arciera

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Luigi Criscuolo ha scritto: ↑
In questo post è emersa l' alta capacità di arrovellamento della mente umana per trovare un escamotage per aggirare il Regolamento Condominiale , il Codice Civile e, forse la convenzione costruttore/Comune, onde consentire a Nannané, e forse a qualche altro orfano di posto auto, di parcheggiare dentro il complesso residenziale in cui abita.
Hai dimenticato il rispetto per chi, dopo aver pagato, vorrebbe venisse rispettato tutto ciò.

Le cose miei cari non stanno per niente così. La regola, una legge, non è una espressione evangelica, dataci come ai musulmani da un dio, per arrivare fino alla shari'a e non sto scherzando. Qui, nell'occidente altamente sviluppato, e si è sviluppato proprio grazie ad un diverso modo di fare (greco-romano) le cose funzionano diversamente. (nonostante il periodo storico che attraversiamo, così simile al fondamentalismo). I nostri padri hanno fissato innanzitutto, prima della proprietà privata, il diritto acquisito e da questo hanno sviluppato l'usufrutto, le servitù, l'usucapione. La legge romana così pratica metteva tutti d'accordo. Tutti, sia nella religione che nella lex. Che era sed proprio perchè teneva conto anche dei diritti acquisiti. Questa legge, che portò alla pax romana fino alla nostra cultura moderna, è potente perchè garantisce il diritto del singolo. Ad personam. Non per niente si dava a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Questa separazione dei poteri fasì che la legge non viene avvertita come provenire da un ente superiore, ma dalla regolamentazione dei diritti dei singoli che si fanno popolo. E' una questione di principio. Proprio per principiare. Altrimenti su quali basi si inizia il discorso? Vi sono dei diritti acquisiti sì o no? Il discorso, su queste basi e su questo punto deve vertere. Io dico che vi sono dei diritti acquisiti. Nannarella dice che era così da sempre, voi dite che da sempre è stato commesso una infrazione. Io controbatto energicamente rispondendo che state distruggendo proprio il senso del diritto così come è stato vissuto fino ad ora.
 

quiproquo

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Luigi ti ringrazio per il riscontro e ti confermo da una parte che Torino è una garage a cielo aperto, ma che tuttavia proprio per questo ogni macchina la sera deve trovare un qualsiasi posto dove "riposarsi"...Da un'altra parte la nostra Nannarella (che credo si stia divertendo),diventata vecchia potrà non guidare più, ma avendo a disposizione uno spazio (a pagamento)
se lo potrà godere indirettamente quando i parenti,se ci sono, o la badante dovranno "caricarla e scaricarla" per la passeggiata o per la corsa all'ospedale...o per qualsiasi altro motivo.....
Possiamo dire tutto il male contro le automobili.....
però nessuno le ripudia.....tutti i miei coetani ottantenni, pur con molto equilibrio, le continuano ad usare...io stesso pur prediligendo la "PEDATA"
sono costretto ad usarla mediamente una volta al giorno. Ritornando al PARCO, ribadisco che un giudice al di là del regolamento potrebbe,forse, riconoscere non un diritto, ma una semplice facoltà
di un uso ben regolamentato nel tempo e nello
spazio. Appellandosi ad uno stato di necessità che possa poi travalicare dal dettato condominiale.
Idem potrebbe fare l'amministratore. Comunque non saremo noi a risolvere il problema al quale personalmente metto la parola fine. Quiproquo.
 

arciera

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Proprietario Casa
Come si fa in questo caso ad acquisire un diritto? Come fai a sostenere che Nannaré ha acquisito un diritto?
A parere mio ha acquisito, lei come tutti gli altri del condominio, un diritto
(Cassazione civile, sezione II, sentenza 21-1-2009 n. 1547); le prove …assunte non consentono di ritenere che il rèsede (il cortile) non possa essere utilizzato a parcheggio temporaneo delle autovetture dei condomini..precisano infine i giudici che “il limite al godimento della cosa comune si identifica con riferimento alla destinazione attuale della cosa, desunto dall’ uso fattone in concreto dai compartecipi, e che la realtà processuale, come espressa nella sentenza impugnata, non consente di assumere che alcuni condomini ne abbiano fatto un uso diverso rispetto agli altri condomini”. ed ancora. Se il regolamento di condominio non è stato formalmente accettato dai singoli compartecipi nel contratto di compravendita, la destinazione della cosa comune è stabilita dall’utilizzo stesso fattone in concreto, di volta in volta, giorno per giorno, dai proprietari della cosa; con l’unico vincolo che nessuno può impedire agli altri un utilizzo contestuale e libero, della medesima cosa, secondo il proprio diritto.
la lettura congiunta di questi importanti disposti permette di stabilire, infine, che il termine “godimento del cortile”, indica, in realtà, tanto una accezione oggettiva del bene, quanto una accezione assolutamente soggettiva, intendendosi con la prima una utilità che prescinde dalla umana volontà (cioè quella di portare luce, aria, e consentire il transito) e con la seconda, invece, una utilizzazione personalizzata del bene, appunto, un “maggior godimento”, fine solo ad uno specifico condomino, e non alla collettività di essi, come - guarda il caso! - parcheggiare momentaneamente l’auto nel cortile!

