Credo occorra analizzare bene i pro e contro: proprio per la caratteristica degli strumenti assicurativi che non sono nè pignorabili, non soggetti a successione, ecc: e da vivo il de cuius era libero di agire in tal senso. Meglio sentire un legale coscienzioso.
Le somme pagate dall'assicuratore al beneficiario in forza di un contratto di assicurazione sulla vita del defunto non fanno parte del patrimonio del defunto e quindi non entrano in successione.
Risposta che forse dovrebbe essere indirizzata al postante.
No. Dato che si riferiva alla dichiarazione di successione, che non c'entra con quanto in discussione.
Evidentemente mi riferivo solo ai beni immobili, omettendo la disponibilità economica.
Questa è bella: come fa uno da vivo ad intaccare la legittima? Se si fosse speso tutto alle Bahamas, o al Casinò?
Disponendo donazioni. Soggette a riduzione, ex art. 555 c.c.
Questo va bene: ma come si può equiparare a donazione una assicurazione sulla vita?
È un atto diverso, ma che produce i medesimi effetti. Cioè l’arricchimento del patrimonio del beneficiario senza che sia stato versato un corrispettivo al contraente.
Interessante: abbastanza curioso ...; e come viene calcolato l'ammontare dela eventuale violazione della legittima? Immagino considerando solo i premi versati, non l'eventuale premio liquidato in caso di decesso. . Mi scuso ma non ho confidenza con una assicurazione secca: mi sono riferito ad investimenti assicurativi vincolati per un certo nr di anni che possono essere liquidati al valore nominale dell'investimento in caso di morte anticipata dell'assicurato.
