sid

Membro Attivo
Ciao a tutti voi. Se io ho diritto di servitù di passaggio (per 5 motivi: usucapione,destinazione del padre di famiglia, diritto attivo con l’acquisto della mia casa, atto di divisione di ns padre con suo fratello ns zio, acquisto di un pezzo di capannone nel 2010 con annessi diritti di servitù) sulla proprietà di mio fratello ma ho scritto nell’atto di divisione a seguito di accordo stragiudiziale nel 2015 che:” Caterina, anche per i propri eredi ed aventi causa, riconosce il diritto a Eligio e agli eredi ed aventi causa dello stesso:… iii) di mantenere il paletto esistente sulla carrareccia di cui il mappale n. …” ho perso il diritto di servitù (che cmq ho dall’altro lato fino al paletto)? Secondo me no, non parlo di rinuncia alla servitù, non dico che perdo il diritto a farmi dare la chiave, quindi ora dovrei farmi dare la chiave. Diciamo che userò altre ragioni per regolare la cosa in forma scritta, fra cui il fatto che su quel mappale ha diritto anche mia cugina (lo so solo io avendo l’atto con cui mio nonno originario proprietario aveva costituito con mio fratello una servitù reciproca a cui mio zio rinuncia con l’atto di divisione con mio padre –unici fratelli- ma non vi rinuncia verso mio fratello, mia cugina è morta, il marito non sa neppure di questo) oppure il fatto che sulla mia proprietà del cortile dove mio fratello ha servitù potrei mettere una bella catena che cadrebbe proprio davanti al suo cancelletto creando, pur dandogli la chiave, un effetto di scomodità ed estetico orribile. Fra l’altro anche sulla parte sud dove ho innegabile diritto, ha mio fratello una catena e ho letto ieri che per la Corte Appello di Lecce del 2016 “Ostacolare il diritto di transito relativo a una servitù di passaggio costituisce illecito penale ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Vietato sbarrare la strada a chi ha il diritto di transito su una strada altrui: il proprietario del terreno gravato da una servitù di passaggio…se ha dubbi in merito, egli deve necessariamente rivolgersi al tribunale”. Ora ho approntato tutti gli estratti dagli atti notarile, andrò dal suo avvocato, sono pronta ad andare in causa. Grazie per il vs prezioso aiuto
 

salves

Membro Assiduo
Professionista
La descrizione per me non è delle più chiare, comunque un tecnico che visiona i luoghi e i documenti può darti migliori informazioni.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
Onestamente non si capisce nulla, tra paletti, chiavi, catene, fratelli, cugine, zii e padri.
Cerca di spiegarti meglio: luoghi, diritti, parentele le e problemi (fermo restando che solo un professionista sul posto può aiutarti concretamente)
 

