e siamo solo all'inizio, ne vedremo delle belle in seguito, per foraggiare tutta questa gente che non fanno altro che verbalizzare, tutti i cantieri che trovano secondo loro fuori posto
Non credo francamente possibile andare oltre perchè in un cantiere ormai verbalizzi di tutto e di più, capisco il ruolo del coordinatore (che dovendo tutelare gli interessi del committente deve "rompere le balle" (scusate il francesismo) all'impresa. Diciamo che siamo passati da una situazione dove sicuramente c'erano tante vittime sul lavoro in edilizia anni 50 fino agli anni 80 (ma c'era pure il triplo se non il quadruplo del lavoro rispetto a 10 anni fa, rispetto ad oggi...neanche da paragonare) però di lavorava tanto al chilo (non si sapeva cosa fossero le scarpe antifortunistiche, guanti, elmetti ecc.) ad una situazione attuale dove lavoro non c'è ne più ma ti guardano la capocchia di spillo in cantiere.
Siamo passati da una situazione dove i cantieri non venivano chiusi con recinzioni, niente permessi, "nero" a più non posso...ad una situazione dove non solo vieni multato se non hai la recinzione o il permesso, ma anche se una persona non autorizzata che entra dentro (anche accompagnata da chi lavora) volesse entrare dentro al cantiere per forza.
Così come nelle case siamo passati dal costruirle a bordo fiume senza chiedere niente a nessuno e tutte le città grandi in Italia e nel mondo sono così: Genova, Firenze, Roma, Milano, Torino sono così impostate) a doverle costruire ad almeno 150 mt (vedi Galasso) per non finire in vincoli che impongono di dover mandare progetti non solo in Comune ma direttamente in Regione per farli approvare.
Siamo passati dal "va bene tutto basta lavorare" al "non vai abbastanza bene, c'è sempre un di più oltre da fare" che ha portato ad una proliferazione assurda dei documenti.
Tanto per farvi un esempio in ufficio ho copia di concessione di casa dei miei (meta anni 80) Tra concessione, dati dello strutturista per cemento armato e tavole da disegno, la pratica stava completamente e tranquillamente nella cartellina da ufficio piccolina alta neanche 5 cm.
Pratiche anni metà anni 2000 ad oggi: per la stessa casa non mi basterebbe SOLO per il progetto architettonico della casa (progetti degli esterni, delle tubazioni di capatazione, degli scarichi) senza contare gli ESECUTIVI da cantiere per il tracciamento in loco dell'immobile, non mi basta il faldone alto 20cm. Quando poi devo aggiungere i dati dello strutturista, della legge 10, degli esecutivi sono altri 2 faldoni da 20cm l'uno. La sicurezza è talmente complicata che richiede 2 faldoni (parlo della valutazione dei rischi aziendali complessiva, che poi è la base di partenza per un DUVRI o un POS).
Piccola curiosità il DUVRI è il POS fuori dall'edilizia, in quanto in esso troverete tutte le medesime valutazioni (che già si scrivono nel POS).
Ne ho la certezza anche perchè hai tempi del DUVRI chiesi al ormai ex capo ispettore spresal di Biella (Sig. Terzi). "Scusi ma perchè devo fare una valutazione dei rischi con il DUVRI quando in edilizia esiste sia il PSC che il POS, che senso ha???" "mi rispose che l'edilizia era già coperta e che gli stessi concetti applicabili in edilizia sono riportati su tutte le attività".
In poche parole il DUVRI è il trasporto degli obblighi di valutazione in edilizia già presenti nei POS (Imprese) e PSC (coordinatori) su tutte le altre attività imprenditoriali...dal giornalaio al venditore porta a porta di macchine per il caffè.
Questi sono i geni che abbiamo in Italia, e se siamo messi così sappiamo poi il perchè.