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Grazie per questo passaggio che non conoscevo. Ma che tu sappia all’epoca i tecnici si rifacevano solo allo stato dei luoghi senza verificare gli atti di proprietà ?Giusto per chiudere il cerchio, le planimetrie d'impianto catastale nella quasi totalità del territorio italiano risalgono al 1939/40 poiché prima non erano previste. La guerra non c'entra nulla.
Ti rispondo da profano, ma non tanto.mpossibile per lo stato allineare direttamente lo stato proprietario con quello catastale fiscale e comunale di legittimità edilizia ?
è normale che tutti i passaggi mai eseguiti nel tempo siano da sistemare ora.
Appunto con l'usucapione l'intestazione catastale e risultante dalla conservatoria dei RR.II. vengono superate.Se dopo il frazionamento del terreno iniziale non vi è stato un atto di divisione tra i comproprietari al 50%, é normale che a tutt'oggi i diversi immobili siano ancora in comproprietà indivisi, sebbene a catasto, che non è probante, siano assegnati a ditte differenti.
Quello che conta è quanto si rileva nell'ex conservatoria, dove il notaio ha già verificato nnon esserci una divisione delle proprietà degli immobili.
Quindi rimangono, permuta, compravendita o usucapione.
Tutto giusto pero' osservo :Ti rispondo da profano, ma non tanto.
Intanto per la consultazione dei vari archivi non occorre essere professionisti iscritti ad un albo. Purtroppo è pur vero che i cittadini si appassionano (pare) di più a seguire gossip, GF, Domenica-in e compagnia cantante, invece che acquisire un minimo di conoscenze riguardo al diritto di famiglia, di proprietà, comunione, condominio, successione , e relativi adempimenti burocratici, temi che prima o poi nella vita ci chiamano in causa direttamente.
La tua proposta è irragionevole perché posta a rovescio: il fine è condivisibile, ma il processo va rovesciato.
L’ordinamento dello Stato Italiano, a differenza di quello austroungarico del catasto tavolare ancora in vigore nelle regioni ex austriache, ha storicamente impostato la valenza giuridica della proprietà immobiliare mettendo in cima alla piramide la conservatoria dei registri immobiliari. Il nostro catasto, di invenzione credo napoleonica, e ridefinito a partire dal 1935 ha quindi sempre avuto solo valenza censuaria , fiscale quindi.
Oggi la legge sulle varie conformità catastali ed urbanistiche, vuole proprio arrivare a ciò che suggerivi, ma non può partire da dati originariamente incompleti, sommari ecc come sono stati per anni quelli del catasto (esiste solo quello, oggi in Agenzia delle Entrate ex ADT) , o gli archivi comunali dove sono depositati i progetti ( e mal conservati) . Appunto richiedendo oggi l’allineamento di tutte queste basi di dati, è inevitabile che i nodi vengano al pettine.
Proprio per questo
Che purtroppo per ogni azione lo stato ponga delle imposte, è arcinoto. Ma non posso che rispondere citando l'art. 2643 c.c. che prescrive che gli atti di trasferimento di beni immobili debba avvenire con atti che diventano pubblici col mezzo della trascrizione.- se non si trova una divisione ancorche' presente al catasto
L'usucapione si raggiunge se l'immobile è posseduto, secondo i requisiti previsti dalla legge, da oltre vent'anni. Pertanto, non occorre nessuna sentenza, che potrai ottenere se ti necessita per ottenere la continuità storica, necessaria per poter ottenere un mutuo o comunque dare l'immobile a garanzia. Talvolta si risolve il problema inserendolo in una dichiarazione di successione, per esempio, a seguito del decesso del vecchio proprietario, per cui si intestano i suoi eredi. O magari se il de cuius, proprietario per avvenuta usucapione, lo lasciasse in eredità per testamento.Forse che una usucapione costi meno di una divisione notarile ?
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