Perchè tu pensi che per un lavoratore 40 anni fa quando, gli stipendi erano di 50 mila lire al mese, siano stati versati 700 euro mensili di contributi????
Giusto, facciamo pure i conti della "serva".
Povero stipendiato (ignaro spesso dei meccanismi e quindi facilmente indotto in errore): contributo versato alla cassa previdenza corrisponde al 33% del LORDO.
Per ogni 100 euro di lordo ne vedrà circa 60 di netto. Quindi per ogni 100 euro lordi di retribuzione, una paga netta annua di 60 x 13 = 780 euro e versa all'INPS 33 x 13 = 429 euro per anno. Se il lavoratore ha diritto al retributivo, vedrà dopo 40 anni di lavoro una pensione corrispondente all'80% e coiè 48 mensili corrispondenti a 48 x 13 = 624 euro annui per ogni 100 euro di retribuzione media degli ultimi anni 10 anni di lavoro percepiti. Ma quanto ha versato nei suoi 40 anni di contribuzione? Ha versato 429 x 40 = 17.160 euro per ogni 60 euro mensili percepiti al netto. Ora, se dividiamo per le tredici mensilità pensionistiche la somma accumulata si otterranno gli anni di pensione che il lavoratore si è messo da parte, questo senza gli interessi badate, che a tale somma andrebbero attribuiti durante il periodo di vita del pensionato.
Questo conto: 17.160 : 624 = 27,5 cioè 27 anni e 6 mesi. Quindi un un lavoratore pensionato ai classici 65 anni di età esaurirà, se ci arriva, il capitale da lui accumulato all'età di 92 anni e 6 mesi.
Se quel medesimo lavoratore andasse in pensione col contributivo, vedrebbe un trattamento pensionistico pari a circa 30 euro mensili, cioè 390 euro l'anno per ogni 100 euro lordi di di retribuzione media, e vedrebbe risarcito il proprio contributo all'età
di 109 anni.
Viva la faccia dei soldi "rubati ai figli".
