e sposata in comunione dei beni concorre anche lei, pesantemente, con il 50% sull’immobile e l’altro 50% verrà diviso equamente per 4 (3+1)). Non viene istruita una pratica per convertire la parte restante di terreno non edificato in pertinenza del fabbricato che pertanto nel Catasto Terreni mantiene i propri identificativi.
- 2008 Nonno X dona (si fa per dire) a Papà Y la nuda proprietà del terreno (che ha numeri catastali identificativi univoci) e trattiene l’usufrutto del terreno per se stesso. L’esclusione nella donazione della casa fa supporre che questa sia già stata di proprietà di Papà Y. Da come hai scritto, non è firmato da nessuno degli interessati, vincola la donazione alla rinuncia della eredità (è una clausola che secondo me inficia la donazione in quanto vincola quest’ ultima alla rinuncia ad un diritto legittimo), pertanto è un pezzo di carta senza valore nel momento in cui venga esibito in una vertenza giudiziale.
- 2010 Muore Papà Y e lascia delle disposizioni testamentarie scritte a macchina da un avvocato (sic!!!) e firmate in calce, nelle quali dichiara di voler lasciare la casa coniugale ai figli nati dal matrimonio e la casa con il relativo terreno a Leonix.
Primo quesito le disposizioni testamentarie sono scritte in prima persona su carta intestata dell’avvocato e controfirmate, oltre che dal Papà Y anche dall’avvocato medesimo? Oppure è un pezzo di carta non intestata con solo la firma di Papa Y?
Secondo quesito, tu dici che sei stato dal notaio per la pubblicazione dell’atto; ma il notaio ha verificato la titolarità dei diritti prima di pubblicare il testamento di Papà Y?
Terzo quesito, la casa coniugale non l’aveva già donata a moglie e figli quando sei nato tu? Che necessità aveva di reiterare un atto che, se compiuto secondo la legge, è già formalizzato?
Francamente ci sono delle contraddizioni in quello che tu hai scritto che sembra che ti sia inventato tutto per far passare il tempo ad un gruppo di pensionati divertendosi.
Comunque se la casa in questione è un bene avulso dal terreno, questo è ufficialmente stabilito dal 2002, non so se nella visura storica del fabbricato vi è riportata una data anteriore.
Se la casa se l’è intestata tuo padre, con la sua morte entrano in successione anche tutti gli esclusi dal testamento secondo le quote di legittima.
Se la casa è intestata a tuo nonno mi sembra, visto gli stretti legami di parentela (padre-figlio), che si sia configurata una cessione in comodato d’uso gratuito dell’immobile (anche se non c’è nulla di scritto) quindi la strada dell’ usucapione non mi sembra percorribile. Prima di tutto perché tu, anche se sei residente in quella casa dalla nascita, non puoi far decorre il tempo dell’usucapione dal 1985, in quanto soggetto aggregato ad un nucleo famigliare, l’usucapione per te parte da quando hai compiuto 18 anni, cioè da quando sei diventato maggiorenne. Probabilmente la strada più giusta sarebbe stata quella di far scattare l’usucapione nei confronti congiunti della Regione e di tuo nonno per iniziativa di tua madre dopo il 2005.