Fin qui la legge. O una sua lettura liberale, più umana. Il problema da sormontare è quindi il regolamento di condominio che vieta la sosta. Strano il caso di questa sentenza che fissa per ben due volte il caso che avendo comprato e non aver formalmente accettato il regolamento, questo perde di valore. L'art. 1138 ultimo comma stabilisce che le norme del regolamento non possono in alcun modo menomare i diritti di ciascun condomino, esso si riferisce però al regolamento approvato in maggioranza. Non al regolamento contrattuale.
Intanto quindi dovremmo sapere quale tipo di regolamento condominiale vieta. Se fosse quello approvato in maggioranza non avrebbe alcun valore. Ma il problema resta con quello contrattuale, ovvero approvato da tutti i condomini. La suprema corte fa un distinguo che mi ribalta un pò le mie informazioni. Essa dice che nel contratto di compravendita va menzionato il fatto che il compratore approva tale regolamento. Se la mia lettura fosse giusta, a quel che la corte scrive, i giudici non farebbero altro che ribadire il libero arbitrio escludendo di fatto l'accettazione compromissoria, per colpa di un cappio sul collo, di regole scritte antecedentemente da altri. Ma se ne può scrivere un poema...:sorrisone::regalo:
 

Daniele 78

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Scusa arciera stavo leggendo di diritto acquisito con tanto di sentenza della Corte Suprema (dal tuo post). Mi sto chiedendo come potrebbe esserci un diritto acquisito nel momento in cui (parcheggiando in mezzo ad un viale) rechi intralcio ad altri, o come ad esempio parcheggiando sulla strada pubblica, parcheggi in posto magari non segnalato ma non per questo adatto. Ad esempio può essere il caso delle intersezioni a raso tra le vie in città, li se tu parcheggi sull'apice dell'incrocio arrechi danno togliendo visibilità a chi arriva; non vorrei errare ma mi pare che da Codice della Strada su intersezioni a raso o incroci si dovrebbe mantenere un 5mt per garantire visibilità. Io di tutto questo non ho mai visto nulla o poco segnalato con zebrature , ma NON credo che chi è abituato a parcheggiare in quel punto (ed anche se non ha mai preso una multa) in realtà possa vantare un diritto. Qui abbiamo il caso di una persona che in un parco, mette la macchina sulla strada (e non i un parcheggio) o trova il compromesso per il parcheggio riservato o lì proprio non ci può stare.
 

arciera

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Li il diritto non e' acquisito sicuramente, nel caso che proponi sicuramente e' acquisito il dovere di pagare quotidianamente una multa! Se reca intralcio non ci può stare. Se il parco diviene inusufruibile per famiglie e bambini sicuramente non ci può stare. Non credo che e' questa la situazione.
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
nessuno può impedire agli altri un utilizzo contestuale e libero, della medesima cosa, secondo il proprio diritto.
la lettura congiunta di questi importanti disposti permette di stabilire, infine, che il termine “godimento del cortile”, indica, in realtà, tanto una accezione oggettiva del bene, quanto una accezione assolutamente soggettiva, intendendosi con la prima una utilità che prescinde dalla umana volontà (cioè quella di portare luce, aria, e consentire il transito) e con la seconda, invece, una utilizzazione personalizzata del bene, appunto, un “maggior godimento”, fine solo ad uno specifico condomino, e non alla collettività di essi, come - guarda il caso! - parcheggiare momentaneamente l’auto nel cortile!
Stai usando una sentenza che ha espresso un parere sul diritto di un condomino di parcheggiare temporaneamente la macchina nel cortile condominiale.
Se tu parcheggi quotidianamente la macchina (cioé tutte le sere come pure per diversi giorni tutta la giornata) all' interno del condominio non fai uso temporaneo degli spazi condominiali. Se tu hai uno scooter non puoi parcheggiarlo nel cortile condominiale ma lo metti, come fanno tutti gli altri, sulla pubblica via. Non puoi accampare la scusa che tu sei l'unico del condominio a non avere il box o il posto condominiale. Perché altrimenti tutti i condomini avrebbero il diritto di parcheggiare il proprio scooter nel cortile, perché magari più comodo.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Però parcheggi in posto NON adatto del parco arrecando disagi agli altri. Il parco è sicuramente usufruibile,ma no in quel modo , parcheggiando in mezzo alla strada. A differenza della strada pubblica non c'è un vigile (questi giardini parchi sono della residenza) e sono su suolo privato per cui la forza pubblica non può intervenire per far spostare un'auto che ingombra, ne tantomeno mettere un limite di velocità a chi entra "sparato" nel parco (è un'altro problema da considerare, tanto più nel parco puoi trovare più di un bambino che gioca). Il condominio preso atto di tutte le difficoltà e problematiche dovrebbe decidere con un pizzico di sale in zucca e trovare una soluzione accettabile per tutti, che si può trovare ragionando a tavolino su soluzioni possibili e conseguenze. Mi rendo conto però che (partecipando anch'io a delle riunioni condominiali) non si segue mai questo indirizzo, ognuno pensa SOLO al suo senza curarsi o quasi della/e parti comuni,ed i risultati (negativi) non tardano mai a venire.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Certamente! È proprio così. Già la legge tognoli dava la possibilità di usare gli spazi condominiali. Temporaneamente vuol dire non occupare per sempre quel posto proprio per scongiurare l'usucapione. L'uso degli spazi condominiali, e su questo non c'è ombra di dubbio, tutti concordano, deve essere approntato ad un migliore quando c'è, utilizzo da parte dei proprietari. Di tutti i condomini. Che è poi questa la morale della favola
 

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