giomar

Membro Attivo
Ottimo Elisabetta grazie! Il notaio non ha specificato "da quale momento'. Ed hai ragione...secondo ne è stato vago per ovviare al problema che ho sollevato e che solo tu, e qualcun'altro ha capito. Si tratta di vedere ora se era obbligato a specificarlo.
 

Elisabetta48

Membro Senior
Proprietario Casa
Visto che si scambiava un appartamento con dei servizi, forse una specifica non era secondaria. Tutti subito abbiamo pensato "...Da quando la zia avrà bisogno..." ma se la zia non avesse mai bisogno? Con la sua pensione si paga tutto lei, quando viene il momento in cui la nipote restituisce il controvalore in servizi?
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
@Elisabetta48 la zia di @giomar non ha mica firmato un vitalizio. E' sottinteso che la nipote provvederà al vitto, all'alloggio ecc... ecc.... quando ce ne sarà bisogno. La casa popolare poterbbe essere messa in vendita dall'ente, la zia, non potendola comprare, nel giro di 3/4 anni potrebbe venir messa in mezzo ad una strada oppure, visto l'età, spostata in un appartamento popolare dall'altro capo della città. Mi è sembrata una mossa oculata quella che ha fatto la vecchietta.
 

Elisabetta48

Membro Senior
Proprietario Casa
E' sottinteso
Sicuramente hai ragione, anche sulla oculatezza della mossa. Cedendo l'altro appartamento ha guadagnato "meriti" nei confronti delle case popolari e in più si è garantita futura assistenza senza scambio di soldi e quindi non aumentando il conto in banca.
Però anche a me non convince quel "è sottinteso" Di solito nei contratti meno si sottintende meglio è...
 

giomar

Membro Attivo
Si, non credo si possa stipulare un atto dove si cede un immobile da subito indicando come corrispettivo "ok è tuo , però, mi raccomando, se un giorno io fossi in difficolta' mi dovrai aiutare"
 

rita dedè

Membro Attivo
Proprietario Casa
Beh ! @giomar è scontato che una persona oggi di 80 anni un domani avrà bisogno di aiuto, certo la persona anziana può decedere molto all improvviso non necessitando di alcuna assistenza ........... Però di questi tipi di compravendite ne ho sentito parlare si possono fare......... PROPIO per evitare le donazioni che sarebbero impugnabili,rendono gli immobili più difficilmente vendibili, e le banche non erogano mutui, addirittura , anche un genitore può fare questo tipo di vendita ad un figlio e al altro no............ Certo tua zia per andare sul sicuro avrebbe anche potuto implicare te nella vendita.......... E non solo tua cugina, comunque informati bene sulla faccenda sarebbe inutile spendere 10 per prendere 12, mettere in discussione una compravendita fatta tramite notaio la vedo una strada da percorrere solo se si tratta di un patrimonio molto cospicuo.............
 

giomar

Membro Attivo
Ho trovato questo:

"Se l’anziano genitore cede un immobile ad un proprio figlio dietro vitalizio in suo favore, è necessario che tra le due prestazioni (l’immobile da un lato e il mantenimento dall’altro) vi sia proporzione: ossia che il valore economico dei due sacrifici sia bilanciato. Diversamente, l’atto si deve considerare come una vera e propria donazione, con tutte le conseguenze che ciò comporta in termini di successione e di rapporti tra coeredi: questi ultimi infatti, qualora l’atto leda la quota legittima, potranno impugnarlo."

La cosa non mi riguarda poiche io non sono coerede e ne ho diritto al alcuna quota legittima. L'ho riportato solo per notiziare che esiste una Legge che regola queste operazioni.

Pero', il titolo di questo mio topic e':

Perdita requisiti occupazione casa popolare

si continua invece a fornirmi soluzioni circa l'eventualita' di impugnare o meno la compravendita. C'e' addirittura chi ha scritto che non posso farlo, come se impugnare un qualsiasi atto debba essere passato al vaglio della fattibilita'. Uno impugna, poi il giudice accetta o rigetta.
 

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