... comunque non scoraggiarti e rivolgiti anche a qualche associazione di consumatori.
Al professionista che ti ha preso copia dei documenti se dopo il preventivo non ti soddisfa e non gli affidi l'incarico esigi che ti vengano restituiti. Non mi risulta essere pratica comune prendere copia dei documenti a seguito di richiesta di un preventivo, eventualmente all'incontro fatti accompagnare da qualcuno.
A seguire una indagine fatta da Altoconsumo a luglio 2011 con esiti anch'essi sconfortanti ma se tutti i consumatori si allineano chiedendo preventivi prima o poi la situazione si sblocca.
Ove possibile invia la richiesta via email ai professionisti descrivendo il tuo caso in modo quanto piu' accurato, in questo modo acquisiscono la problematica senza appuntamenti o incontri investendo poco del loro tempo ma se non ti rispondono manda copia della email ad una associazione di consumatori .
Io pure era la prima volta che avevo bisogno di un avvocato ed a Roma ho avuto il mio preventivo scrivendo via email al professionista ed affermando che ero stato indirizzato da una unione di consumatori (Altroconsumo) cui sono da diversi anni socio, ho avuto il mio preventivo dettagliato via email ed anche il piu' economico tra quelli raccolti sia tramite un sito di avvocati su web che nel mio sfortunato incontro in UPPI che ti ho gia' illustrato. In un successivo ed unico incontro le ho affidato il caso.
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News
Avvocato, ma quanto mi costi?
L’abolizione delle tariffe minime ha dato una spinta alla concorrenza. Ma le tariffe di alcuni professionisti restano troppo alte e la trasparenza scarseggia. La nostra inchiesta in 7 città.
Poca trasparenza, primo colloquio a pagamento e parcelle salate (fino a quasi 5.000 euro sopra la tariffa massima), ma per fortuna gli esempi virtuosi non mancano. È quanto emerge dalla nostra inchiesta sugli avvocati, che ha coinvolto 19 professionisti in 7 città (Milano, Torino, Padova, Roma, Napoli, Bari e Palermo).
Quasi 5.000 euro sopra i massimi
Il caso prospettato riguardava la separazione consensuale tra due coniugi in divisione di beni, senza figli, stesso livello di reddito, senza alcuna pretesa di uno nei confronti dell’altra. Un caso dall’indiscutibile semplicità, come sottolineato da tutti gli avvocati interpellati, tra cui figurano studi affermati e avvocati meno noti con “negozi su strada” o che utilizzano la pubblicità su giornali e in internet per farsi conoscere. Non vi è dunque alcun motivo per superare la tariffa massima, anzi ci sono tutti i presupposti per applicare i minimi, quelli che, nonostante l’abolizione (legge Bersani), continuano a essere un riferimento per gli Ordini. Solo uno studio (a Palermo) ci ha proposto il minimo, anzi, è andato sotto. La maggior parte è rimasta sotto i massimi. Al contrario, tre professionisti (due a Milano e uno a Roma) hanno sforato la tariffa massima alla grande. A Milano il preventivo più alto: 7000 euro, vale a dire quasi 5.000 oltre i massimi.
Meno trasparenti gli avvocati affermati
Dal punto di vista della trasparenza, cioè la disponibilità a riportare per iscritto su carta intestata e a dettagliare il preventivo, sono gli studi legali più noti e stimati che lasciano più a desiderare. Su 9 matrimonialisti di grido ben 6 non hanno voluto scrivere cifre, limitandosi alla comunicazione a voce dei costi. Mentre tra gli studi meno conosciuti, la situazione si ribalta: è successo 2 volte su 10.
Fino a 624 euro per il primo colloquio
Non solo avere preventivi scritti, anche sentire più pareri è fondamentale prima di decidere a chi affidarsi. Per questo riteniamo che il primo colloquio, quello in cui l’avvocato fornisce un quadro di come pensa di impostare la causa, debba essere gratuito, a maggior ragione se il caso è di un’indiscutibile facilità, come lo è il nostro. Su 19 studi hanno seguito questa strada solo 6: equamente divisi tra avvocati e avvocati meno noti. Il tariffario prevede al massimo 185 euro per il primo colloquio, comunque troppi considerata l’estrema facilità del caso. Sei professionisti hanno superato questa cifra, due anche di tanto. In uno studio milanese siamo arrivati a pagare 624 euro, in un altro 437.