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28/01/2011 - Torna alla ribalta il condono edilizio. Che per farsi strada sceglie il disegno di legge per la conversione del decreto “Milleproroghe”, in fase di discussione al Senato.
Le proposte e i contenuti
Un gruppo di senatori PdL ha presentato un emendamento che, se approvato, potrebbe riaprire i termini del condono. Il testo modifica infatti la Legge 326/2003, ammettendo la sanatoria anche per le opere edilizie, realizzate fino al 31 marzo 2003, in aree tutelate dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, D.lgs. 42/2004.

Secondo l’emendamento, può presentare domanda entro il 31 dicembre 2011 anche chi si è visto precedentemente rifiutare l’istanza di sanatoria. Per questo motivo sono quindi sospesi i procedimenti sanzionatori di natura penale e amministrativa anche se già avviati o riferiti a sentenze passate in giudicato.

Le proposte di modifica coinvolgono anche il Testo unico dell’edilizia, Dpr 380/2001, che prevede l’acquisizione da parte del Comune e la demolizione per gli edifici realizzati in difformità o assenza del titolo abilitativo, a meno che non sia dimostrata l’esistenza di prevalenti interessi pubblici.

Il testo presentato in Senato apre anche la possibilità di destinare gli immobili ad alloggi di edilizia residenziale pubblica, da assegnare in locazione a canone concordato previa verifica delle adeguate condizioni igienico – sanitarie. I Comuni con un regolamento possono prevedere una via preferenziale per i cittadini senza casa che al momento dell’acquisizione occupavano l’edificio dichiarato abusivo.

Con l’approvazione dell’emendamento, in Campania potrebbero inoltre essere sospese fino al 31 dicembre 2011 le demolizioni degli immobili, realizzati in violazione dei vincoli paesaggistici, utilizzati come prima abitazione da soggetti sforniti di un altro alloggio. Confermato invece l’abbattimento in caso di pericolo per l’incolumità pubblica e privata.

Le reazioni
L'emendamento ha suscitato le critiche dell'opposizione. Dura anche Legambiente, che nella politica dei condoni vede un alto rischio per l'assetto idrogeologico italiano.

Secondo il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, il condono rappresenta una resa dello stato alle attività illegittime. Non esisterebbero infatti ragioni di interesse pubblico per consentire la legalizzazione degli abusi edilizi. Dal momento che un'ulteriore sanatoria potrebbe ledere i valori dell'articolo 9 della Costituzione e che la politica degli ultimi anni non avrebbe dato risposte concrete in ambito idrogeologico, urbanistico e architettonico, il Consiglio nazionale ha fatto appello ai firmatari per il ritiro dell'emendamento.
MILLEPROROGHE, SI FA STRADA IL CONDONO EDILIZIO
 

ada1

Nuovo Iscritto
Ma si, continuaiamo ! perché demolire ! i condoni sono fatti per questo no, per dare una mano ai cittadini che speculano sulla pelle di gente che lavora e suda per acquistarsi una casa, no ?

Evidentemente gli smottamenti di terreni , le case che cadono nei dirupi, le città sfigurate, le strade scomparse , gli scempi di ogni genere sono quisquiglie !
Bisogna pur continuare a far guadagnare questi poveri costruttori che vogliono solo il nostro bene offrendoci in vendita case scadenti, uguali, senza decoro, senza un minimo di verde, senza servizi ...

meglio continuare come prima e più di prima, meglio continuare a incentivare coloro che domani ricostruiranno senza permessi,meglio se in aree protette, senza strade e senza luce e senza i servizi minimi necessari tanto poi dopo i comuni -cioé noi- pagheremo per far realizzare queste opere e se ci sono altri disastri ambientali , che importa , tanto la comunità se ne farà carico !
E poi, dopotutto, questa comunità che paga, ancora una volta non dirà nulla perché anche lei avrà forse un piccolo ripostoglio da farsi condonare e non vedrà che quello che per lei è soltanto 5 euro per quelli che condonano palazzi interi sono miilioni...
Ma si, continuaiamo : e non dimentichiamo di dire : grazie cari " eletti" (soprattutto quelli che stanno li ad aspettare la minima occasione che si presenta per proporre un condonino), grazie di ipensare sempre e soltanto al "bene del paese" che non è più nostro.

Come fa un paese come l'Italia, in altri tempi osannata per le sue bellezze naturali e per l'armonia delle sue città e dei suoi piccoli centri abitati , continuare a sopportare simili scempi ?

Povera Italia ! che tristezza !
 

tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
Ecco un altro esempio di furbata da parte di chi cerca solo consenso. D'accordo con tutte le critiche al decreto.
L'interesse pubblico, semmai, è al rispetto ed alla tutela della salute e del territorio. Non vedo che interesse pubblico possa esserci a sanare l'edilizia abusiva.

Avatni con le ruspe!!!
 

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