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La possibilità di optare per la cedolare secca nei contratti ad uso abitativo quando il conduttore è un'impresa (tipo uso foresteria) era stata dichiarata legittima dalla nota sentenza Cassazione 12395/2024 che avevamo già commentato sul Forum.

L'Agenzia delle Entrate rimane contraria: recentemente la Dre Toscana, rispondendo ad un interpello, ha ribadito l'interpretazione restrittiva:

Ora si è pronunciato il Mef che nella sua risposta alla Camera, ribadisce una linea restrittiva e spiega che «non rientrano nell’ambito applicativo del regime in questione i contratti di locazione stipulati con conduttori che agiscono nell’esercizio di un’attività di impresa o di lavoro autonomo, ancorché l’immobile sia utilizzato per finalità abitative di dipendenti e collaboratori».
Questa soluzione viene considerata dalle Entrate «maggiormente coerente con la ratio della norma».

(Fonte: IlSole24Ore NT del 26/03/2025)

L'argomento continua ad essere controverso; giustamente l'Uppi ha chiesto un incontro con l'Agenzia delle Entrate per definire la questione.
 

Allegati

aggiornamento
Secondo me per arrivare ad un chiarimento definitivo sull'argomento occorre l' "interpretazione autentica" della norma che introdusse la cedolare secca nel 2011.
Così si saprà la corretta interpretazione del comma ambiguo:
Le disposizioni di cui ai commi 1, 2, 4 e 5 del presente articolo non si applicano alle locazioni di unità immobiliari ad uso abitativo effettuate nell'esercizio di una attività d'impresa, o di arti e professioni.

Speriamo non si debba aspettare troppo!
 

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