sid

Membro Attivo
Allego la mappa per aiutare la comprensione del racconto. Mio nonno era proprietario di un ampio terreno con carreggiata che la attraversava. Ha due figli, Giuseppe e Olinto ora defunti; Giuseppe ha due figli, Caterina ed Eligio mentre Olindo ha mia cugina Angiola. Nonno Angelo vende nel 1983 un lotto a mio fratello (227 o 203), si costituisce nell’atto una servitù reciproca tra i due per la carreggiata, fino a tutto il lato est della proprietà di Eligio. Due anni dopo Giuseppe e Olindo dividono la proprietà con Giuseppe a Ovest e Olinto a Est, mentre tutto il sud resta a Giuseppe, nell’atto si delineano in arancione le due servitù comuni, quella a nord la si amplia nel cortile, a forma di trapezio, e si dice che Olinto si creerà una strada propria oltre le due servitù in arancione, strada che io segno in rosa, mentre mio padre continua ad usare quella in rosso e in grigio. Il notaio scrive che le servitù servono a raggiungere i fabbricati oggetto dell’atto e valgono per sé, eredi ed aventi causa. Nel 1999 Giuseppe dona a me ( e a mio marito) un lotto e quello di fianco a mio fratello (ESCLUDENDO IL CAPANNONE IN MEZZO CHE TIENE PER SE’), dando a me la possibilità (che abito da sempre nella casa di mio padre) di un passaggio a piedi dalla servitù arancione fino al mio lotto. Nel 2000 io acquisto la nuda proprietà della casa di mio padre (dove ho sempre abitato dalla nascita) che mantiene l’usufrutto. Nel 2010 acquisto da mio padre un pezzettino di capannone che mio padre si era “dimenticato” di donarmi nel 1999 (in realtà fu un accordo fra il geometra e mio fratello). Per me basterebbe questo atto a darmi la possibillità di servitù della carreggiata “storica” segnata in rosso in quanto mio padre poteva accedere al pezzettino e raggiungere gli altri capannoni e la sua casa solo usando tale carreggiata (che ha sempre usato, l’attività fra l’altro egli la termina nel 2010) e con l’atto io ricevo tutte le servitù attive e passive. Nel 2015 io e mio fratello dividiamo, io e mia madre andiamo contro un testamento a suo favore, risolviamo con un corposo atto di mediazione dove io alla fine sono rimasta da sola, senza avvocato e geometra che ho eliminato, prendendo un avvocato di apparenza per la firma finale dato che la mediazione prevede l’assistenza legale. Per fortuna l’avvocato di mio fratello è bravo, precisissimo e rivelatosi onesto nell’assistenza comune. Vi sono a mio avviso i presupposti per avere il passaggio in rosso per usucapione ma soprattutto per destinazione del capo famiglia (le proprietà erano di mio padre che ne aliena una a mio fratello e qui, dove mi interessa, appunto sulla carreggiata in rosso, si viene a creare la servitù di mio padre sul lotto di mio fratello, poi pochi mesi dopo mio padre vende a me la casa e anche qui acquisto i suoi diritti di servitù che nell’atto vendono confermati. Altra fonte di diritto, dalla servitù arancione a sud che serve per accedere ai fabbricati, e io posseggo in seguito a divisione con mio fratello il pezzo di capannone (1855) che quindi posso raggiungere da nord ma anche da sud attraverso necessariamente la carreggiata rossa. Nel 2015 con la divisione si scrive che:” Caterina, anche per i propri eredi ed aventi causa, riconosce il diritto a Eligio e agli eredi ed aventi causa dello stesso:… iii) di mantenere il paletto esistente sulla carrareccia di cui il mappale n. …”, credo che questo significhi solo che lui ha questo diritto che in effetti ha senza che io glielo riconosca, non si scrive niente però riguardo alla chiave ma credo di avere il diritto ora di chiedergliela e di chiedergli quella per la catena posta all’altro lato della carreggiata rossa. Mia cugina o meglio il marito è abbastanza arrabbiato perché mio fratello pur di non scendere e togliere la catena, fa un dribbling con la macchina e passa sul suo, ma non solo, la figlia di mio fratello sale proprio per la sua strada rosa….e non contribuisce mai a pagare la pulizia della servitù a nord, sterrata, che richiede strappo di erbe e che in pratica facciamo solo io e mio marito. Dato che l’altro giorno mia cognata è venuta a chiedermi dove è la mia proprietà attorno alla sua casa perché glliela devo segare, cosa che più o meno facciamo completamente, ma lei lo vuole in maniera precisa precisa, ho scoperto tante cose anche su questo partendo dal 1069 cc e da una sentenza Cassazione del 2017 e ho guardato bene le carte e internet. Ora se mi spetta voglio la servitù rossa, per usarla in caso di necessità.
 

Allegati

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Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
Si capisce solo un po’ di più…
Nel senso che la mappa postata non chiarisce tutto, e soprattutto bisognerebbe leggere tutta la documentazione , sicuramente corposa, per capire chi ha diritto a cosa.
Penso che ti convenga rivolgerti ad un tecnico di fiducia, per risolvere ogni dubbio una volta per tutte.
Ma cosa intendi per “paletto” ? Che scopo ha ?
E poi, come si potrebbe raggiungere il tuo magazzino (1855), se non con la strada segnata in rosso ?
 

sid

Membro Attivo
Antitutto Le sono grata per aver letto la storia complicata. Il paletto e la catena (indicati da me con scrittura in rosso nella mappa) mio fratello credo le abbia messe su indicazione del suo legale per far decadere il mio uso della carreggiata in rosso, in 20 anni. Lei ha individuato il punto più importante. Io raggiungo il 1855 con la servitù da nord ma ho anche diritto a quella a sud, è scritto nell’atto notarile che “In forza di quest’atto sorgono e si costituiscono le seguenti servitù di passaggio incondizionato:

  • – servitù che parte da via Tuna ….per accedere ai fabbricati e terreni oggetto di quest’atto e per future costruzioni
  • – servitù che parte dalla strada Marosticana e scende a sud….terminando con un’area manovra per autoveicoli…, per raggiungere i fabbricati oggetto di quest’atto...
  • I condividenti si obbligano per sé, eredi ed aventi causa a rispettare tali servitù.


Mentre vi è una svista nel mio racconto: per accedere all’altro pezzettino di capannone, 534, io avevo già una servitù a sud (nel 1053) costituita con la donazione del 1556, quindi suppongo che la servitù coattiva che apparteneva a mio padre per accedere a tale pezzettino sia decaduta a causa della servitù da atto notarile.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
In ogni modo sembra che tu abbia diritto a passare su tutto il percorso segnato in rosso: ma naturalmente non è possibile dire di più, senza documenti.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
La descrizione è un po confusa. Comunque, ho estrapolato uno stralcio della mappa catastale dello stato attuale nel quale si possono notare diverse variazioni. Forse con questa sarà più facile riscrivere la situazione
 

Allegati

  • ASSOLO_15_1858.PDF
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sid

Membro Attivo
Grazie a Franci63, io lo credo anche sulla base di tutti i documenti. Grazie Gianco, la mappa che ho postato io è più recente della tua, lo vedo dalla variazioni attuate con mio fratello in seguito ad accordo stragiudiziale 2015. Ora vado dal suo avvocato e vi saprò dire.
 

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