effemme8

Membro Attivo
Proprietario Casa
riporto la questione (come riporterò le risposte):

Dopo una vita ultracentenaria, una nonnina ha lasciato la sua casa ad erede (attempata) di circa 63 anni.

la casa è del 1900 e benchè siano stati rifattti (a suo tempo) i bagni e l'impianto di condizionamento e di riscaldamento autonomo (caldaia a metano sul balcone in cortile interno) non è stata mai fatto/richiesto il certificato di conformità dell'impianto elettrico.

la signora chiede: voglio fare un contratto regolarmente registrato...ma mi hanno chiesti certificati e certificazioni che non ho mai avuto - avrebbe la firma del contratto tra 10 gg, con partenza 1° novembre (contratto transitorio sino a giugno 2013).

Cosa deve e cosa può fare per poter redigere il contratto entro tale data ?
 

meri56

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Deve far certificare l'impianto elettrico, se a norma, oppure procedere ad effettuare quanto necessario per metterlo a norma e quindi farlo certificare. Ciò significa rivolgersi ad un elettricista che possa rilasciare tale certificazione e non a un dopolavorista o all'amico che se ne intende.
Lo stesso discorso vale per la caldaia, se non certificata.
Certo che in 10 giorni non è molto facile ....
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Ma se si tratta di una successione, siete sicuri che sia obbligatorio adempiere a tali incombenze? Ereditare vuol dire entrare in possesso del bene nelle condizioni in cui si trova nel momento della dipartita del de cui, l'erede provvederà a metterlo a norma nei tempi che vorrà, assumendosi i rischi derivanti. In alternativa rifiuta l'eredità! Non credo che un adeguamento, sia pur farraginoso e burocratico, possano essere motivo di rinuncia.
 

effemme8

Membro Attivo
Proprietario Casa
e chi parla di rinuncia ?
ha trovato ad affittarlo "immediatamente" , ma nel fascicolo della proprietà (quanto è entrato in possesso) non c'è altro che l'atto di proprietà, l'installazione della caldaia e dell'impianto di climatizzazione.

sta cercando di trovare (chissa dove saranno) i fogli di idoneità/funzionamento della caldaia (nel caso la richiede subito)....e quanto serve: da quanto è stato sufferito, solamente lo "status" di conformità dell'impianto elettrico.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Vorrei avere una precisazione: quale legge prescrive l'obbligo della certificazione in caso di locazione?
Mi spiego: se scrivo che gli impianti sono a norma, è corretto dire che occorre fornire anche la Certificazione della corretta installazione.

Se invece preciso a contratto che gli impianto sono sforniti di certificazione e demando all'inquilino le eventuali successive verifiche ed interventi, perchè il contratto non sarebeb regolare?
 

mapeit

Membro Senior
Proprietario Casa
Per redigere un contratto di locazione ad uso abitativo non è necessario fornire le certificazioni degli impianti, a meno che la locazione non sia per uso commerciale o ad uso ufficio per cui i locali siano destinati ad essere utilizzati da imprese o professionisti e loro dipendenti.
Ovvio che il proprietario è comunque ritenuto responsabile nel caso di malfunzionamenti o danni alle persone e alle cose causati da impianti difettosi, pertanto è bene che questi si premunisca mettendoli a norma almeno per quanto previsto riguardo ai "vecchi impianti", ovvero quelli realizzati anteriormente alla Legge 46/90.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Credo di capire la differenza che indichi (uso abitativo-uso comemrciale) sia dovuta essenzialmente al richiamo alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Non ricordo altre differenze tra i due usi.
Ma ancora: se col contratto di locazione si concorda che i locali sono forniti nello stato di fatto (non adeguati) e che il canone è stato così stabilito perchè saranno a carico del conduttore gli adempimenti per adeguare gli impianti sia ai propri usi (comemrciali o ufficio) sia all'uso abitativo, quali responsabilità premarrebbero in capo al locatore?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
sicuro sicuro ?

l'hanno richiesta (per uso abitativo transitorio) : a che pro ?

Il pro è facile comprenderlo: la certificazione impianti è alla base della legge sulla sicurezza. E' fuori discussione che a partire dal 1990 ne è previsto il rilascio: quindi non disporne non tranquillizza.

Le mie riserve erano più formali che sostanziali: un conto è un obbligo, un altro la trasparenza di ciò che si negozia.

Nel merito potrei aggiungere un particolare: il contratto tipo del comune di Roma per i contratti transitori potrebbe prevedere espressamente il rilascio delle certificazioni dei due impianti.
 

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